Seguaci della scuola musulmana di rituale e diritto fondata dal giurista Muhammad ash-Shafi̔i (767-820). Questi perfezionò il metodo di deduzione delle norme giuridiche e rituali dal Corano e dalla sunna: [...] elaborò infatti un nuovo corpo di dottrine che escludevano le opinioni soggettive e arbitrarie, cercando sempre una giustificazione sulla base del Corano e della sunna. La sua opera maggiore, e testo fondamentale ...
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LUDOVICO da Vicenza
Tommaso Caliò
Nato a Vicenza agli inizi del XV secolo, entrò, probabilmente in giovane età, nell'Osservanza francescana; i biografi, per deduzione, legano questa circostanza al ciclo [...] di omelie che Bernardino da Siena tenne nella città nel 1423. Si ignorano le origini familiari di L., anche se tradizioni tarde lo indicano come appartenente ora alla nobile famiglia Volpe, che ricoprì ...
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sharī‛a Legge sacra dell’islam, qual è dedotta dai quattro ‘fondamenti del diritto’ (uṣūl al-fiqh): il Corano, la sunna o consuetudine del Profeta, il consenso (iǵmā‛) della comunità musulmana, e il qiyās [...] o deduzione analogica. Si distinguono nella s. le norme riguardanti il culto e gli obblighi rituali da quelle di natura giuridica e politica. Le varie prescrizioni del diritto musulmano sono suddivise dai Sunniti in ‛ibādāt, le pratiche del culto, e ...
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Scrittore medievale, maestro di teologia a Parigi, non meglio identificato (forse era un Adam Bellefemme), a cui in due manoscritti è attribuita un'opera De intelligentiis, o Memoriale rerum difficilium, [...] . In diretta dipendenza dalla metafisica della luce di Roberto Grossatesta, riecheggiando motivi neoplatonici, l'autore prospetta una deduzione del molteplice dall'Uno (Dio) secondo un processo scalare che richiama l'insegnamento dello pseudo-Dionigi ...
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Deusdedit, santo
Girolamo Arnaldi
Fu romano di nascita, figlio di uno Stefano suddiacono, e successe a Bonifacio IV dopo una vacanza lunga cinque mesi. Venne consacrato il 19 ottobre 615. Per quanto [...] II che fu papa dal 672 al 676. Figura come santo, ma i bollandisti ritengono che si tratti solo di una pia deduzione di Cesare Baronio dall'elenco di meriti e virtù che gli sono attribuiti nell'epitaffio posto probabilmente dal suo secondo successore ...
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GIOVANNI
Andrea Bedina
Arcivescovo di Ravenna di cui non si hanno notizie precedenti la sua ascesa alla cattedra arcivescovile come successore di Felice, ma sulla data di inizio del suo episcopato gli [...] pareri forniti dagli storici divergono.
Molto probabilmente G. apparteneva a una famiglia ravennate di possessori fondiari: tale deduzione pare ragionevole analizzando il testo di un'importante epigrafe, databile al 29 genn. 731, murata nella parete ...
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Le particolarità del Mezzogiorno cristiano e cattolico
Giuseppe Galasso
Sommario: Una premessa ▭ Le particolarità cristiane e cattoliche del Mezzogiorno ▭ La svolta tridentina ▭ L’orma duratura di Trento [...] , che si impone da sé all’osservazione e alla considerazione storica. Quando, però, da tale specificità si trae la deduzione di una fondamentale non si dice estraneità, ma profonda diversità e distanza della religiosità meridionale da quella che si ...
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necessità Carattere, qualità, condizione di ciò che non può non essere o essere diversamente da come è.
Filosofia
Nel mondo greco, il termine corrispondente a n., ἀνάγκη, è adoperato inizialmente per [...] da quella della realtà esistente, riporta alla prima anche il concetto di n., considerandolo pertinente al campo della deduzione logica e sillogistica. Necessario è, in questo senso, ciò che rigorosamente dipende dalle sue premesse logiche, o, in ...
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BOBOLENO (Bobuleno, Baboleno), santo
Alessandro Pratesi
Quarto abate di Bobbio, governò quel monastero verso la metà del sec. VII.
Nella Vita b. Columbani di Giona se ne ricorda il padre, il prete Winiocus, [...] biblioteca abbaziale, facendo costruire una nuova arca, designata poi col suo nome, per la conservazione dei codici: tale è almeno la deduzione che si può trarre dalla nota di possesso del Vat. lat. 5758: "Liber de arca dom(ni) Bobuleni", a confronto ...
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WYCLIFFE (Wyclif, Wiclif, Wiclef, ecc.), John
Alberto Pincherle
Agitatore religioso inglese, nato circa il 1330 a Hipswell o a Wiclif, residenza della famiglia, nello Yorkshire; morto a Lutterworth [...] Whytclif, cui l'Islip conferì un beneficio nel 1361. Ma non vi è ragione di dubitare - anche senza accogliere la deduzione accennata - che si trattasse del W.; il quale nel 1368 scambiò il beneficio di Fellingham con uno a Ludgershall, più vicino ...
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deduzione
deduzióne s. f. [dal lat. deductio -onis, der. di deducĕre «dedurre»]. – 1. Termine tecnico usato dai Romani per indicare la fondazione di una colonia. 2. L’atto o il processo tramite il quale si perviene a una conclusione mediante...
deduttivo
agg. [dal lat. tardo deductivus, der. di deducĕre «dedurre»]. – Che riguarda la deduzione (come procedimento logico): metodo d., quello che procede per deduzione, usando cioè soltanto il ragionamento senza far ricorso all’esperienza...