Botanica
Si dice di parti od organi che non sono uniti fra loro o con altro organo; per es., i filamenti staminali l. (nella sofora e in altre Fabacee), che si contrappongono a quelli uniti o concresciuti, [...] sec. 16° e 17°, ma esso assume una fisionomia più caratteristica – e storicamente più interessante – nei teorici inglesi del deismo, della religione naturale e della tolleranza religiosa: così il primo ‘manifesto’ dei l. pensatori può considerarsi il ...
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Filosofo (Londra 1671 - Napoli 1713), nipote del 1º conte di Shaftesbury (v.). Compiuti gli studî classici, dopo un viaggio in Francia e in Italia, entrò (1695) nel parlamento inglese nel gruppo dei whigs; [...] che corrisponde a un equilibrato e naturale modello di vita (di qui l'influenza della posizione di S. nel deismo settecentesco). Lo stesso fondamentale senso di armonia, che presiede alle valutazioni etiche, sta alla base delle valutazioni estetiche ...
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La Rivoluzione scientifica: modelli di conoscenza. Scienza e teologia
Margaret J. Osler
Scienza e teologia
All'inizio dell'Età moderna il dibattito sul rapporto tra scienza e teologia era particolarmente [...] divina di Cristo e la dottrina della Trinità. La trascendenza del Dio dell'arianesimo, tuttavia, sembrava condurre al deismo, dottrina che lo scienziato rifiutava. Egli si dedicò alla ricerca delle prove dell'attività divina nel mondo, rinvenendole ...
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Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico la ragione e la razionalità.
Architettura
Corrente di pensiero e di ricerca che si delineò [...] della codificazione ottocentesca del diritto positivo.
Filosofia
Il termine r. entra nell’uso nel 17° sec. nell’ambiente del deismo inglese per indicare la tendenza ad accogliere le verità religiose non in quanto rivelate, ma solo in quanto possano ...
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Filosofo (Edimburgo 1711 - ivi 1776). Rimasto orfano di padre a tre anni, trascorse l'infanzia a Ninewells con la madre. Successivamente fu di nuovo a Edimburgo e studiò in quella università. Nel 1734 [...] . Non vi è alcuna possibilità razionale di risalire al divino; le proposizioni tradizionali della teologia, quelle stesse del deismo, non hanno fondamento. H. fornì anche contributi in estetica, in politica, in economia. Le teorie estetiche si basano ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Antonio Genovesi
Saverio Ricci
In Genovesi si verifica un originale incrocio tra la crisi degli Stati d’antico regime quale concreta occasione riformatrice e un nuovo orientamento cattolico in termini [...] di incivilimento (Autobiografia, lettere e altri scritti, cit., p. 88). Il prete deve «difendere la religione» da «panteismo, deismo, libertinaggio» (p. 95), in un tempo «caliginoso e guasto» (p. 108), abitato da «epicurei pratici» che inseguono il ...
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Laicismo
Edoardo Tortarolo
Definizione
Il termine 'laicismo' indica l'atteggiamento di coloro che sostengono la necessità di escludere le dottrine religiose, e le istituzioni che se ne fanno interpreti, [...] società religiosa, Législateur, Genève, nel quale il clero ginevrino era esaltato come modello di tollerante e benefico deismo razionalista.
Le polemiche illuministe per la garanzia della libertà o almeno della tolleranza religiosa e per la riduzione ...
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L'Eta dei Lumi: le scienze della vita. I modelli epistemologici della morfogenesi, dell'organizzazione e della finalita
Catherine Wilson
I modelli epistemologici della morfogenesi, dell'organizzazione [...] -repubblicano, dalle connessioni libertine nelle quali sembrava che La Mettrie lo avesse coinvolto.
Nelle Pensées, deismo, preformismo, meccanicismo e un armonioso adattamento reciproco delle diverse tradizioni razionaliste vengono da Diderot messi ...
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FONTANA, Giovanni Battista Lorenzo (in religione Gregorio)
Ugo Baldini
Nacque a Nogaredo nella Val d'Adige, presso Rovereto, il 19 dic. 1735, quarto dei nove figli di Pietro, notaio, e di Elena Caterina [...] . Di fatto, nel F. la critica all'esperienza storica della Chiesa, certamente radicale, non sfociò in ateismo o deismo, ma in una forma di cristianesimo "illuminato" in sintonia con le riforme giuseppine. Nel Discorso preliminare alla versione della ...
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Filosofia e società
Carlo Augusto Viano
I termini del problema
Se si considera la filosofia come una forma di sapere, simile alla matematica o alle scienze della natura, il rapporto con la società potrebbe [...] inglesi. La censura si allentò nel 1740 e fu praticamente soppressa nel 1750, e proprio dall'accettazione del deismo e dall'acclimatazione della cultura clandestina nacque la figura del philosophe illuminista.Il philosophe in parte derivava dal ...
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deismo
s. m. [dal fr. déisme, der. del lat. deus «dio»]. – In generale, orientamento di pensiero che riconosce l’esistenza di un Dio come prima causa, creatore e ordinatore del mondo: tale credenza (che, stabilita dalla ragione naturale, costituisce...
teismo1
teismo1 s. m. [der. del gr. ϑεός «dio»]. – 1. Termine filosofico designante in generale ogni dottrina che riconosce l’esistenza di Dio; nel senso più ampio, si contrappone perciò all’ateismo, che è la negazione, comunque compiuta,...