(Gengangere, "I morti che tornano") Titolo col quale è noto in Italia il dramma (1881) del drammaturgo norvegese H. Ibsen (1828-1906). Al suo apparire l'opera, che, influenzata dal positivismo e dal naturalismo [...] , è costretta a rivelargli che la giovane è figlia di Alving e che la malattia che lo mina e lo porterà alla demenza è la sifilide, trasmessagli dal padre. Elena promette al figlio che, se impazzirà, lo ucciderà con una dose mortale di morfina ...
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GIOVANNI Senzapaura, duca di Borgogna
François L. Ganshof.
Nato il 28 mag. gio 1371 a Digione, succedette nel 1404 a suo padre, Filippo l'Ardito, nella dignità di duca di Borgogna e nel 1405 a sua madre, [...] spedizione contro i Turchi, che era finita con la disfatta di Nicopoli, nel 1396.
Desiderando come suo padre di approfittare della demenza del re Carlo VI per esercitare un'azione decisiva sul governo di Francia, anche lui venne in urto con Luigi d ...
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REDLICH, Emil
Vittorio Challiol
Anatomico e neurologo, nato a Bruna (Moravia) il 18 gennaio 1866, morto a Vienna il 9 giugno 1930. Si laureò a Vienna nel 1889; durante il servizio ospedaliero frequentò [...] del processo iniziale tabetico nelle radici spinali posteriori (insieme con H. Obersteiner); l'anatomia patologica della demenza senile (placche di Redlich-Fischer); il problema dell'alessia; le conseguenze delle estirpazioni estese della corteccia ...
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Pellagra e pazzia: i manicomi di S. Servolo e di S. Clemente
Adriana Salviato
Una malattia controversa
In diverse aree del Veneto contemporaneo sopravvive ancora l’uso del termine «pellagroso» come [...] le cartelle cliniche di questi ricoverati si riempivano immancabilmente di sterili formule come «minor coerenza nelle idee» o «demenza consecutiva», e questo era un modo come un altro per sancire una diagnosi immutabile. Il contatto stesso con il ...
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insonnia fatale familiare
Encefalopatia su base genetica, appartenente tuttavia alle forme spongiformi trasmissibili umane da prioni; è considerata da alcuni una variante genetica della malattia di Creutzfeld-Jakob. [...] disturbi neurovegetativi (scomparsa del ritmo circadiano, iperattività simpatica, disturbi sfinterici), difficoltà motorie, mioclonie e demenza (che può avere esordio tardivo). L’insonnia deriva dall’incapacità delle strutture encefaliche di generare ...
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postencefalitica, sindrome
Complesso di sintomi che seguono a distanza di tempo sia la fase acuta sia quella subacuta di un’encefalite (➔). Le sequele cliniche della fase acuta di un’encefalite dipendono [...] p. si può presentare anche dopo anni; è simile a quello delle sindromi p. erpetiche, ma più grave: demenza, crisi epilettiche, atassia, spasticità, disartria. La sindrome p. tipica dell’encefalite letargica è una sidrome parkinsoniana, che compare ...
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Neuropsichiatra, nato a Falconara marittima (Ancona) l'11 ottobre 1868; è dal 1911 professore di clinica delle malattie nervose e mentali nell'università di Modena, dopo avere insegnato in quelle di Cagliari, [...] Ha compiuto ricerche e rilievi importanti sull'epilessia, sulla paralisi spinale spastica, sulla malattia di Little, sulla demenza senile, su particolari formazioni nei globuli rossi del sangue dei Mammiferi, sul parkinsonismo, a proposito del quale ...
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stupore
Stato di rallentamento o torpore dell’attività ideativa, con distacco dalla realtà esterna e assenza della motilità volontaria, oppure con presenza di movimenti stereotipati e riduzione dei normali [...] ’ipertensione endocranica, come conseguenza di gravi disturbi circolatori cerebrali oppure in malattie tipicamente psichiatriche, quali la demenza, gli stati confusionali in genere, l’alcolismo acuto e cronico, le sindromi depressive e melanconiche e ...
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Denominazione comune a un gruppo di malattie del sistema nervoso centrale dovute ad alterazioni enzimatiche che, a livello macroscopico, si manifestano con un’alterazione degenerativa della sostanza bianca [...] legate a un gene autosomico recessivo; sono proprie dell’infanzia, hanno decorso progressivo, sono caratterizzate clinicamente da demenza e da paralisi spastica e, nella l. metacromatica, dalla presenza di depositi metacromatici nelle cellule nervose ...
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SENESCENZA E SENILITÀ
Massimo Aloisi
Claudio Massenti
(XXXI, p. 378; App. II, II, p. 807)
Il fenomeno della senescenza riguarda chiaramente soltanto gli organismi viventi. Ogni altra accezione del [...] ε2-ε3-ε4 e ha osservato che la presenza di un individuo dell'allele ε4 in doppia copia (ε4/ε4) orienta l'esordio della demenza verso gli anni 68,4, mentre l'insorgenza si orienta verso gli anni 76,5 nel caso di associazione di una copia di ε4 con ...
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demenza
demènza s. f. [dal lat. dementia, der. di demens -entis «demente»]. – Nel linguaggio medico, deterioramento grave e irreparabile delle facoltà intellettive. Più in partic., in psichiatria, il decadimento grave e irreversibile dell’attività...
antidemenza
(anti demenza), agg. inv. Che tende a prevenire e combattere le manifestazioni patologiche della demenza. ◆ [tit.] Iniezioni di tessuto geneticamente modificato nel cervello per produrre una proteina anti demenza (Giornale, 13...