In matematica, si chiamano metodi, o procedimenti di a. o, semplicemente, a., procedure alle quali si ricorre per rappresentare enti matematici (numeri, misure, funzioni ecc.) in modo non esatto, ma sufficientemente [...] normato (➔ spazio): in tal caso si parla del problema della migliore a. lineare.
Formule approssimate
Funzioni reali e derivabili possono essere rappresentate mediante formule approssimate, che in genere sono polinomi (se si vuole, con pochi termini ...
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principio di Aufbau
Andrea Ciccioli
Principio su cui, in chimica quantistica, si basa la costruzione della configurazione elettronica di un atomo o di una molecola, cioè l’assegnazione dei suoi elettroni [...] sono riprese da quelle dell’atomo a un elettrone (atomo di idrogeno o ione idrogenoide), che sono derivabili esattamente dalla risoluzione dell’equazione di Schroedinger, opportunamente modificate per tenere conto delle interazioni tra gli elettroni ...
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FUNZIONE
Leonida TONELLI
Salvatore PINCHERLE
. Introduzione. - Una variabile numerica, che dipenda da altre variabili numeriche, si dice funzione di queste ultime. Il concetto di funzione è oggi [...] si ha la relazione
algebrica fra p (u + v), p (u), p (v) in seguito al legame dato dalla (32) fra p (u) e la sua derivata.
Del teorema d'addizione vale una reciproca, nel senso che ogni funzione analitica uniforme ϕ(x), tale che fra ϕ(x), ϕ(y) e ϕ(x ...
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riduzionismo
Der. di riduzione, sul modello dell’ingl. reductionism. Ogni concezione epistemologica che tenda a formulare concetti e linguaggio di una teoria scientifica nei termini di un’altra teoria [...] (e alle entità) della teoria riducente; (2) che gli assiomi e le leggi della teoria ridotta siano logicamente derivabili da quella riducente. L’esempio classico di Nagel è la riduzione della termodinamica alla meccanica statistica, verificatasi nella ...
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contorno, condizioni al
Laura Ziani
Uno o più vincoli imposti alla soluzione generale di un’equazione differenziale, ovvero all’insieme delle funzioni che la soddisfano; tali condizioni si traducono [...] in cui si sceglie in una certa classe di funzioni x=x(t), dotate di opportune proprietà di regolarità (per es., almeno due volte derivabili), quella che ottimizza (massimizza o minimizza) un funzionale F(x)=ʃ0t1(G(x,x1(t),t)dt), dove G è una funzione ...
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grammatica
grammatica in informatica teorica, termine che designa una struttura formale per un linguaggio L in grado di generare tutte e sole le stringhe del linguaggio. Per questo si parla di grammatica [...] nella generica regola α → β, si ha α ∈ V + e β ∈ V *, dove con V si è indicato AN ∪ A.
Si dice derivazione diretta generata dalla grammatica G una relazione definita in V * e indicata con
così definita: se φ e σ appartengono rispettivamente a V + e ...
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flesso
flesso punto interno al dominio di una funzione reale, in esso derivabile, in cui il grafico attraversa localmente la sua tangente. Più precisamente, un punto x̄ interno al dominio D di una funzione [...] le funzioni ƒ(x) = x2k+1/3, k ≥ 1, sia ƒ(x) = |x|2k−1x, che hanno tutte un flesso ascendente nell’origine senza essere derivabili 2k + 1 volte.
Lo stesso si dica della funzione
con ƒ(0) = 0; essa ha ancora un flesso nell’origine, ma tutte le sue ...
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Filosofo (Wrington, Somersetshire, 1632 - Oates, Essex, 1704), uno dei promotori dell'Illuminismo inglese ed europeo, il primo teorico del regime politico liberale, l'iniziatore dell'indirizzo critico [...] l'uomo deve radicarsi nel mondo storico e naturale e organizzare la sua vita in questi limiti secondo criterî derivabili dall'esperienza. Così il fondamento dell'autorità politica non va cercato in motivi di ordine trascendente, bensì nella volontà ...
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Infrastrutture e reti
Nicola Marzot
Nel corso dell’ultimo quarto del 21° sec., le infrastrutture e le reti – intese come l’insieme sistematico delle connessioni plurime (tanto materiali quanto immateriali) [...] di mercato, e di combinarli poi reciprocamente secondo relazioni inedite, tali però da moltiplicare gli utili derivabili.
La città globale
La segmentazione dell’economia generata dal mercato finanziario ha pertanto riorganizzato le aree metropolitane ...
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Termine introdotto nell’uso dopo il 1773 per designare, in biologia, l’indirizzo filosofico e metodologico che sostiene: a) la priorità e l’emergenza della struttura anatomico-funzionale dell’organismo [...] l’incremento progressivo di complessità dei sistemi fisici comporta l’emergere di fenomeni qualitativamente diversi (e non derivabili additivamente dai processi fisici sottostanti), il cui studio richiede il ricorso a leggi diverse da quelle della ...
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derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.
derivare1
derivare1 v. intr. e tr. [dal lat. derivare tr., propr. «trarre l’acqua da un ruscello», der. di rivus «ruscello, corso d’acqua»]. – 1. intr. (aus. essere) Scaturire, aver origine, provenire (detto di un corso d’acqua): il Po deriva...