ELIADI (῾Ελιάδες)
A. Comotti
Figlie di Helios e dell'oceanina Klimene, oppure di Rhode, figlia di Asopo (Schol., Od., vii, 208), sorelle di Fetonte.
Igino (Fab., 154) le dice figlie dell'oceanina (Merope [...] della caduta di Fetonte. Tra questi, particolarmente interessante è un sarcofago a Firenze, Uffizî, che presenta una complessa scena derivata da fonte pittorica ellenistica: al centro è rappresentata la morte di Fetonte, il gruppo delle tre E. è a ...
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CHARES di Lindo (Χάρης)
M. T. Amorelli*
Scultore greco, nato a Lindo, nell'isola di Rodi. Fu scolaro di Lisippo. Acquistò fama per aver eseguito in Rodi la colossale statua di Helios (il Sole), divinità [...] Vi furono molte notizie intorno ad esso nell'antichità, ed anche Plinio (Nat. hist., xxxiv, 41) ce ne dà una descrizione, derivata forse da Muciano: "Sopra tutto fu ammirato il colosso del Sole a Rodi, fatto da Ch. di Lindo, discepolo di Lisippo. Il ...
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GALLO-ROMANA, arte
P. M. Duval
Si dà questo nome alla produzione artistica di età romana che si trova nel territorio della Gallia. L'arte g.-r. partecipa delle caratteristiche generali dell'arte provinciale [...] e stilistiche celtiche; oppure, viceversa, quando opere tipicamente celtiche per contenuto si trovano espresse in forma derivata dalla tradizione ellenistico-romana. Ma questa rigorosa distinzione non viene sempre osservata e (specialmente da parte ...
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L'archeologia delle pratiche cultuali. I materiali votivi: caratteri generali
Alessandro Campus
Nell'ambito delle indagini connesse con i complessi cultuali, i materiali votivi costituiscono un'ampia [...] salvifico o per ringraziare ad evento avvenuto. Di qui la più generica dizione moderna di ex voto, locuzione latina derivata dall'ellissi di ex voto suscepto ("secondo la promessa fatta"), formula talvolta apposta su oggetti offerti nei santuari e ...
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CRISIPPO (Χρύσιππος, Chrysīppus)
A. Giuliano
Filosofo nato a Soli di Cilicia (o a Tarso) nel 280, morto ad Atene nel 205 circa a. C. Famoso dialettico, scrisse numerosissime opere, fu capo della scuola [...] ad Arato e non a C. i ritratti in marmo sino ad ora presi in esame ed inoltre non giustifica la derivazione del torso di Parigi dalla statua del Ceramico.
A difesa della identificazione tradizionale, è stato osservato che le immagini rappresentate ...
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PISTICCI, Pittore di
A. Stenico
È il primo ceramografo protoitaliota, presumibilmente un attico immigrato in Lucania. Caposcuola del gruppo A ("protolucano"), cominciò a lavorare verso il 440-430 a. [...] manierismo negli atteggiamenti, soprattutto in quelli di sorpresa o terrore. Su tutta la produzione incombe una monotonia derivata dall'uniformità dei soggetti e dei motivi, spesso ripetuti.
La produzione del Pittore di P. mostra affinità notevoli ...
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CANEFORA (κανηϕόρος, canephŏra)
G. A. Mansuelli
Nome che indicava le fanciulle che nelle processioni e nei riti sacri della Grecia classica recavano sul capo i canestri (κανᾶ) contenenti oggetti del [...] in funzione architettonica in costruzioni piccole e particolarmente ricche. L'applicazione sembra introdotta dapprima dagli artisti ionici e derivata dall'uso frequente di figure-sostegno nell'architettura egizia e in quella orientale (v. cariatide). ...
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Popolo dell’Etruria meridionale, fra i Monti Cimini e il Tevere, assoggettato da Roma nel 3° sec. a.C. Loro città capoluogo era Falerii, corrispondente alla moderna Civita Castellana. Esisteva già nella [...] ). Nel 4° sec. avviene la ricostruzione di grandi fabbriche templari (Falerii), caratterizzate da una decorazione di grande finezza, derivata da esperienze volsiniesi, poi di tipo ellenistico, e infine allineate con Roma. Alla fine del 4° sec. si ...
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BATRACHOS (Βάτραχος, Batrăchus)
G. Carettoni
Artista greco della Laconia, vissuto nel II sec. a. C.; con il suo conterraneo Sauras lavorò in Roma alla decorazione dei templi di Giove e di Giunone Regina [...] mancanza di altre fonti, non è da escludersi che gli stessi nomi degli artisti siano nati da una costruzione aneddotica derivata dall'esistenza di tali sculture. Una base con scolpiti sul plinto i due animali, proveniente, pare, dall'area dei templi ...
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Popoli e culture dell'Italia preromana. I Falisci
Mauro Cristofani
I falisci
Gente dell’Italia preromana (gr. Φαλίσκοι; lat. Falisci) che occupava una zona poco estesa del Lazio, costituita da pianori tufacei [...] la produzione di vasi a figure rosse di grande prestigio (in specie crateri e stamnoi) detta per l’appunto “falisca”, derivata dalla ceramografia attica del primo quarto del IV sec. a.C., esportata anche a Roma (le didascalie dipinte sono anche in ...
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derivata
s. f. [da derivato, part. pass. di derivare1]. – Concetto fondamentale nell’analisi matematica e nelle sue applicazioni che esprime, date due grandezze l’una funzione dell’altra (per es., in fisica, lo spazio percorso e il tempo impiegato...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.