Arte
Nella terminologia architettonica classica, l’organismo a un tempo struttivo e formale che è costituito da una serie di colonne con la sovrastante trabeazione e, talora, il sottostante piedistallo [...] colonna, che fu più spesso priva di scanalature, e quasi sempre aumentandone l’imponenza con l’uso del piedistallo, derivato dal podio del tempio italico, che divenne un elemento caratteristico degli o. architettonici romani.
L’o. corinzio fu in ...
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EPIGRAFE
P. Orsatti
Per e. o iscrizione, considerando qui i due termini come equivalenti, si intende un testo di natura commemorativa, enunciativa o designativa, di solito di non lunga estensione, inciso [...] 'inizio del sec. 9°, accanto alla cornice a elementi ondulati, era in uso un incorniciamento con tralci di palmette, derivato sicuramente da quella. Nella prima metà del sec. 9° i tralci di palmette servivano come giustificazione laterale, come in ...
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BOCCACCIO, Giovanni
V. Branca
Nato probabilmente a Firenze nel 1313, morto a Certaldo nel 1375, B. è il fondatore della narrativa moderna, il maggior novelliere e romanziere europeo in prosa e in versi, [...] francese, borgognona o fiamminga: quello di Giovanni Senza Paura duca di Borgogna (Roma, BAV, Pal. lat. 1989) e il suo derivato per il figlio Filippo il Buono (Parigi, Ars., 5070; Filippo si fece miniare anche il codice di Oxford, Bodl. Lib., Douce ...
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GRAZIANI, Ercole
Roberto Cannatà
Nacque a Bologna il 14 ag. 1688 da umili genitori (Zanotti, II, p. 275). Rimasto orfano del padre in tenera età, fu alloggiato presso un parente perché apprendesse l'arte [...] maestro Giacomo Giuliani che la portò da Bologna il 27 nov. 1739.
Venne esposta il 23 ag. 1741, festa del santo, e sembra derivare da un dipinto di Cantarini eseguito verso il 1639 per i servi di Maria di Forlì (Mazzotti-Corvara, 1975, pp. 43, 154 s ...
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BRABANTE
J.-P. De Rycke
(franc. e fiammingo Brabant)
Antico ducato, corrispondente alle od. omonime prov. del Belgio e dei Paesi Bassi e alla prov. belga di Anversa, che le separa, il B. si formò intorno [...] a Muizen (forse della fine del sec. 10°) e il coro di Saint-Pierre a Lovanio (1100 ca.). Il primo appare derivato - forse tramite il Saint-Jean l'Evangéliste di Liegi, fatto costruire dal vescovo Notger (990 ca.) - dal prototipo della Cappella ...
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GENOVESE, Gaetano
Mauro Venditti
Figlio di Nicola e Maria Giuseppa Gaiano, nacque nel 1795 a Eboli, presso Salerno. Di famiglia agiata, fu avviato agli studi d'architettura e fu allievo di Paolo Santacroce [...] di etichetta mentre la residenza reale fu trasferita al piano sovrastante, ove il G. adottò un repertorio più ricco, derivato dalla tradizione di C. Percier e P.-F.-L. Fontaine, introdotto a Napoli durante il decennio murattiano attraverso é ...
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GILARDONI, Pietro
Giuseppe Stolfi
Figlio di Domenico e di Francesca Mariani, nacque il 18 ott. 1763 a Puria (ora comune di Valsolda), sulla sponda comasca del lago di Lugano, per tradizione secolare [...] di S. Vincenzino, trasformato in complesso polifunzionale, con il tipico motivo di arcate (cieche, e aperte a botteghe) derivato dalla suggestione degli acquedotti romani (1809); e ne adattò il refettorio per la Scuola di mosaico, con finestroni a ...
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GIORDANO, Stefano
Francesca Campagna Cicala
Nacque a Messina in data imprecisata. La sua produzione artistica, che si colloca intorno alla metà del secolo XVI, documentata da alcune opere firmate e [...] reca caratteri affini alla Madonna della Natività dell'Altopascio e palesa nelle espressive fisionomie delle sante un patetismo derivato dalle appassionate creature polidoresche.
Tra le opere del G. menzionate dalle fonti erano una mezza figura della ...
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ERWIN von Steinbach
V. Ascani
Architetto, capocantiere del duomo di Strasburgo per alcuni decenni, fino alla morte nel 1318.Perduta l'iscrizione - peraltro con buona probabilità apocrifa - su uno dei [...] gâbles, con più accentuata valenza decorativa (c.d. B) e con un progressivo svuotamento della parete ancora una volta derivato da contemporanee sperimentazioni francesi, come il Saint-Urbain a Troyes; nell'opera realizzata e nel disegno c.d. D appare ...
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FERRAIOLI (Ferraiuoli), Nunzio (Menzio)
Vincenza Maugeri
Nacque nel 1661 (nel 1660 secondo L. Crespi) a Nocera dei Pagani (Napoli); sui 18 anni, a Napoli, sarebbe stato allievo di L. Giordano e poi [...] al corpus (Roli, 1977), dove gli spunti carracceschi tendono a riequilibrare e a ricomporre il pittoresco. disordinato, derivato dal Rosa. Le "macchiette" sono probabilmente di Gaetano Sabbatini, allievo del Monti e pittore figurista, che, come ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.