Poetessa (n. Napoli - m. Roma 1618), seguace delle dottrine di Galilei, prima amica e amante, poi fiera nemica di G. Marino. Scrisse un poema in 23 canti, la Scanderbeide, di derivazione tassesca, in cui [...] sono narrate le gesta dello Scanderbeg contro i Turchi ...
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Poeta peruviano (Lima 1882 - ivi 1942). Pubblicò Simbólicas (1911), La Canción de las Figuras (1916), Poesías (1929), reagendo con la sua arte di tendenza simbolistica e modernista alla tradizione letteraria [...] dell'America Latina, modellata sulla retorica magniloquenza di derivazione ispanica. ...
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Poeta e autore drammatico (Valenza 1561 - ivi 1623). Fu uno dei fondatori dell'Academia de los Nocturnos. Fra le sue numerose commedie ricordiamo La gitana melancólica (1608), La fuerza del interés (1616), [...] La venganza honrosa (1615) e El mercader amante (1616) di derivazione italiana. Scrisse, inoltre, alcune commedie di argomento religioso, un poema storico, Expulsión de los moros de España (1610) e numerosi componimenti poetici d'occasione. Fu ...
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PANUCCIO del Bagno
Mauro Marrocco
PANUCCIO del Bagno. – Appartenne alla consorteria pisana dei de Balneo o Balneatores o del Bagno, residente nel quartiere Kinzica, dove aveva il patronato sulla chiesa [...] di S. Lorenzo.
Cristiani (1995, p. 10) avanzò il dubbio di una derivazione della famiglia Del Bagno dai Bagni di San Giuliano, come sembrerebbero testimoniare diversi possedimenti terrieri in località limitrofe; Melani (1996, pp. 196 s.), convinto ...
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Grammatico latino (3º sec. d. C.) che in circa 3000 versi compose un trattato di prosodia e metrica (giunto a noi incompiuto) distinto in 3 libri: de litteris (in versi sotadei), de syllabis (in tetrametri [...] trocaici ed esametri), de metris (in metri varî), seguendo la teoria di Cesio Basso della derivazione di tutti i metri dal trimetro giambico e dall'esametro dattilico. ...
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Letterato (Pietrafitta 1836 - Bellavista, Portici, 1916), prof. (dal 1878) di letteratura italiana nell'univ. di Napoli. Senatore (1905). Notevoli la vastità della cultura e la ricchezza degli interessi, [...] tentò di conciliare le esigenze della critica positivistica con quelle di una critica estetico-psicologica di derivazione desanctisiana. Opere principali: Saggi critici (1876); Studi sul Petrarca (1878); Studi di letterature straniere (1893); Studi ...
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Retore (n. Cirta, Numidia, inizio sec. 2º d. C. - m. 170 circa). È il più notevole rappresentante della cultura pagana del suo secolo; la sua attività è volta pressoché esclusivamente ad esaltare i valori [...] della tradizione, attraverso il recupero del vocabolo arcaico, in una ricerca puntigliosa e spesso angusta, che riflette la derivazione provinciale del suo arcaismo. Il confronto col lessico arcaico, senza alcuna esigenza di una più ampia nozione di ...
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Scrittrice inglese (Londra 1929 - Louth 1995). Sin dai primi romanzi (Hackenfeller's ape, 1953; The king of a rainy country, 1956), di stampo prettamente naturalistico, la B. dispiega una notevole capacità [...] di tipo didascalico. La sua concezione della vita vista come lotta dinamica fra eros e morte è di derivazione freudiana; dell'uomo, animale distruttore destinato a sua volta all'autodistruzione, analizza e anatomizza gli strati più profondi ...
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Poeta greco la cui storicità non è documentata, profeta e sacerdote, considerato figlio e discepolo di Orfeo, collegato con le pratiche dei misteri eleusini (e detto di Eleusi); ritenuto inventore dell'esametro [...] dalla Pieria con i Traci in Beozia e poi in Atene, ebbe qui la sua tomba. Gli si attribuiva una letteratura di derivazione esiodea (Teogonia, Consigli al figlio Eumolpo, ecc.), e già all'epoca dei Pisistratidi circolavano ad Atene oracoli, di cui era ...
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Filosofo e critico (Ludwigsburg 1807 - Gmunden 1887). Abbandonata la carriera ecclesiastica, fu nominato (1837) prof. di estetica a Tubinga, ma (1845) per gli intrighi degli ecclesiastici fu sospeso per [...] 1868) al politecnico di Stoccarda. La sua opera più nota è l'Aesthetik oder Wissenschaft des Schönen (1846-57), di diretta derivazione hegeliana. Studiò Shakespeare e il Faust di Goethe (Goethe's Faust. Neue Beiträge zur Kritik des Gedichts, 1875), e ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.