Semiologia
Luis J. Prieto
di Luis J. Prieto
Semiologia
sommario: 1. Introduzione. 2. Semiologia della comunicazione. 3. Semiologia della connotazione. □ Bibliografia.
1. Introduzione
Quando, agli inizi [...] Una forma verbale ‛regolare' è un segno che si articola in almeno due altri segni, il ‛radicale' e la ‛desinenza'. Ora, imparare le desinenze di una ‛coniugazione', che supporremo in numero di 40 e, ad esempio, i radicali di 100 verbi appartenenti a ...
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DOMENICANI
S. Romano
L'Ordine religioso dei Frati Predicatori (Ordo Praedicatorum) fu fondato da s. Domenico di Guzman (ca. 1175-1221) e dal suo nome deriva la denominazione di D. con cui esso è comunemente [...] e turriforme.Una netta accentuazione della lingua locale, pur all'interno di contesti architettonici in linea con le desinenze dell'architettura domenicana, è confermata anche dalla lettura degli edifici veneti più noti, in particolare i Ss. Giovanni ...
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fare
Carlo Delcorno
. Dal latino facĕre, da cui già nel sec. VI deriva la forma contratta fare per analogia con dare. Usatissimo in D., copre pressoché tutta l'area semantica che il vocabolo domina [...] 18. Farebbero è solo nel Convivio e nella Vita Nuova; in poesia si ha farieno (Pg XII 66) e farian (Fiore CLXIX 5).
La desinenza in -e della II singol. del cong. pres. è rimasta solo nel Fiore (LIII 7, LXVII 2), ma nella Commedia (e anche in Fiore ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] per (i)je del serbo-croato letterario corrispondente a un ĕ paleoslavo) con alcuni arcaismi (per es., la mancanza della desinenza -a nei genitivi plurali) e qualche lieve infiltrazione di elementi čakavi (da ča per što). Per queste ragioni, come pure ...
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INDIA (A. T., 93-94)
Umberto TOSCHI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Umberto TOSCHI
Egon von EICKSTEDT
Renato BIASUTTI
Ambrogio BALLINI
Alberto PINCHERLE
Umberto TOSCHI
Umberto TOSCHI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe [...] stessa parola di suono vocalico o consonantico, finale di prefisso, di radice o di tema con iniziale di suffisso o di desinenza (saṃdhi interno o morfologico), o finale di parola con iniziale di altra nel periodo (saṃdhi esterno o sintattico); p. es ...
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Sommario: Il nome (p. 581); Storia della conoscenza (p. 581); Confini e area (p. 582); Situazione (p. 583); Geologia (p. 584); Le grandi regioni morfologicotettoniche (p. 586); Coste (p. 589); Clima (p. [...] ne tenevano entrambi i pendii, lungo un grande arco, in cui in piena età romana i nomi, con le tipiche desinenze celtiche in -dunum, -magus, -ritum, -bona, e la toponomastica fluviale come Dubra, Lutra, ecc., ricordavano all'evidenza il loro possesso ...
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PERSIA
Giuseppe CARACI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Ettore ROSSI
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Anna Maria RATTI
Antonino PAGLIARO
Ernst KUHNEL
*
F. G.
(A. T. 73-74, 91-94)
Sommario. - L'impero [...] in -o si sono pure confusi: kārā "con il popolo" draugā "dalla menzogna" (così pure aniyanā-, Dar. Pers. d 11, abl. con desinenza di strumentale derivata dal pron. dimostrativo); l'abl. e il loc. sing. nei nomi di provincia in -u appaiono a volte ...
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SVIZZERA (A. T., 20-21)
Mario SALFI
Anna Maria RATTI
Claudia MERLO
Fabrizio CORTESI
*
Delio CANTIMORI
Luigi CHATRIAN
Otto TSCHUMI
Ernesto GAGLIARDI
Arthur HABERLANDT
Paul GEIGER
Rudolf KAUFMANN
Giuseppe [...] , ecc. Fra le varie suddivisioni dei dialetti della Svizzera tedesca menzoniamo solo quella in un gruppo orientale, ove le desinenze per tutte le tre persone del presente indicativo plurale sono identiche, e in un gruppo occidentale ove tale identità ...
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SVEZIA (sved. Sverige o Sverge, in antico svedese [nel sec. XIII] Svearicke, cioè "Svearnas Rike [stato degli Svedesi]". Il nome appare per la prima volta in Beovulfo nella forma Swiorice; A. T., 61-62; [...] e femm. nel "genere comune". Sussiste, ma non in tutti i nomi, la distinzione formale tra sing. e plur. espressa da desinenze (plur. -or, -ar, -er, -r, -n) e in parecchi nomi anche, o soltanto, da cambiamento della vocale radicale. Degli antichi casi ...
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desinente
deṡinènte part. pres. [dal lat. desĭnens -entis, part. pres. di desinĕre «terminare»]. – Che termina in un dato modo o in qualche cosa: corpo d. in una breve coda. Per lo più riferito a parola, che ha una determinata desinenza o...
desinenza
deṡinènza s. f. [dal lat. mediev. desinentia, der. del lat. desinĕre «terminare»]. – In linguistica, terminazione che aggiungendosi a un tema verbale indica la persona, la diatesi e talora anche il tempo (d. verbale), e aggiungendosi...