L’imperativo è un modo verbale, adoperato solo in frasi principali, che – come dice lo stesso nome, dal lat. imperatīvus (modus) – serve per esprimere un ordine, un comando o una preghiera.
In italiano [...] II, III e IV convergono tutte nell’uscita /-i/: timē > temi; legĕ > leggi; sentī > senti;
(c) la desinenza della II persona plur. della III coniugazione viene sostituita da quella della II coniugazione -ēte: legĭte > *legēte > leggete ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] non aspirate all’interno di parola (sanscr. madhyas «mediano», lat. medius); c) nella morfologia, la formazione di nuove desinenze nella flessione nominale, e nella flessione verbale la formazione dell’imperfetto con l’infisso -ba-, la fusione in un ...
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Si chiama comunemente genere neutro uno dei valori che la categoria del ➔ genere assume in varie lingue del mondo, segnatamente nelle lingue indoeuropee, antiche e moderne, accanto ai due valori, più stabili [...] che permette di identificare la mano come femminile o sommo poeta come maschile. Per l’appunto, il ‘neutro’ italiano ha desinenza -a nei nomi plurali ma non nei rispettivi elementi accordati: le uova buone sono queste, non *la uova buona sono ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] nei dialetti, anche toscani (Rohlfs 1966-1969: II, § 366).
Alcuni nomi in -o formano un plurale di valore collettivo in -a, desinenza che continua il plurale neutro latino: il braccio → le braccia, il membro → le membra, l’osso → le ossa, ecc., e (in ...
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Si definisce posizione post-tonica (o postonica), in particolare in una parola parossitona (➔ accento; ➔ parola italiana, struttura della), la posizione occupata da segmenti che seguono la sillaba in cui [...] , oltre ai casi di cancellazione, è interessante accennare anche agli esiti del vocalismo atono finale che hanno portato alle desinenze nominali e verbali tipiche dell’italiano e delle altre lingue romanze che l’hanno conservato (ad es., -ō, -ū ...
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DIACRITICI, SEGNI
Nella lingua scritta, i segni diacritici sono lettere che non corrispondono a un suono, ma servono soltanto a determinare (dal greco diakritikòs ‘che distingue’) la giusta pronuncia [...] bagniamo, sogniate) in cui la i è superflua dal punto di vista fonetico e serve solo a ribadire graficamente la riconoscibilità delle desinenze -iamo, -iate dei verbi in ➔-gnare.
Storia
Per l’h del verbo avere si parla di h etimologica, perché ha un ...
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Il termine persona (dal lat. persona(m), dall’etrusco phersu «maschera», a sua volta ricalcato sul gr. prósōpon «faccia, volto») è una creazione della cultura occidentale, in cui ha avuto uso assai ampio: [...] «l’arresto di lui / di lei», e quindi designare un oggetto.
Nel verbo la persona è individuabile solo, grazie alle desinenze, nei modi finiti (➔ modi del verbo) e ha ovviamente funzione deittica, attualizzando lo stato o l’azione espressi dal verbo ...
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Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli [...] comparata, dal 19° sec., ha inteso invece la m. come ricerca, in ogni parola, degli elementi formativi, affissi e desinenze, aggiunti alla parte radicale, e come studio della loro natura e funzione (così lupus è analizzato nella radice lup-, nel ...
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I possessivi (aggettivi e pronomi) indicano una relazione tra un’entità e un possessore (reale o figurato). In particolare, essi rinviano a colui che instaura una relazione (per lo più di possesso, ma [...] ) o che sostituiscono (nel caso dei pronomi) e la loro flessione è uguale a quella degli aggettivi a quattro desinenze della prima classe (➔ aggettivi). Come si può osservare, tale principio ha tuttavia alcune eccezioni, costituite dal possessivo di ...
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Il sintagma preposizionale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) composto da una preposizione (che fa da testa del sintagma; ➔ preposizioni) e da un elemento da essa retto (➔ reggenza). Spesso questo elemento, [...] : 13-14).
Nelle lingue con il sistema dei casi le funzioni delle preposizioni sono svolte in parte o in tutto dalle desinenze dei casi. Il latino classico aveva un sistema misto, mentre l’italiano come la maggior parte delle altre lingue romanze (il ...
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desinente
deṡinènte part. pres. [dal lat. desĭnens -entis, part. pres. di desinĕre «terminare»]. – Che termina in un dato modo o in qualche cosa: corpo d. in una breve coda. Per lo più riferito a parola, che ha una determinata desinenza o...
desinenza
deṡinènza s. f. [dal lat. mediev. desinentia, der. del lat. desinĕre «terminare»]. – In linguistica, terminazione che aggiungendosi a un tema verbale indica la persona, la diatesi e talora anche il tempo (d. verbale), e aggiungendosi...