PASSATO REMOTO, INDICATIVO
Il passato remoto (o perfetto semplice) è un tempo verbale dell’indicativo e si usa per indicare un fatto avvenuto nel passato, concluso e senza legami di nessun tipo con il [...] corrisponde alla nostra s), perché il passato remoto di questi verbi si forma aggiungendo una -s- tra la ➔radice e la ➔desinenza.
Il passato remoto del verbo essere è completamente irregolare
essere ▶io fui, tu fosti, lui / lei fu, noi fummo, voi ...
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Insieme ai nomi, i verbi e gli avverbi, gli aggettivi sono una delle classi aperte di parole dell’italiano. Essa può essere suddivisa nelle due sottoclassi degli aggettivi qualificativi (che denotano per [...] della prima, soprattutto se si considera che in italiano antico c’era un’oscillazione fra -a (o -e) e -o nella desinenza del singolare maschile (per es., ipocrita / ipocrito, violente / violento, ecc.).
Vi sono poi alcuni aggettivi che, se flessi al ...
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Il condizionale è uno dei modi del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Spesso considerato in relazione con il congiuntivo dalla grammaticografia italiana ed europea (Sgroi 2004), può essere [...] . -*ao (per es.: amare-*ao > amer-ò).
Riguardo alla struttura formale, le forme del condizionale presente hanno le stesse desinenze (-rei, -resti, -rebbe, -remmo, -reste, -rebbero) per le tre coniugazioni (-a-re, -e-re, -i-re), mentre la vocale ...
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TERZA CONIUGAZIONE
La terza coniugazione comprende tutti i verbi il cui infinito termina in -ire.
Appartengono a questo gruppo molti verbi della IV coniugazione latina, e anche molti della II e della [...] , agire, costruire, ferire, finire, fornire, impedire, preferire, rapire, tradire, inseriscono l’➔interfisso -isc- tra la ➔radice e la ➔desinenza della 1a, 2a e 3a persone singolari e della 3a persona plurale del presente indicativo e congiuntivo
io ...
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Linguista statunitense, nato a St. Paul (Minnesota) il 9 agosto 1929. Ha studiato alle università del Minnesota e del Michigan, dove ha conseguito il PhD nel 1961. Docente prima alla Ohio State University [...] in rapporto le funzioni sintattiche, come soggetto e oggetto (che possono essere manifestate dall'ordine delle parole, dalle desinenze casuali, come nominativo, accusativo, dativo, ecc., o da sintagmi preposizionali), con un numero molto limitato di ...
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Il caso è una categoria linguistica che svolge essenzialmente due funzioni, una in prevalenza sintattica e l’altra in prevalenza semantica. Sul piano sintattico, segnala la funzione che un nome svolge [...] sulle parti nominali del discorso: nomi, aggettivi, pronomi e articoli. In questo senso, costituiscono un sistema di casi le desinenze nominali del latino, del greco antico o del tedesco: i concetti figlio (in funzione di soggetto), di-figlio (in ...
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Quinta lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Trae origine dalla lettera E dell’alfabeto greco, che a sua volta risale a un prototipo fenicio usato dai Fenici propriamente con il valore di h.
In fonetica, [...] non poche incertezze di pronuncia. Regole generali di pronuncia si possono dare solo in riferimento a determinati suffissi o desinenze e valgono quindi per limitate serie di vocaboli. L’apparente disordine nella distribuzione delle é e delle è nelle ...
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Il nesso ‹-gn-› è il digramma utilizzato per la resa grafica della nasale palatale [ɲ], suono di formazione neolatina (cognato, agnello, dignità, usignolo, ognuno, ecc.), che in posizione intervocalica [...] disegnare, spegnere) per coerenza con gli altri verbi, cioè per mantenere il valore almeno grafico della ‹i› nelle desinenze -iamo e -iate (foneticamente, invece, [i] viene assimilata da [ɲː]): abbiamo pertanto disegniamo [diseˈɲːamo] e disegniate ...
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Linguistica
AAndré Martinet
di André Martinet
Linguistica
sommario: 1. Il linguaggio e le lingue. 2. Profilo storico. 3. La descrizione delle lingue. 4. Lo stile. 5. L'acquisizione del linguaggio e [...] variazione delle forme delle unità. È per un controsenso che a volte si attribuisce a ‛forme' il senso di desinenze casuali o verbali.
Prima di trattare delle variazioni della forma dei significanti dei monemi, giova presentare i monemi stessi; ciò ...
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L’adattamento è un fenomeno per cui le parole di origine straniera che entrano a far parte del lessico di un’altra lingua possono subire cambiamenti della loro forma fonologica o di proprietà morfologiche, [...] dal suo significato, in quanto può riferirsi ad un individuo maschio, e dalla sua forma, dato che -e può anche essere desinenza di maschili, come, ad es., in piede). Ciascun nome è quindi assegnato ad una delle due categorie di genere, il ➔ maschile ...
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desinente
deṡinènte part. pres. [dal lat. desĭnens -entis, part. pres. di desinĕre «terminare»]. – Che termina in un dato modo o in qualche cosa: corpo d. in una breve coda. Per lo più riferito a parola, che ha una determinata desinenza o...
desinenza
deṡinènza s. f. [dal lat. mediev. desinentia, der. del lat. desinĕre «terminare»]. – In linguistica, terminazione che aggiungendosi a un tema verbale indica la persona, la diatesi e talora anche il tempo (d. verbale), e aggiungendosi...