Giordano Bruno e Tommaso Campanella: Opere
Augusto Guzzo
Romano Amerio
La figura di Giordano Bruno è - oltre alla potenza e originalità della sua mente - così tragica, che la coscienza italiana non [...] e Carubina si persuade che non hanno ragion d'essere e non contrasta più alla vittoria d'amore su tutti, anche su chi era prima è posto in un'ombra di luce: come Bruno ha detto fin dalle primissime opere parigine e come dirà immutatamente sempre. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La mitologia eroica e i cicli leggendari
Marella Nappi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Accanto ai racconti cosmogonici e teogonici, [...] una clava di bronzo di cui Teseo si impossessa; Sinis, detto anche Piziocante, perché uccide i passanti legandoli alle cime di due donna che il sangue della sua ferita è un filtro d’amore imbattibile. Si tratta invece di un veleno terribile. L’ ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] mosso da una specie d’amore che lo trascina verso la sua meta naturale. «Omne agens, quodcumque sit», spiega Tommaso d’Aquino (Summa theologiae, animata da metafore e similitudini che recano concretezza al dettato di per sé astratto: i sensi sono la ...
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Beatrice
Aldo Vallone
Il tema generale. - Il rilievo che D. dà a B., in sé presa e accanto alle altre figure (guide, personaggi, ecc.), il posto che le viene assegnato nell'opera, la cura con cui viene [...] , cioè che sia espressione non solo di amore (qual è nel primo stadio) ma anche di costanzia de la ragione. Di qui la speranza nell'ultimo capitolo del libello, di poter dire di lei quello che mai non fue dettod'alcuna: speranza che può anche non ...
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Le "temporali calamità"
Alberto Tenenti
Introduzione
Vergando il prologo della sua Cronica, all'indomani della Peste Nera e delle sue sequele, sin dalle prime righe Matteo Villani evocava quella che [...] veneziani, oltre a ricordare preliminarmente l'esigenza di dettar le ultime volontà per disporre con chiarezza dei propri cattolici, guardassonsi dall'iniquità e dai peccati e fossono pieni d'amore e di carità l'uno contra l'altro. Ma di ...
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La città dei «piaseri»
Feliciano Benvenuti
L’Europa e Venezia
Concorrono molte ragioni per fare della Venezia del Settecento uno dei punti focali dell’attenzione europea, molte ragioni che subito appaiono, [...] scrivendo per la compagnia del Sacchi una commedia, Le droghe d’amore, nella quale veniva messo in scena e ridicolizzato, sotto Chiari ma anche al loro realismo intessuto di caratteri e dettato da una società ormai priva di nuovi valori; tentando così ...
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Cinema e media: scenari del nuovo secolo
Giorgio De Vincenti
Enrico Carocci
Il cinema e gli altri mediadopo l’11 settembre
Diversità culturale e globalizzazione
Il 2001 segna una data epocale nella [...] elenca i caratteri della nuova immagine che, come si è detto, tende a rendere obsoleta la classica distinzione tecnica tra sperimentalismo statunitense contemporaneo: si tratta di un canto d’amore nei confronti della città di New York, realizzato ...
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virtù (vertù, virtute, virtude, vertute, vertude)
Philippe Delhaye-Giorgio Stabile
Sostantivo femminile, di altissima frequenza nelle opere di D., dove indica fondamentalmente una ‛ capacità naturale [...] e la ‛ nobiltà ' di ogni essere creato (Rime XC 1 Amor, che movi tua vertù da cielo, e cfr. Pd XXXIII 145; per la v. d'amore vedi ancora Detto 151-152 e 264; in tono tutto cortese è la vertute amorosa del bel valletto, in Fiore CXCVI 2).
La virtù e ...
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fare
Carlo Delcorno
. Dal latino facĕre, da cui già nel sec. VI deriva la forma contratta fare per analogia con dare. Usatissimo in D., copre pressoché tutta l'area semantica che il vocabolo domina [...] .
e) acqua, Pg XXX 98 (spirito e a.); carne, Pd XXIII 74; Dio, Fiore CCXX 14 (d'amor si fa D.); figura, Pd XX 34; fiume, If XX 75; maraviglia, Pd XXVII 139; partita, Detto 206; schifo, 296; spirito, Pg XXX 98 (s. e acqua); vino, XXV 77; vittima, Pd V ...
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BISOGNI
Stefano Zamagni e Riccardo Luccio
Economia
di Stefano Zamagni
Introduzione
Il problema della soddisfazione dei bisogni e della ricerca dei mezzi più idonei a tal fine ha rappresentato lo scopo [...] sono persone per le quali il bisogno di stima precede quello d'amore; altre per le quali, ad esempio, la pulsione alla le classificazioni dei bisogni secondari sono infinite e, come si è detto, spesso piuttosto vaghe. Tra i bisogni sociali di cui più ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
dettare
(ant. dittare) v. tr. [lat. dĭctare, intens. di dicĕre «dire», part. pass. dictus] (io détto, ecc.). – 1. Pronunciare lentamente affinché qualcun altro scriva: d. il tema; d. una poesia; d. una lettera alla segretaria, ecc.; fig.,...