Musical
Massimo Marchelli
Genere cinematografico in cui lo sviluppo narrativo e drammaturgico della vicenda è strutturato su canzoni e danze. Seppur erede di una forma di spettacolo nata nel teatro [...] per Lubitsch interpretarono anche One hour with you (1932; Un'ora d'amore) e il più famoso The merry widow (1934; La vedova Merola, che non ha nulla della leggerezza del m. propriamente detto, ma il cui ritmo è pure scandito dalle canzoni. Caso ...
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Coppia
Corrado Pontalti e Bruno Callieri
Il termine coppia deriva dal latino copula, "legame, congiunzione". La coppia, nel significato di due persone legate da un rapporto, per es. quello amoroso fra [...] più dolorosa e spesso feroce. A conferma di quanto detto, è significativo che i matrimoni contratti dopo il divorzio si è restati ancorati a uno stesso tipo di oggetto d'amore, in genere, frustrante. Ricercandolo continuamente si tenta di superare ...
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Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta [...] In Francia si andò formando la scuola detta del realismo poetico: ne fecero parte R. periodo (da Cronaca di un amore, 1950, a Il grido, il messicano A. Ripstein, il filippino L. Brocka, gli iraniani D. Mehrjui e S. Shadid-Saless e, infine, per il c ...
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Insieme delle scienze che studiano in modo ipotetico-deduttivo entità astratte come i numeri e le misure: la m. pura studia i problemi matematici indipendentemente dalla loro utilizzazione pratica; alla [...] ’.
Il 3° sec. a.C. è il ‘secolo d’oro’ della m. ellenica, che ha il suo centro si può ben dire una sintesi dell’amore greco per il rigore scientifico e dello al 1200 un mercante italiano, Leonardo Fibonacci (detto L. Pisano), visitò l’Oriente arabo ...
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Rappresentazione di un’azione scenica mista di danza e di pantomima, accompagnata dalla musica, in taluni casi anche dal canto e dalla recitazione, e condotta su uno schema precostituito di movimenti, [...] a carattere simbolico come esaltazione dell’amore nelle feste di primavera, calendimaggio e J.-G. Noverre: sorge così il b. d’azione, in cui – aboliti il frammentarismo delle sec. a una seconda fase, detta tardo-romantica, molto meno espressiva della ...
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(gr. ῎Ερως)
Mitologia
Dio greco dell’amore (detto in latino Amor e Cupido). Ignoto a Omero, figura da Esiodo in poi, dapprima come un dio della natura e come potenza teogonica, senza genitori o nato dal [...] Caos, o dalla Notte e dal Giorno ecc., poi come dio dell’amore, figlio di Afrodite e Ares (o Zeus o Ermete). Fu immaginato come un fanciullo o giovinetto alato, armato d’arco e di faretra, piena di dardi infallibili che scaglia contro uomini e dei, ...
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GEOGRAFIA
Roberto Almagià
(gr. γεωγραϕία)
Nome e concetto
di Roberto Almagià
La geografia, come scienza, risale, come è dimostrato dallo stesso nome, all'età greca, e da allora fino ai nostri giorni [...] alla metà del sec. II d. C.). Secondo Tolomeo la geografia, lasciando, come si è già detto, la descrizione delle singole La curiosità universale si ridesta, e con essa si riaccende l'amore allo studio del mondo naturale.
L'Umanesimo ha frattanto per ...
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(fr. académie; sp. academia; ted. Akademie; ingl. academy).
Accademia platonica.
'Ακαδημία (Acadēmĭa) o 'Ακαδήμεια (Acadēmīa) o, ancora, secondo una forma più antica, ‛Εκαδήμεια, fu il nome che dall'eroe [...] delle lettere, il rispetto e l'amore per la lingua, il senso della morte, e nel 1791 Pio V dètte titolo di conte palatino al principe e 1880; H. Le Monnier, Procès-verbaux de l'Académie Roy. d'architect., Parigi 1911; A. Lecoy de la Marche, l'Acad. ...
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Povertà
Pasquale Lucio Scandizzo
Marco Zupi
(App. V, iv, p. 226)
Il concetto di povertà
La p. è un concetto allo stesso tempo intuitivo e ambiguo. Esso dipende dalla società cui si fa riferimento, [...] rischio di diventare povero, l'amore evangelico per la p. è 4% (rispetto a una media UE del 6,5%), pensioni d'invalidità, infortuni ecc. 2,2% (contro il 2,4 gli approcci teorici più innovativi interpretano, come detto, la p. non in termini di solo ...
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Psiche
Simona Argentieri
Il sostantivo psiche è desueto e rimanda a una remota classicità o a contesti accademici, ma le parole che contengono nella radice il riferimento alla p., come psicologia, psicoanalisi, [...] una farfalla. Così, nella mitica leggenda di Amore e Psiche, la bella fanciulla tormentata dal solo in termini trascendenti o magici. D'altronde, già S. Freud osservava, forze della ragione.
Come si è detto, l'attività raziocinante del pensiero e ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
dettare
(ant. dittare) v. tr. [lat. dĭctare, intens. di dicĕre «dire», part. pass. dictus] (io détto, ecc.). – 1. Pronunciare lentamente affinché qualcun altro scriva: d. il tema; d. una poesia; d. una lettera alla segretaria, ecc.; fig.,...