Suicidio
Realino Marra
Suicidio e scienze sociali
Nella cultura occidentale, dall'antichità fino a tutto il Settecento, il suicidio è stato oggetto prevalentemente di valutazioni giuridiche, morali [...] del suicidio, così come a quelli contigui dell'assistenza ai morenti e dell'eutanasia.
(V. anche Anomia; Controllo sociale; Devianza; Morte: bioetica).
Bibliografia
Baechler, J., Les suicides, Paris 1975.
Bayet, A., Le suicide et la morale, Paris ...
Leggi Tutto
SOCIOLOGIA DELLA DEVIANZA
Stanley Cohen
Introduzione. - I fenomeni specifici che costituiscono la devianza, naturalmente, erano già compresi in sistemi culturali che esistevano prima che la categoria [...] la delinquenza e il ''vizio'' erano considerati minacce alla moralità dominante e alle concezioni vigenti dell'ordine sociale. La devianza denotava un cattivo funzionamento dei sistemi di socializzazione primari/informali (la famiglia, la scuola, la ...
Leggi Tutto
Assistenza sociale
Giovanni B. Sgritta
1. Introduzione
Nel senso etimologico (ad/sisto: stare accanto, essere vicino) il termine 'assistenza' indica una generica azione di soccorso che altrettanto bene [...] temps modernes, in "Revue d'histoire moderne et contemporaine", 1974, XXV, pp. 337-375 (tr. it. parziale in: La costruzione sociale della devianza, a cura di M. Ciacci e V. Gualandi, Bologna 1977, pp. 118-131).
Gluckman, M., Politics, law and ritual ...
Leggi Tutto
Dal Lago, Alessandro. - Sociologo italiano (Roma 1947 - Trapani 2022). Laureatosi in Scienze politiche presso l’univ. di Pavia (1970), ha in seguito intrapreso un percorso accademico che lo ha portato [...] , ha prodotto una profonda riflessione della figura del migrante quale prototipo dell’esclusione sociale. Tra i suoi lavori: La produzione della devianza (1981); Etnometodologia (1983); Descrizione di una battaglia. I rituali del calcio (1990); Tra ...
Leggi Tutto
Azione collettiva orientata alla critica, al dissenso o alla protesta nei confronti del sistema sociale e dei suoi valori costitutivi. I soggetti di c. sono i movimenti sociali, soprattutto giovanili e [...] . Nel loro sviluppo storico gli episodi di c. si possono presentare come manifestazioni di devianza o varianza sociali, legati a particolari fenomeni di ribellismo giovanile oppure possono costituire fenomeni più ampi di c. globale, quando sono ...
Leggi Tutto
(XXXI, p. 481; App. II, ii, p. 813; III, ii, p. 719; IV, iii, p.314; V, iv, p. 728)
di Roberta Tatafiore
Il termine sesso rimanda per noi occidentali a significati molteplici che oltrepassano il campo [...] scaduto, proprio perché è stata consumata e archiviata dal corpo sociale. Ma anche perché è un evento che si è mosso ottimale come probabilità, 1° vol.; M.R. Consegnati, Omosessualità, devianza, famiglia, 1° vol.; S. Hite, The female orgasm and ...
Leggi Tutto
Il termine complessità è oggi frequentemente usato, in campo scientifico, in contesti diversi. In quello dell'informatica, dell'analisi numerica e dell'ottimizzazione, corrisponde alla caratteristica quantitativa [...] teorico in grado di farci andare oltre la nostra condizione sociale o la nostra condizione umana, di trasformarci cioè in esseri negativa - di stabilizzare un sistema, di ridurre la devianza, come accade appunto nel caso dell'omeostasi. Nella sua ...
Leggi Tutto
Vita
Maurizio Bonolis
(XXXV, p. 458; App. IV, iii, p. 840; V, v, p. 781)
Età e corso della vita
Dal punto di vista sociologico il concetto di età si specifica in relazione alle variabilità del significato [...] che ognuno di essi si muove biograficamente secondo certi modelli di impegno e prestazione socialmente precostituiti. Ne consegue che devianza e criminalità sono interpretate quali costruzioni di 'carriera' (Hagan 1997); le crisi adolescenziali e ...
Leggi Tutto
Le società occidentali contemporanee sono spesso state definite società del consumo di massa, intendendo con ciò che gran parte della vita dei loro membri ruota intorno all'acquisto e consumo di merci [...] , insoddisfazione, massificazione, cattivo gusto, e persino devianza e malattia; dall'altro, un coro di voci la propria cultura e la usa per sviluppare sé stesso come attore sociale. Ciò implica la capacità di rendere simile a sé stessi un oggetto ...
Leggi Tutto
Potere
Steven Lukes
Introduzione
Il significato più generale del concetto di 'potere' si ritrova nel Sofista di Platone, in cui si afferma che il potere è "la definizione dell'essere", il tratto distintivo [...] ; possono basarsi sull'aperta punizione della devianza e sulla manipolazione deliberata, oppure su interazioni diversi modi in cui il potere può essere esercitato da alcuni agenti sociali su altri, i tipi di relazioni di potere che intercorrono tra ...
Leggi Tutto
devianza
devïanza s. f. [der. di deviare]. – 1. Termine usato per indicare quei comportamenti che si allontanano da una norma o da un sistema di regole; in partic., in sociologia, la non conformità agli standard normativi del gruppo o sottogruppo...
criminogeno
criminògeno agg. [comp. di crimine e -geno; propr., «che genera il crimine»]. – Nel linguaggio sociologico, termine con cui si intende ricondurre fenomeni di patologia sociale (quali l’aumento della delinquenza, o più semplicemente...