BATTISTI, Carlo
Giovanni Battista Pellegrini
Nacque a Trento il Io ott. 1882 in una famiglia originaria della Vai di Non, da Giuseppe, preside di scuola media, e da Teresa Bentivoglio, insegnante elementare. [...] resta di valido e di stimolante, soprattutto la sua corretta interpretazione dei dialetti ladini, destinata a trovare in futuro un'adeguata valorizzazione nei manuali generali di linguistica romanza.
Fonti e Bibl.: C. Tagliavini, C. B., in Riv. di ...
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Sul versante italiano, la comunità alloglotta francoprovenzale interessa tre regioni, la Valle d’Aosta e il Piemonte, provincia di Torino (cfr. fig. 1), e la Puglia (due comuni in provincia di Foggia), [...] a Faeto e Celle ([ʧanˈta] opposto a [mənˈʤijə]). Nei dialetti della Valle dell’Orco, ma non solo, si sono conservate certe consonanti in di patois. Sono stati pubblicati anche racconti, alcuni romanzi, traduzioni e testi per l’infanzia.
I primi ...
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Con bilinguismo si intende genericamente la presenza di più di una lingua presso un singolo o una comunità. Il bilinguismo in senso lato costituisce la condizione più diffusa a livello sia individuale [...] sia ‘sceso’ erodendo mano a mano lo spazio del dialetto e sovrapponendosi ad esso.
Si noti invece come il processo 25).
La diglossia emerge sporadicamente, ad es., nei romanzi di Fruttero e Lucentini, molto sensibili alla variazione linguistica, ...
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Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica [...] . it. Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Torino, Einaudi, 1966-1969, 3 voll.).
Ruffino, Giovanni (a cura di) (1992), Atlanti linguistici italiani e romanzi. Esperienze a confronto. Atti del congresso internazionale (Palermo ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] alfabetizzazione). La gran parte degli usi parlati avveniva nei vari dialetti. Non mancano, ovviamente, le eccezioni, quali i casi di ignoto, indistinto e generico (come nel caso di un romanzo, un giornale, un’enciclopedia e sim.), il parlato è ...
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Il discorso indiretto libero è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione [...] voce del personaggio nel cotesto autoriale:
(18) Non conosce i romanzi di Kerouac, Scott Fitzgerald le dice niente, Norman Mailer meno che e, almeno in un primo tempo, da quella dei dialetti (cfr. Pasolini 1965). Alla funzione mimetica dei veristi e ...
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È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] massa dei 26 milioni di italiani abituati a parlare quasi esclusivamente dialetto» (De Mauro 1993: 434). Subito dopo venne il cinema sonoro programmi rivolti a un’utenza culturalmente meno agguerrita. Dai romanzi d’appendice in poi, è noto come il ...
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Per la particolare situazione linguistica della Sicilia, in cui i dialetti sono vivi e numerosi, è importante distinguere l’italiano regionale parlato da chi ha per madrelingua il dialetto da quello di [...] parlanti istruiti; i secondi possono anche non conoscere il dialetto, e in questo caso i tratti locali non sono pellegrini intorno «meschino, meschino …» a confortare (Retablo).
I romanzi di Silvana Grasso (nata nel 1952) pullulano di elementi ...
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Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard [...] dell’italiano, come pure nei corrispondenti dialetti, in concordanza con la mancanza di ), Alcune considerazioni e un’ipotesi sull’articolo determinativo in area italo-romanza, in Studi offerti a Luigi Blasucci dai colleghi e dagli allievi pisani ...
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L’impiego e la crescente diffusione della rete telematica Internet ha portato effetti importanti anche sugli usi linguistici dei suoi utilizzatori (detti talvolta, scherzosamente, internauti).
Nel trattare [...] cooperativa, a più mani, com’è quello di racconti o romanzi, ma anche di lunghe sessioni di giochi di ruolo (nei cosiddetti Novanta del Novecento, rappresentata soprattutto dall’uso del dialetto inteso come codice identitario o espressivo da parte ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...