Poeta (Milano 1886 - ivi 1939). Avvocato, collaborò ad alcuni giornali (tra cui L'Ambrosiano) e nel 1932 pubblicò una raccolta di versi in dialetto milanese, L'è el dì di mort, alegher!, poco notata anche [...] le forme del poemetto narrativo a serie di illuminazioni liriche, alla cui suggestività contribuisce la tensione deformante impressa al dialetto. Postume apparvero, a cura di F. Antonicelli e F. Rosti, le Poesie nuove ed ultime (1947), la cui ...
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MIMICA
Raffaele Corso
. Etnologia. - Per i primitivi la mimica è un mezzo d'espressione, che ora serve a rafforzare il linguaggio articolato, e ora, invece, a sostituirlo completamente. La sostituzione [...] può essere imposta da ragioni di necessità contingenti, come nelle relazioni fra tribù che parlano differenti linguaggi o dialetti, nelle comunicazioni fra compagni di caccia o di guerra; ovvero da ragioni magico-sacre, come nei tabu. Presso varî ...
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nativofono
s. m. Chi parla la lingua propria del luogo nel quale è nato.
• La resa in italiano semanticamente isomorfa del paragone spagnolo «(dormir) como un leño» non è però «(dormire) come un masso», [...] «ciocco» indica infatti «la parte inferiore del tronco di un albero». L’espressione col «ciocco» è peraltro ben vitale nei dialetti italiani. Così nel piemontese «deurme come un such» (Gribaudo 1996); «dürmì cume ’n sük» (cuneese) e nel ligure «dormì ...
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quinario
quinàrio [Der. del lat. quinarius, da quini "a cinque a cinque"] [ALG] Sistema q.: sistema di numerazione a base 5, in chiara relazione con le cinque dita della mano, che quasi certamente è [...] stato il primo sistema di numerazione usato dall'umanità e di cui restano alcune tracce in taluni dialetti scandinavi. ...
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(o al-Maghreb) Nome («Occidente») con il quale gli Arabi designano complessivamente i paesi dell’Africa settentrionale, a O dell’Egitto, spesso in opposizione a Mashriq «Oriente». Varie le accezioni, dalla [...] di Marocco, Mauritania, Algeria, Tunisia, Libia e di parte della regione del delta del Nilo. L’insieme dei dialetti che costituiscono l’arabo maghrebino rivelano comunque una sostanziale unitarietà a livello fono-morfologico e lessicale, sebbene la ...
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Storico dell'arte (Blumenhagen 1763 - Weimar 1808). Esponente del Neoclassicismo e della settecentesca predilezione per l'Italia, dedicò gran parte delle sue opere a Roma, dove soggiornò dal 1793 al 1803 [...] Studien, 1806-08: oltre a una biografia del Canova, contengono saggi che vanno dal concetto del colore all'analisi dei dialetti italiani). Bibliotecario della duchessa Amalia di Weimar, F. scrisse una biografia di J. A. Carstens (1806) e fu anche uno ...
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Arabista e islamista (Rennes 1872 - Parigi 1965), fratello di Georges; prof. al Collège de France. La sua opera, benché in parte dedicata alla letteratura araba classica (Le Taqrīb de an-Nawawī traduit [...] et annoté, 1900; Les débuts de la prose littéraire arabe, 1927) di cui M. è profondo conoscitore, verte soprattutto sui dialetti del Maghrib (Le dialecte arabe parlé à Tlemcen, 1902; Textes arabes de Tanger, 1911; Textes arabes de Takrouna, 1925) e ...
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PISCHEL, Richard
Ambrogio Ballini
Uno dei maggiori indianisti tedeschi nato a Breslavia il 18 gennaio 1849, morto a Madras il 26 dicembre 1908. Fu professore di sanscrito e di glottologia comparata [...] ad A. Weber (v.).
L'opera del P. si svolse in numerosi e importantissimi ambiti dell'indianismo (Veda, buddhismo, drammatica, dialetti medievali). Dal 1889 al 1903 collaborò, difatti, insieme con K. Geldner, a una serie di studî sul Veda (Vedhche ...
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H È nome proprio di persona già usato nell'Arabia preislamica lsi chiamava cosi anche il padre di Maometto) e poi straordinariamente diffuso presso tutti i popoli musulmani, mentre meno frequente è tra [...] i cristiani di lingua araba. Nei moderni dialetti arabi è pronunciato per lo più ‛Abdálla; i Persiani, i Turchi e gl'Indiani sogliono pronunciarlo ‛Abdullā́h. In qualche paese arabo s'incontra talvolta la forma ‛Abdílla, la quale tuttavia è ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] più sensibili alla realtà e al sociale. La lingua è sollecitata ad avvicinarsi anch’essa alla realtà, da quella dialettale (il dialetto è lo strumento di grandi poeti come Porta e Belli) a quella in italiano, che si vuole meno ostile se non più ...
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dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...