Semiti Gruppo linguistico del Vicino Oriente che in origine occupava la regione compresa fra i monti Tauro e Antitauro a nord, l’altopiano iranico a est, l’Oceano Indiano a sud, il Mar Rosso e il Mediterraneo [...] rappresenta la lingua semitica più anticamente attestata; verso l’inizio del 2° millennio a.C. si scinde nei due dialetti babilonese e assiro. Cronologicamente l’accadico si estende nei tre millenni precedenti l’era cristiana. Il semitico di nord ...
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AMERICA
II. ANTROPOLOGIA.
Due fatti distinguono l'antropologia dell'America: la mol;teplicità dei caratteri (polimorfismo) che presentano gruppi umani, anche ristretti, e l’assenza di quelle differenziazioni [...] " ö ü hanno una diffusione limitata nell'America settentrionale: Dené ö ü (esclusi il Tlingit e Haida), Takelma ü, Klamath ö ü, dialetti Shoshoni, Hopi e Tanos ö ü, Maidu, in parte Miwok, Yokuts e Chumash ö ü, Opata ö ü. Esse si trovano dunque ...
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Glottologo, nato a Carrara il 15 settembre 1887. Fu nominato nel 1927 professore di glottologia nell'università di Cagliari, donde fu chiamato a Pavia nel 1928 e di qui, nel 1938, a Bologna.
La sua produzione [...] atone interne nella lingua latina, in Annali università toscane, n. s., voll. VII e VIII; Manuale dei dialetti italici (Osco, Umbro e dialetti minori), Bologna 1954; Saggio di fonetica sarda, in Studi romanzi, vol. XV (1919); L'antico genovese e ...
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Si chiama comunemente genere neutro uno dei valori che la categoria del ➔ genere assume in varie lingue del mondo, segnatamente nelle lingue indoeuropee, antiche e moderne, accanto ai due valori, più stabili [...] quantità e per funzionalità, in numerose lingue e dialetti romanzi. Se ci limitiamo all’italiano, possiamo suddividere Per inciso, sistemi di ➔ accordo simili sono noti per alcuni dialetti italiani, per es. per l’antico napoletano, che diceva la deta ...
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(o neerlandese) Lingua sovraregionale, denominata ufficialmente Algemeen Beschaafd Nederlands («nederlandese colto comune») o, in forma abbreviata, ABN. È lingua ufficiale dei Paesi Bassi (in n. Nederland), [...] , il cui uso si è protratto fino ai giorni nostri per motivi storici e culturali, ma che propriamente designano i dialetti parlati in Olanda e nelle Fiandre.
Nella storia della lingua si distinguono tre fasi: l’oudnederlands (n. antico, dall’8 ...
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MARCO dalla Tomba
Laura Mannoni
Missionario e viaggiatore italiano del sec. XVIII, nato, in anno non precisabile, a Tomba (Ancona). Ancora giovane entrò nell'ordine dei cappuccini e nel 1756 fu inviato [...] situata tra Patna e i confini del Nepal. D'ingegno versatile e acuto, si applicò subito allo studio dei dialetti del luogo e approfondì le conoscenze sulla letteratura e sulla religione di quelle popolazioni, registrando tutte le notizie di carattere ...
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In linguistica, il fenomeno fonetico del cambiamento di timbro di una vocale per assimilazione a distanza. Il caso più tipico è quello in cui la vocale accentata si assimila più o meno alla vocale o semivocale [...] . All’interno delle lingue romanze la m., ignota al toscano e all’italiano letterario, è viva, o è stata viva, nei dialetti italiani settentrionali, dove è esercitata da -i finale (a Grado benedèto «benedetto», plur. benedìti; a Bologna fi̯àur «fiore ...
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turco-tàtare, lìngue Famiglia linguistica appartenente al gruppo delle lingue altaiche. Vi si distinguono due sottogruppi: quello occidentale, composto da ciuvascio (parlato lungo il corso del Volga dalla [...] compresa fra la Turchia e la Siberia occid. (con alcune propaggini in Cina). Il gruppo orientale comprende i dialetti siberiani (tataro), quelli dell'Asia centrale (azero, kazako, turkmeno, uzbeco, kirghiso ecc.), quelli del Mar Nero (l'osmanico ...
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Lingue caratterizzate da una variabilità di tono (cioè altezza musicale) o d’intonazione (cioè modulazione musicale) che distingue i significati di parole la cui forma, scritta eventualmente con il sistema [...] lingue i toni hanno un valore fonetico al pari delle vocali e delle consonanti. Sono p. alcune lingue africane e asiatiche, per es., il cinese che ha quattro toni nella parlata di Pechino, cinque in quella di Nanchino, otto nei dialetti meridionali. ...
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FALCUCCI, Francesco Domenico
Guido Fagioli Vercellone
Nacque il 4 ott. 1835 a Magna Soprana, casale presso Rogliano (Capo Corso), all'estremo Nord della Corsica, in una famiglia benestante di antica [...] dal 1888. In vita, del frutto di tanto lavoro non diede alle stampe quasi nulla, se si escludono: Saggi illustrati dei dialetti corsi, nel volume I parlari italiani in Certaldo alla festa del V centenario di messer G. Boccaccio (Livorno 1875, pp. 571 ...
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dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...