KARKŪR
Francesco Beguinot
. Nome, che nei dialetti arabi maghrebini e in quelli berberi viene dato, con alcune varianti (kerkūr, akerkūr, shershūr, ecc.), ai mucchi di pietre che in parecchie regioni [...] e specialmente nell'Africa settentrionale si trovano qua e là lungo le vie carovaniere, sulle colline, nei passi montani, ecc. Gl'indigeni musulmani raccolgono e lanciano un ciottolo su tali mucchi, che ...
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Stato dell’Asia sud-occidentale, confinante per via di terra con l’Armenia, l’Azerbaigian e il Turkmenistan a N (dove, peraltro, il limite è fornito per un tratto anche dal Mar Caspio), l’Afghanistan e [...] suddividersi in una fase antica, una fase media e una fase moderna. L’antico persiano e l’avestico, oltre ad altri dialetti meno documentati, rappresentano la fase dell’antico iranico; l’avestico è la lingua dell’Avesta, cioè dei testi sacri della ...
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Denominazione complessiva (ted. Plattdeutsch o Niederdeutsch) dei dialetti parlati nella Germania settentrionale. Dai dialetti del territorio medio-tedesco e alto-tedesco questi si staccano per la conservazione [...] persone plurali del verbo, la scomparsa del genitivo, sostituito da una perifrasi con von. Al b. si allacciano anche i dialetti nederlandesi e fiamminghi.
La più antica lingua letteraria basata sul b. è il sassone antico (➔ Heliand); nel Medioevo in ...
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Linguista (Osilo 1875 - Torino 1919); cultore dei dialetti sardi, è autore di una Fonetica del dialetto logudorese (1901) e di una pregevole nota su Le velari latine (1919). ...
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Si dice dell’insieme delle lingue e dei dialetti neolatini stabiliti nell’area occupata dagli antichi Reti. Questa zona linguistica periferica della Romània è stata attraverso i secoli molto intaccata, [...] ridotta e frantumata, e di essa sopravvivono oggi i tre gruppi dialettali neolatini della zona alpina e subalpina centro-orientale: le parlate dei Grigioni, del Friuli e di alcune valli dolomitiche, note come dialetti ladini (➔ ladino). ...
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landsmål Denominazione della lingua norvegese moderna, fondata sui dialetti locali (contrapposto al Riksmål, il dano-norvegese tradizionale). ...
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leccio
Luigi Vanossi
È voce toscana e dei dialetti centrali per " elce " (quercus ilex), la quale figura in Fiore CXXIX 11 Ed in mano un bordon di ladorneccio / portava, il qual le donò ser Baratto: [...] già non era di melo né di leccio (cfr. Roman de la Rose 12077). Pure in rima, con ‛ forneccio ' (‛ farneccio '), il vocabolo ricorre in Rustico Da che guerra m'avete incominciata 4 ...
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ca
Amedeo Quondam
. Apocope di ‛ casa ', normale nei dialetti settentrionali; è presente anche negli scrittori toscani, e ha lasciato tracce di sé nei nomi di luogo (cfr. Parodi, Lingua 274, 289). In [...] If XV 54 è usato da D. nel suo discorso a Brunetto Latini, per spiegare lo scopo del suo viaggio: questi... / reducemi a ca per questo calle. L'espressione è stata variamente interpretata; parecchi commentatori ...
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LINGUE, REGNO DI SICILIA
MMarcello Barbato
Ricostruire un quadro dei dialetti del Regno in età fridericiana risulta altamente problematico, non solo per i limiti della documentazione, ma anche perché [...] cambio di lingua. A Malta la cristianizzazione si compie nel XIII sec., ma ancora oggi si è mantenuto l'uso di un dialetto arabo. La lingua araba e la religione cristiana sono convissute a Pantelleria fino al XVI secolo.
L'uso ufficiale dell'arabo ...
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dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...