IBĀḌITI (in arabo Ibāḍiyyah, dialettalmente nell'Africa settentrionale Abāḍiyyah)
Carlo Alfonso Nallino
Appartenenti ad una setta musulmana eretica, la quale è un ramo moderato, ed unico sopravvissuto [...] . È notevole il fatto che gli Ibāditi dell'Africa settentrionale, pur usando l'arabo nello scrivere, adoperano dialetti berberi nella loro conversazione, malgrado siano cinti da popolazioni da molti secoli completamente arabizzate.
In dogmatica gl ...
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La città è situata a 7 km. dalla costa, a un'altitudine che varia dai 90 ai 115 m. s.m. ed è dominata dal Monte Sagro (m. 1749). L'aspetto della città è notevolmente migliorato dai nuovi edifici costruiti [...] oltre l'Accademia, anche una ricca pinacoteca e una buona biblioteca comunale che conta più di 10.000 volumi.
Dialetti. - Per quanto Carrara sia compresa nella Toscana, se ne distacca notevolmente per i caratteri etnico-linguistici dei suoi abitanti ...
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È il nome babilonese ed ebraico (\ebraico\) di un'importante città della Babilonia antica, menzionato in Gen., X, 10, quale nome di una delle quattro città più importanti del regno del leggendario re di [...] dall'assiro che in pochissimi punti di molto secondaria importanza. L'accado e l'assiro sono quindi due dialetti quasi identici della lingua semitica della Babilonia e Assiria. Nei primordî degli studî assiriologici sulla grammatica della lingua ...
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Antica denominazione di una località sul fiume Kir (Kur), Oltre-Caucaso, sulle rive del Caspio, press'a poco nei confini dell'odierna repubblica sovietista dell'Azerbajdžan (Širvan e parte meridionale [...] trovare un legame tra gli Albanesi del Caucaso e quelli mediterranei. Dal fatto rilevato sopra, cioè dalla molteplicità dei dialetti, parrebbe potersi indurre l'origine caucasica degli Albanesi. Fu anche cercata una parentela tra gli Albanesi e gl ...
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Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] , che continua a essere fino a oggi per molti (oltre il 30% della popolazione italiana) un parlato bilingue (italiano e dialetto si alternano in famiglia, con gli amici, sul luogo di lavoro), si è venuto affiancando, dagli anni Venti del Novecento ...
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L'Italia e le sue regioni - Postfazione
Giuliano Amato
Le domande alle quali il lettore si aspetta di trovare risposta in un’opera ricca come questa sono tante e va a merito degli autori poter constatare, [...] sono andati molto oltre nel trarre profitto da un patrimonio di esperienza storica, che non offre soltanto piatti, dialetti, tradizioni religiose e memorie locali, ma fornisce precedenti illuminanti sulla connessione fra le qualità dei prodotti e dei ...
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GOIDANICH, Pier Gabriele
Domenico Proietti
Nacque a Volosca, nel comune di Abbazia, in Istria, il 30 luglio 1868 da Pietro e Antonietta Stuparich. La famiglia era originaria dell'isola di Lussino, che [...] , lingua, XXXI, p. 961).
Poi, gli studi di dialettologia, costantemente legati a problemi di fonetica pre- e neolatina: Intorno al dialetto di Campobasso, in Miscellanea linguistica in onore di G.I. Ascoli, Torino 1901, pp. 403-413 (a causa del quale ...
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La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] Metafora e vita quotidiana, Milano, Bompiani, 1998).
Rohlfs, Gerhard (1969), Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti. Sintassi e formazione delle parole, Torino, Einaudi, 3 voll., vol. 3º (Sintassi e formazione delle parole) (1a ...
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CINI, Giovan Battista
Michele Feo
Nacque a Pisa il 30 giugno del 1528 (1529 stile pisano) da una famiglia di mercanti di lana e fu battezzato con il nome di Giovanni nella cappella di S. Piero in Padule. [...] ) su richiesta del Borghini. Un anno dopo egli ha per le mani almeno due lavori: una commedia in versi, mescidata di vari dialetti (La vedova), giunta alla fine del primo atto, e la descrizione delle feste del 1565-66.
Quest'ultima opera, nota come ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] scorso, e d’uso prevalentemente letterario e formale (➔ analfabetismo e alfabetizzazione). La gran parte degli usi parlati avveniva nei vari dialetti. Non mancano, ovviamente, le eccezioni, quali i casi di Venezia o di Napoli, i cui prestigiosi ...
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dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...