(ebr. Shōmĕrōn) Regione dell’antica Palestina, al centro dell’altopiano a O del Giordano. Confina a N con la piana di Esdrelon, a S con la Giudea e a O con la piana costiera, e rientra quasi interamente [...] è una forma di ebraico; l’aramaico samaritano costituisce, con quello palestinese e quello cristiano, il gruppo occidentale dei dialetti in cui l’aramaico si suddivise intorno all’età cristiana, e appartiene quindi al semitico di nord-ovest. La ...
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Linguista e filologo italiano (Roma 1947 - ivi 2022). Laureatosi in Lettere sotto la guida di A. Castellani (1970), ha presto intrapreso la carriera accademica: è stato professore incaricato di Storia [...] (1996-2014), pubblicata nello stesso anno.
Tra le voci redatte per l'Istituto della Enciclopedia Italiana: Lingua e dialetti italiani, in Enciclopedia Italiana - VI Appendice, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2000; Nomi e cognomi, in ...
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Il significato moderno della parola non è quello che essa aveva in antico e che in via secondaria continua ad avere anche oggi. Arte fu per gli antichi l'opera dell'uomo in quanto si distingua dall'operare [...] . L'arte insomma ha il suo posto non in una serie, comunque raffigurata, di atti distinti dello spirito, ma nel ritmo dialettico dell'unico atto, che o è tutto, o è nulla. Una cattiva poesia non può essere né una scoperta scientifica o formulazione ...
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SIMBOLO (dal gr. συμβάλλω "metto insieme", da cui σύμβ)
Emilio SERVADIO
Gioacchino MANCINI
Nicola TURCHI
Con questo termine s'indica, genericamente, un segno, un'immagine o un oggetto che ne rappresenta [...] Da ciò la grande abbondanza di simboli e d'immagini nelle lingue primitive, nel linguaggio infantile, nei dialetti.
Le indagini psicoanalitiche (v. psicoanalisi) hanno ravvisato l'origine prima delle espressioni simboliche in un meccanismo automatico ...
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G
*
Guido Gasperini
- È la settima lettera dell'alfabeto romano e di quelli derivati da esso. Nell'alfabeto fenicio (gimel) e in quello greco essa occupa il terzo posto; la sua trasposizione al settimo [...] il suono velare si è conservato dialettalmente (Cairo e dintorni, qualche località della penisola araba); altrove (specialmente nei dialetti occidentali) la g passa ulteriormente a ž, viceversa una g velare secondaria è costituita nell'arabo (quasi ...
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. Importante popolazione della Nubia e del Sūdān orientale. E originaria della regione ad est del Nilo, dalle frontiere di Egitto all'Eritrea, regione che occupa tuttora. Nelle sedi attuali, fu sottomessa [...] . Reinisch, Die Bedauye-Sprache in Nordost-Afrika, Vienna 1893. La prima opera tratta del dialetto Bishari e manca di testi, la seconda pone a base il dialetto dei Beni Amer. A. L. Reinisch dobbiamo anche un ottimo vocabolario: Wörterbuch der Beḍauye ...
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JUKAGHIRI
George MONTANDON
Carlo TAGLIAVINI
. Popolo paleosiberiano che abitava in passato la zona costiera lungo il Mare Glaciale Artico fra il corso inferiore della Lena, la catena dei Monti Verchojansk [...] jukaghiro, in modo che lo jukaghiro è parlato ancora da circa 500 individni. La lingua iukaghira si divide in tre dialetti conosciuti con i nomi: kolyma, tundra e viuvanci, quest'ultimo estinto. Secondo W. G. Bogoras (Proceedings of the XXIII int ...
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UZBECHI
Ettore ROSSI
Carlo TAGLIAVINI
Popolazione turca dell'Asia Centrale. Il nome esatto è Özbek, che alcuni spiegano con i vocaboli turchi öz "proprio, di sé" e bek "signore", quindi nel senso [...] Socialista Sovietica dell'Uzbekistan (v.). I Tagīk del Turkestan già sottomessi agli Özbek formmo ora una repubblica autonoma.
Gli Uzbechi parlano un dialetto turco appartenente al ramo ciaghataico, il quale, insieme col Taranči, forma il gruppo dei ...
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FERRARI, Giuseppe
Franco Della Peruta
Nato a Milano il 7 marzo 1811 da Giovanni, di professione medico, e da Rosalinda, fece i suoi studi nel ginnasio-liceo "S. Alessandro" (ora "Cesare Beccaria") dal [...] formazione di G. F. e la cultura italiana nella prima metà dell'Ottocento, ibid., XII (1971), pp. 693-717; B. Frabotta, Dialetto e popolo nella concezione critica di G. F., in Rass. della letteratura italiana, LXXV (1971), pp. 460-479; C. M. Lovett ...
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Machiavelli, Niccolò
Antonio Enzo Quaglio
Nella Firenze laurenziana nella quale si svolse la sua educazione letteraria, probabilmente il M. lesse, giovinetto, la Commedia nell'edizione commentata dal [...] , morali e civili, del lettore cinquecentesco. Il lineare atteggiamento si scompone e si aggroviglia in un contrastante rapporto dialettico di attrazione e ripulsa, di partecipazione e condanna, tra fedeltà e tradimenti verso i testi e la biografia ...
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dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...