Il passato remoto è un tempo semplice (➔ tempi semplici; ➔ coniugazione verbale) dell’➔indicativo, che esprime un evento avvenuto nel passato senza che ci sia relazione tra il momento dell’enunciazione [...] ).
L’uso del passato remoto varia a seconda delle regioni: l’uso nell’➔italiano regionale rispecchia grosso modo quello dialettale (➔ dialetti). Per le differenza da nord a sud, si veda la voce ➔ passato prossimo (Rohlfs 1969: 45-46; Bertinetto & ...
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IVE, Antonio
Domenico Proietti
Nacque a Rovigno, in Istria, il 13 ag. 1851 da Pietro ed Eufemia Ruffini, in una famiglia originaria di Spalato (il cognome Ive è la forma croata corrispondente all'italiano [...] ), ed. ital. a cura di A. Duro, Roma 2000, pp. 40-48 e ad ind.; G. Vidossi, Alle porte orientali d'Italia: dialetti e lingue della Venezia Giulia, Torino 1945, ad ind.; A. Colombis, Grammatici e glottologi istriani, in Pagine istriane, s. 3, I (1950 ...
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Le comunità serbocroate molisane (o slavomolisane), tutelate dalla legge 482/1999 come minoranza linguistica (➔ minoranze linguistiche; ➔ legislazione linguistica), risiedono in tre comuni della provincia [...] tenuta della varietà locale è alta anche nelle generazioni più giovani. A San Felice, al contrario, è diffusissimo l’uso del dialetto romanzo e dell’italiano in tutti i contesti; gli slavofoni sono pochi, per lo più adulti e soprattutto anziani, in ...
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WARTBURG, Walther
Linguista, nato a Riedholz presso Soletta il 18 maggio 1888. Prese la libera docenza nel 1922 a Berna e nel 1929 fu chiamato alla cattedra di filologia romanza a Lipsia. Dal 1935 insegna [...] Lipsia, ora a Lipsia e Parigi) è la prima che raccolga il lessico completo di una grande lingua con tutti i suoi dialetti e che presenti tale immenso materiale nelle sue varie fasi storiche.
Oltre che a questioni lessicali (v. anche zur Benennung des ...
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Varietà diverse di tedesco sono parlate in Italia nell’Alto Adige (o Tirolo meridionale, Südtirol), e in una serie di piccole comunità linguistiche migrate in epoca medievale dalle propaggini meridionali [...] di movimenti migratori di contadini dai centri tedescofoni limitrofi (Folgaria, Montagnaga) e dal Tirolo attorno al XIII secolo. Il dialetto tedesco risulta parlato da 947 persone (nel 2009) nei tre centri (con un’incidenza sulla popolazione del 95,4 ...
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La commutazione di codice (ingl. code-switching) è il passaggio da una lingua a un’altra all’interno del discorso di uno stesso parlante. Non va confusa con l’alternanza di codice, che è invece la scelta [...] (Alfonzetti 1992: 56), dove il parlante, non essendo in grado di portare a termine la frase in italiano, la riformula in dialetto:
(3) Tutti dobbiamo … Cci avissim’a gghiri a ddari a ffocu («Dovremmo andare a dargli a fuoco»)
(b) i riempimenti di ...
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Un nome collettivo è un nome (➔ nomi) che al singolare denota un insieme di entità o individui, rappresenta cioè un’idea di collettività (folla, gente, famiglia, squadra, sciame). A differenza dei nomi [...] Rohlfs osserva anche che in Italia meridionale l’antico neutro ha dato il genere femminile. Esempi di nomi in alcuni dialetti meridionali sono:
(16) a. sicil.: la bistiami, la dintami, la murami «muratura»
b. calabrese: a ligami, a litami
c. napol ...
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Il termine sandhi indica i processi fonetici che intervengono tra segmenti contigui al confine di morfema o di parola: nel primo caso, si tratta di sandhi interno (alla parola) o sandhi morfologico (per [...] sillaba finale, dando luogo a forme con accento finale; in molte varietà regionali di italiano, così come nei dialetti corrispondenti, le forme dell’infinito presente generano parole ossitone; ad es., cantare → cantà, vedere → vedé (Rohlfs 1968: 359 ...
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Regione italiana (13.671 km2 con una popolazione di 5.712.143 ab. nel 2020; ripartiti in 550 comuni, densità 418 ab./km2). Si estende sulla costa tirrenica dalla foce del Garigliano al Golfo di Policastro [...] (betacismo), con esiti diversi secondo la posizione (bìrë «vedi», ma làvra «labbra»). Negli esiti di -u e -i finali latini, i dialetti del Cilento meridionale si regolano come i calabresi: -u e -i; gli altri hanno per tutt’e due questi suoni -ë ...
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superstrato In linguistica, in relazione a una determinata area, lo strato linguistico che, per motivi di conquista o di prestigio culturale o politico, si è in un certo periodo storico sovrapposto alla [...] romanza, perché sono tra i più idonei a rendere conto, con il concorso di altri fattori, della formazione di dialetti nell’ambito di una unità idiomatica; ma essi risultano redditizi nella ricerca diacronica in genere, per l’evidente apporto recato ...
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dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...