Si intende per italiano regionale un italiano che varia su base geografica. Nella formula si riassume perciò il variare dell’aspetto dell’italiano e insieme il suo differente organizzarsi sul territorio [...] norma superiore di lingua non c’è mai stata, l’italiano di ogni luogo ha senz’altro alla base le modalità del dialetto locale, cui resta più o meno aderente. Anche i fatti fonetici sono altamente caratterizzanti data l’altissima frequenza dei suoni ...
Leggi Tutto
Betacismo (dal greco bētakusmós, all’incirca «il parlare usando il suono corrispondente alla lettera beta») è il processo fonetico in cui un suono fricativo labio-dentale sonoro /v/ o vocale alta posteriore [...] , cioè [b] raddoppiato in [bː] perché si trova in un contesto di RFS: a bboce < a voce.
In quasi tutti i dialetti meridionali si avrà quindi un processo da [b] a [β] o [v] in posizione intervocalica, seguito dal suono [r] o in posizione iniziale ...
Leggi Tutto
(o Tuaregh) Popolazione berbera dell’Africa sahariana diffusa in Algeria, Niger, Mali e Libia. I T. sono tradizionalmente pastori nomadi, ma molti di loro si sono sedentarizzati a partire dal 1960. Il [...]
La lingua tuareg (o il tuareg), detta dai parlanti tamasheq o tahaq, è costituita da numerosi dialetti fortemente omogenei e intercomprensibili e rappresenta il sottogruppo meridionale dell’entità linguistica autoctona nordafricana, tradizionalmente ...
Leggi Tutto
Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] solo dopo il verbo o in frasi ellittiche (questo lo sai pure te; io sto bene, e te?; te che dici?); risalgono dal dialetto l’uso di si anche come riflessivo di prima persona plurale (andiamo a sedersi), di ci invece di lo (in espressioni come ci sei ...
Leggi Tutto
I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] ), in cui l’unità segue la decina (cosa che avviene peraltro anche per «sedici» in spagnolo, portoghese e in alcuni dialetti dell’Italia centrale), ed è aggiunta a questa o senza «segnale di collegamento» (Tekavčić 1980: 204), oppure tramite le ...
Leggi Tutto
TEMPO, AVVERBI DI
Gli avverbi di tempo indicano la circostanza o il periodo in cui avviene un fatto espresso da un verbo, un aggettivo o un altro avverbio. I più usati sono ora, adesso, ormai, subito, [...] a letto tardi.
Storia
Nell’uso letterario del passato era frequente anche l’avverbio mo ‘ora, tra poco’, che sopravvive oggi nei dialetti centromeridionali e in Lombardia
E io: “Buon duca, non tegno riposto / a te mio cuor se non per dicer poco ...
Leggi Tutto
Lingua o dialetto facente parte del gruppo di lingue di origine indoeuropea che, dapprima parlate dagli antichi Germani, si sono poi diffuse a costituire tre vasti gruppi: a) orientale, rappresentato dal [...] ), dallo svedese e dal danese; c) occidentale, rappresentato dal longobardo, estintosi verso il 9° sec., dal gruppo dei dialetti inglesi (anglo, sassone, iuto), dal tedesco e dal frisone. Caratteristica delle lingue g. è la mutazione consonantica ...
Leggi Tutto
di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] 1970: 612), che fin da ➔ Galileo Galilei (in una lettera del 1612 a Paolo Gualdo) viene a simboleggiare lo specchio dei dialetti rusticali e dell’opposizione tanto al latino quanto (come è detto nel “Prologo per le recite in pavana” della Betia) al ...
Leggi Tutto
Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] sia alla base di tutte le operazioni che vengono fatte per modificare il lessico di una lingua o di un dialetto, col risultato di renderlo non comprensibile. Gli stessi parlanti sono consapevoli della necessità di segretezza; prova ne è che qualsiasi ...
Leggi Tutto
Parlato in una vasta porzione delle valli del Piemonte occidentale (nelle province di Cuneo e Torino, dalla Val Vermenagna, a sud, all’Alta Valle di Susa, a nord; fig. 1) e a Guardia Piemontese (Cosenza), [...] (tutti tranne il secondo), un indice medio di 2,43, molto vicino al punteggio di 2,5 calcolato per il guascone (dialetto occitano occidentale) secondo gli stessi parametri da Lewis (2005).
Il provenzale cisalpino è una lingua che si trova a metà del ...
Leggi Tutto
dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...