NOSEDA, Angelo
Gianfranco Petrillo
NOSEDA, Angelo. – Nacque a Como il 22 settembre 1866 da famiglia benestante. Laureatosi in giurisprudenza a Pavia, divenne amico di Filippo Turati e, come lui e altri [...] . La pattuglia di consiglieri socialisti in municipio era salita a otto, il che permetteva, pur dall’opposizione, una dialettica proficua per l’amministrazione, che Noseda aveva imparato a gestire sapientemente e che condusse a una crisi di giunta ...
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MEDUNA, Bartolomeo
Franco Pignatti
– Nacque a Motta di Livenza, nel Trevigiano, da nobile famiglia (Manzano; errato Derossi), probabilmente dopo la metà del XVI secolo. Da Camilli si ricavano i nomi [...] di esse, fruibile anche in maniera autonoma dal discorso principale. Dunque lo scolare dovrà essere sapiente di dialettica, retorica, poetica, memoria naturale e artificiale, musica, aritmetica, prospettiva (cioè ottica), pittura, «misura del mondo ...
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AMBROSINI, Vittorio
Daniele Pompejano
Nacque a Favara (Agrigento) il 15 febbr. 1893, da Giovanni Battista e da Carmela Lentini. Giornalista fin da giovanissimo (nel 1913 era corrispondente da Berlino [...] ". Con il patto di palazzo Chigi, secondo l'A., il sindacalismo fascista si era trasformato da elemento precario della dialettica sociale in struttura associata del potere (Autobiografia, pp. 1585 s.). In questa fase - che l'A. definiva "NEP ...
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SCARAVELLI, Luigi
Mauro Visentin
– Discendente da antiche famiglie blasonate (il padre era marchese e la madre baronessa), nacque a Firenze il 19 luglio 1894 da Enrico, piemontese, e da Elisa Stabile, [...] lo dichiara espressamente), più due capitoli in cui si esaminano le dinamiche dei loro rapporti, che prendono corpo nella sintesi (dialettica oppure a priori) e nell’analisi. L’aspetto più paradossale dell’opera, soprattutto se si tiene conto del suo ...
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FESTA CAMPANILE, Pasquale
Guglielmo Moneti
Nacque a Melfi (Potenza) il 28 luglio 1927 da Raffaele e Olga Pappadà. Si trasferì, giovanissimo, a Roma, dove, ancor prima di laurearsi in giurisprudenza, [...] (ibid. 1986)uscito postumo. Tema centrale e ricorrente di questa seconda fase del suo lavoro di scrittore è la dialettica fra sacro e profano: religione, peccato, superstizione e mistero da una parte, umanità, passione, dubbio e disincanto dall'altra ...
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CAMERONI, Felice
Alessandra Briganti
Nacque a Milano il 4 apr. 1844 da Giuseppe e Fioralba Centemeri. Il padre, repubblicano, era impiegato alla Cassa di Risparmio, carriera che seguì anche il C. fino [...] della riflessione critica del C. si colloca negli anni dal 1869 al 1880, quando cioè più aperta appariva la dialettica tra le forze residue del tramontante mazzinianesimo e la fase di espansione dell'Internazionale in Italia, con la incipiente ...
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GUACCI, Michelangelo
Francesca Franco
Nacque a Trani il 14 marzo 1910, figlio primogenito di Giovanni e Isabella Laurora, triestina. Ebbe due fratelli: Antonio (1912-95), che fu scultore, architetto [...] costituì, intorno al 1960, un elemento linguistico importante per il raggiungimento della maturità espressiva del G., basata proprio sulla dialettica tra pittura e viluppo segnico.
Nel 1962, su invito del pittore E. Devetta, fu tra i fondatori della ...
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DOMIZI DEL COMANDATORE (Dei Commendatore), Pietro
Paolo Procaccioli
Fiorentino, figlio di Domenico di maestro Antonio di Domizio, nacque nel novembre 1446. Fu canonico flesolano, maestro dei chierici [...] del teatro, classico e non, nella Firenze del Rinascimento; li attraversa e li segna con decisione una dialettica - che è spesso contrapposizione esplicita ed esacerbata - che vede contrapposte le ragioni della tradizione medievale, non sempre ...
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CANTARELLA, Raffaele
Piero Treves
Nato a Mistretta (Messina) il 25 apr. 1898 da Francesco e da Eva Rebeck, trascorse la giovinezza a Salerno, ove il padre fu a lungo insegnante di lettere classiche [...] poeta greco, d'inserirsi in una tradizione, accettandone, come ovvii e naturali mezzi espressivi, le regole, i connotati, il dialetto e lo stile. Il C. perciò è, in fatto di critica e di storia letterafia, decisamente antievoluzionista così come nega ...
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ASCOLI, Alfredo
Roberto Abbondanza
Nato a Livorno il 18 ag. 1863, studiò giurisprudenza a Pisa, alla scuola di Filippo Serafini, e ivi si laureò nel 1884. Si recò quindi, con una borsa di perfezionamento, [...] l'avvocatura), ebbe uno spiccato carattere di concretezza, in contrapposizione alle astrattezze dogmatiche e all'eccesso di abilità dialettica che dorninavano in altre scuole. Lo stile dei suoi scritti, alieno così dalla retorica come dalle astruse ...
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dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore,...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...