GUGLIELMO da Sarzano
Monica Cerroni
Nacque intorno agli ultimi decenni del Duecento a Genova, nel sestiere di Sarzano, da cui ereditò l'appellativo, se si deve accordare valore restrittivo alle indicazioni [...] , mentre ciò non accadeva nel Regno stabile e sicuro di Roberto. Il caso imperiale non presentava meri risvolti dialettici; serviva anche, in modo diretto, al progetto politico più ambizioso concepito da Roberto d'Angiò.
Consolidando una politica ...
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LESSING, Gotthold Ephraim
Giuseppe Gabetti
Scrittore tedesco, nato a Kamenz in Sassonia il 22 gennaio 1729, morto a Brunswick il 15 febbraio 1781: critico, poeta, moralista, riformatore religioso: massimo [...] , 1778): anche nella religione come nell'arte, quel che importava era non la parola, ma lo spirito. Al disotto degli armeggi dialettici; con cui la lotta è condotta contro l'avversario, si sente uno stato d'animo profondo e assorto. Nel 1777, dopo un ...
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PROTAGORA (Πρωταγόρας, Protagŏras) di Abdera
Guido Calogero
Massimo rappresentante dell'antica sofistica greca, la quale, in quanto movimento speculativo, si può considerare inaugurata da lui. Apollodoro [...] , dai trenta in poi, la professione del sofista: erra per la Grecia ammaestrando i giovani nell'arte oratoria e dialettica, e raggiunge con tale opera prestigio e ricchezza enormi. Per la sua fama di sapienza riceve anche incarichi importanti, come ...
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DONÀ (Donati, Donato), Leonardo
Gaetano Cozzi
Figlio di Giambattista di Andrea di Antonio e di Paola di Cristoforo Corner, nacque a Venezia il 12 febbr. 1536, probabilmente nella casa di rio terrà S. [...] ci sono rimasti. Il D. poteva vantare una grande eloquenza, grave, serrata nelle argomentazioni, aliena da esibizionismi dialettici, che gli consenti di affermarsi in un consesso sensibile alle virtù oratorie quale il Senato. Il grande riconoscimento ...
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Città globali
Vittorio Gregotti
Benché molti affermino che nel nuovo secolo il fatto urbano stia radicalmente cambiando la propria natura, non si può scrivere della città del 21° sec. senza fare riferimento [...] una sufficiente porosità di fronte alle micromutazioni incessanti. Si tratta di una proposta che deve tenere in alta considerazione la dialettica tra la rete globale della città e l’identità locale, che deve tornare ad attribuire alla lentezza e alla ...
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Cultura politica
Gabriel A. Almond
La preistoria della teoria della cultura politica
Il tentativo di spiegare la dottrina e l'azione politica attraverso la teoria della cultura politica risale alle [...] il fatto che egli dispose in maniera diversa le variabili teoriche e concepì il processo storico in termini dialettici piuttosto che in termini di crescita. Invece di un progresso intellettuale che porta con sé, secondo una sequenza favorevole ...
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LIGURIA
A. De Floriani
Regione dell'Italia nordoccidentale, caratterizzata da un territorio prevalentemente montuoso, solcato da strette valli perpendicolari alla costa del Mar Ligure.La L. è costituita [...] con la parrocchiale, edificio-simbolo del burgus definitivamente acquisito.Il rapporto centro-periferia assunse in qualche caso connotati dialettici, soprattutto nel 13° secolo. È il caso di due edifici del golfo della Spezia (il corpo absidale della ...
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CAVOUR, Gustavo Benso marchese di
Francesco Traniello
Nacque a Torino il 27 giugno 1806 da Michele e Adele de Sellon. Si formò sotto la guida della nonna Filippina de Sales, della madre e dei precettori [...] l'avvio della ricostruzione di una filosofia cristiana capace di presentare all'uomo moderno, fornito di sottili strumenti dialettici e abituato a muovere costantemente dal dubbio cartesiano, un corpo di dottrine annoniose e coerenti, in cui i ...
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EUGENIO Vulgario
Gabriella Braga
I dati certi della biografia di E. sono pochissimi; e per alcuni episodi, particolarmente importanti, della sua vita si possono avanzare solo ipotesi molto insicure.
Non [...] canonico - anche se si serve delle Decretali pseudo-isidoriane e della Collezione in 452 titoli - si basano su ragionamenti dialettici.
Sebbene più breve e meno articolato, il secondo trattato, il De causa et negotio Formosi papae, è indubbiamente ...
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LOTTI, Antonio
Carlida Steffan
Figlio di Matteo e di Marina Gasparin, nacque a Venezia il 5 genn. 1667, nella parrocchia di S. Marina, dove fu battezzato venti giorni più tardi con il nome di Antonio [...] interesse compositivo del L. è riservato soprattutto alla conduzione melodica e alla scrittura vocale, senza particolari spunti dialettici con l'orchestra. Per essa si constatano soluzioni timbriche differenti nel passaggio da una partitura all'altra ...
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dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...