Cieszkowski, August
Pensatore ed economista polacco (Sucha, Podlasie, 1814 - Poznań 1894). Si dedicò a studi economici e sociali (Du crédit et de la circulation, 1839; De la pairie et de l’aristocratie [...] moderne, 1844), ma la sua opera maggiore resta Ojcze nasz (1848-1906; trad. it. Padre nostro) in cui, in uno schema dialettico di stampo hegeliano, espresse la sua messianica ideologia sulla divina missione affidata al popolo slavo. ...
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Teologo (Tournai 1130 circa - Parigi 1201 circa). Discepolo a Parigi di Oddone di Soissons, gli successe nell'insegnamento esercitando larga influenza nella seconda metà del sec. 12º. Tra le sue opere, [...] ) e le Disputationes, ove affronta i maggiori problemi teologici discussi nelle scuole del tempo; di ampia cultura, abile dialettico ma sostanzialmente tradizionalista, egli concepisce il lavoro teologico (fortemente strutturato secondo la tecnica ...
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Gesuita (Vienna 1911 - Roma 1991), dal 1943 prof. a Roma di storia della filosofia russa nel Pontificio collegio russicum, del quale è stato (1949-54) rettore; dal 1957 prof. al Pontificio istituto orientale [...] prof. di filosofia marxista e direttore del Centro di studî marxisti della Pontificia università gregoriana. Tra le sue opere: Il materialismo dialettico sovietico (1948); Die Umkehrung Hegels. Grundzüge und Ursprünge der Sowjetphilosophie (1963). ...
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INTELLETTUALISMO
Vito FAZIO-ALLMAYER
. L'uso del termine intellettualismo, in senso critico, è recente e certamente posteriore all'inversione dell'uso dei termini intelletto e ragione. Nel Rinascimento [...] dalla quale nasce la distinzione d'intelletto e ragione. Il problema resta dunque uno solo: sapere se il reale si debba concepire come un movimento dialettico nel quale la ragione realizza sé stessa attraverso la contraddizione (Hegel e tutto il ...
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Filosofo francese (Elbeuf-sur-Seine 1882 - Parigi 1954); dal 1942 prof. alla Sorbona e dal 1948 membro dell'Istituto di Francia; socio straniero dei Lincei (1951). Il pensiero di Le S., preoccupato di [...] metafisica dei valori, viene a volte classificato come idealismo ("sperimentale e psicologico", in contrapposizione a quello "dialettico e oggettivo" di O. Hamelin, suo maestro), come spiritualismo, come esistenzialismo (teistico e positivo). Tra le ...
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Giurista (Revigny, Lorena, 1230 circa - Firenze 1296); discepolo a Bologna di Iacopo di Balduino; poi (1274) prof. a Tolosa, forse dopo aver insegnato anche a Orléans. Chiamato più tardi a Roma come uditore [...] da Nicolò IV vescovo di Verdun. È insieme con Pietro da Bellapertica, suo discepolo, il maggiore rappresentante del metodo dialettico applicato allo studio del diritto, che dette in Italia, nel secolo seguente, i frutti più cospicui con l'indirizzo ...
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Studiosa di filosofia e critica letteraria russa (n. Duniloviči, Vilna, 1868 - m. 1946), scrisse sotto lo pseudonimo di Ortodoks; esule in Svizzera dal 1887 al 1906, dal 1890 nel partito socialdemocratico [...] contro la corrente di Deborin (V zaščitu dialektičeskogo materializma. Protiv scholastiki "Per la difesa del materialismo dialettico. Contro la scolastica", 1928). Dopo la condanna ufficiale del meccanicismo (come del deborinismo) da parte del ...
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La filosofia dell’arte
Gianluca Garelli
Nella prefazione alla prima edizione della Filosofia dell’arte, datata settembre 1930, Giovanni Gentile licenziava il suo lavoro con una duplice premessa. Intanto, [...] tra religione e filosofia (1909). Qui Gentile spiega il nesso fra arte, religione e filosofia nei termini di un rapporto dialettico fra tre diversi momenti dello spirito:
L’arte è la coscienza del soggetto, la religione la coscienza dell’oggetto, la ...
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Filosofo francese (Digione 1861 - Aix-en-Provence 1949), prof. di filosofia all'univ. di Aix (1907-27), socio straniero dei Lincei (1947). Nella sua prima e fondamentale opera, Action (1893; trad. it. [...] realtà sociale, ove l'opposizione nuovamente si manifesta come contrasto di dovere e di fatto. Esaurito il ciclo dialettico delle attuazioni finite, permane il divario tra volontà e sue realizzazioni: è indispensabile quindi secondo B. il passaggio ...
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Filosofo greco (214-129 a. C.). Scolarco dell'Accademia, fu uno dei maggiori filosofi del suo tempo. Con Critolao e con Diogene di Seleucia partecipò nel 156 all'ambasceria inviata da Atene a Roma. Essendosi [...] di Cartagine e Zenone di Alessandria. L'epicureismo e soprattutto lo stoicismo furono i bersagli polemici; di questo grande dialettico, che integrò con la dottrina del probabilismo la tradizione scettica già iniziata, nell'Accademia, da Arcesilao. La ...
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dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...
dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...