MANN, Thomas
Bonaventura Tecchi
Scrittore tedesco, nato a Lubecca il 6 giugno 1875: fratello di Heinrich e padre di Klaus, anch'egli già noto come scrittore. Ricevette il premio Nobel nel 1929.
Alla [...] infantile, si ricompone e si acquieta sulle soglie del sonno e del sogno; e l'innocenza è come l'eternità di là dalle lusinghe dialettiche del sì e del no, più su degli scogli in cui battono i marosi della vita.
L'opera del Mann ci appare perciò ...
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GILBERTO Porretano (Gilbertus Porretanus; Gilbert de la Porrée)
Francesco Pelster
Teologo e filosofo, nato nel 1070 a Poitiers; fece i suoi studî sotto Bernardo di Chartres e probabilmente anche sotto [...] fino alla sua morte, avvenuta nel 1154, fu vescovo di Poitiers. G. esercitò profonda influenza per il suo acume dialettico, la sua vasta conoscenza patristica e l'incitamento che dava ai suoi discepoli. Nelle dispute contemporanee sugli "universali ...
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Filosofo marxista russo (Kaunas 1881 - Mosca 1963); fu più volte arrestato, finché (1903) lasciò la Russia recandosi a studiare filosofia a Berna. Tornato in Russia (1908), fece parte della corrente menscevica [...] che abbandonò nel 1917, per entrare alcuni anni dopo (1928) nel partito comunista bolscevico. Concepisce la dialettica marxista come metodologia universale che deve servire da guida nell'indagine della società, del pensiero e in particolar modo della ...
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Filosofo svedese, nato nel 1797 a Piteȧ, morto nel 1866 a Uppsala, dove fu professore. Motivo fondamentale della sua filosofia è il concetto della personalità, idealisticamente considerata, onde non appare [...] , le cui idee sono a loro volta personalità finite in armonia reciproca, e quindi polemizzando contro l'idealismo dialettico ed evoluzionistico dei tedeschi e contro la dottrina della creazione e della redenzione cristiana. Le dottrine del B. ebbero ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
I programmi figurativi della cristianita in Occidente
Alessandra Acconci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il passaggio dall’era antica [...] della nuova religione, in primo luogo le basiliche, dove si sviluppano i temi portanti delle arti visive, in dialettico e costante rapporto tra i prototipi dell’antichità, le nuove istanze estetiche e le esigenze di rappresentatività dei committenti ...
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Concetto filosofico opposto a quello di essere, quando questo ultimo sia concepito come eternamente immobile e sottratto a ogni mutazione. A tale concezione dell’essere, sostenuta già nella prima fase [...] e verità. Nel pensiero idealistico posteriore, il problema del d. si è sempre più venuto staccando da quello logico-dialettico, tendendo a identificarsi con quello concernente la natura dell’Io e della storia.
Un posto di notevole rilievo assume il ...
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LACHELIER, Jules
Carlo Mazzantini
Filosofo, nato a Fontainebleau nel 1832, morto ivi il 28 gennaio 1918. Dal 1864 insegnò filosofia nella Scuola normale di Parigi.
La dottrina del L. ci si presenta [...] a trovare in sé medesimo la ragione di quella natura che gli si oppone, costruendone le determinazioni secondo una dialettica che presenta certo analogie con quella hegeliana, ma se ne differenzia specialmente perché fra un momento e l'altro non ...
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Filosofo francese (Lilla 1805 - Montreux 1872). Scrittore e oratore di rara finezza, esercitò larga influenza sulla spiritualità francese della fine del 19º secolo. Il suo pensiero è in diretta polemica [...] , e questa si svolge nell'ascesa attraverso tutti i gradi degli esseri finiti, fino all'essere infinito, in un processo dialettico di chiara origine platonico-agostiniana. Il senso dell'infinito è desiderio del vero, di Dio, per questo la mente potrà ...
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MUSEO (XXIV, p. 113; App. III, 11, p. 182)
Licia Vlad Borrellli
L'evoluzione verso una sempre più allargata partecipazione agli eventi culturali ha sensibilmente modificato anche il concetto e la funzione [...] stati realizzati secondo le più aggiornate teorie museografiche e con quello spirito di apertura democratica e di costante dialettica con il territorio che ha caratterizzato anche altre manifestazioni della regione. Se l'istituzione di questi m. ha ...
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Avanzamento in senso verticale, verso gradi o stadi superiori, con implicito quindi il concetto del perfezionamento, dell’evoluzione, di una trasformazione graduale e continua dal bene al meglio, sia in [...] nell’idealismo hegeliano, dove appare connesso alla nozione di dialettica, per la quale ogni momento del divenire della realtà è è il maggior esempio.
Influenzato dal concetto hegeliano di dialettica, e poi anche dalle concezioni positivistiche, è il ...
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dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...
dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...