. Il termine di ἐϑικά (neutro plurale dell'aggettivo ἐϑικός, moralis, da ἔϑος, mos, "costume, norma di vita") entrò neíl'uso propriamente con Aristotele, che con esso intitolò le sue trattazioni di filosofia [...] ποιεῖν, dell'agire e del produrre, che quindi veniva a costituire una sorta di ponte di passaggio fra la virtù dianoetica del puro conoscere e le inferiori virtù etiche. Anche nel sistema etico del maggiore interprete del pensiero greco era quindi ...
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virtù (vertù, virtute, virtude, vertute, vertude)
Philippe Delhaye-Giorgio Stabile
Sostantivo femminile, di altissima frequenza nelle opere di D., dove indica fondamentalmente una ‛ capacità naturale [...] a Seneca (Mn II V 3) ma in realtà parte della Formula vitae honestae di Martino di Braga (cfr.).
Quanto alle v. dianoetiche (una vertù che si chiama scientifica, e una che si chiama ragionativa, o vero consigliativa: e con quest[e] sono certe vertudi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Antonio Genovesi
Saverio Ricci
In Genovesi si verifica un originale incrocio tra la crisi degli Stati d’antico regime quale concreta occasione riformatrice e un nuovo orientamento cattolico in termini [...] l’etica aristotelica, adattata al cristianesimo. Ma nel nuovo secolo la felicità umana non è più problema a proiezione dianoetica, a sfondo ascetico e da modulare rispetto alla superiore felicità eterna. Individui e masse chiedono di esser felici, o ...
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dianoetico
dianoètico agg. [dal gr. διανοητικός, der. di διανόησις «pensiero»] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio filos., relativo alla dianoia: pensiero d., nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale che viene messa in atto dal pensiero...
contraddizione
contraddizióne (o meno corretto contradizióne) s. f. [dal lat. contradictio -onis, der. di contradicĕre «contraddire»]. – 1. a. Il contraddire, il contraddirsi: cadere in c.; cogliere in c.; spirito di c., tendenza abituale...