In linguistica, il termine collocazione indica la combinazione (tecnicamente co-occorrenza) di due o più parole, che tendono a presentarsi insieme (contigue o a distanza) più spesso di quanto si potrebbe [...] / una mela
(5) * cibarsi a quattro palmenti
(6) cogliere il momento
(7) cogliere l’attimo
(8) * cogliere il tempo
La differenza tra una collocazione e un’espressione idiomatica sta invece nel fatto che quest’ultima è fissa nella sua struttura e nei ...
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Nella storia della lingua letteraria italiana Gabriele D’Annunzio (Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia, 1938) occupa un posto di primo piano, per due ordini di ragioni. Innanzi tutto, si tratta di [...] linguistici, D’Annunzio non produce nessun testo teorico sull’argomento, limitandosi a pochi spunti asistematici. Inoltre, a differenza di parecchi scrittori coevi non prende mai un’esplicita posizione nell’ambito della ➔ questione della lingua. Il ...
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La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...] eletto
(64) ?è gentile che sembra
(65) ?è un buono a nulla che tutti lo considerano.
L’➔italiano antico presenta varie differenze rispetto alla lingua di oggi. Innanzitutto il numero di verbi che ammettono la presenza di un predicativo (con o senza ...
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L’indicativo è uno dei modi della coniugazione del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Con i suoi otto tempi, quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro; ➔ tempi semplici) [...] dell’indicativo a sostituire il congiuntivo in diversi tipi di subordinate (➔ lingue romanze e italiano). A differenza delle principali, nelle subordinate l’interpretazione fattuale non è infatti esclusiva dell’indicativo. Il congiuntivo si trova ...
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La comunità greca italiana (➔ minoranze linguistiche) è distinta in due aree: quella salentina (nella provincia di Lecce) e quella calabrese (nella provincia di Reggio Calabria). Le zone geografiche in [...] ) e le modalità di resa del ➔ futuro, del ➔ periodo ipotetico e della perifrasi incoativa.
A titolo d’esempio, si osservi la differenza tra, da una parte, il bovese [ˈiçɛ tɛˈɖːaðɛ mu], con forma verbale impersonale, il calabrese (nd)avìva li mi ...
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Il passato remoto è un tempo semplice (➔ tempi semplici; ➔ coniugazione verbale) dell’➔indicativo, che esprime un evento avvenuto nel passato senza che ci sia relazione tra il momento dell’enunciazione [...] del passato remoto, limitato sempre di più a contesti di passato non recentissimo. Al giorno d’oggi si registra una differenza tra testi cartacei e testi radio/televisivi o on-line. Nei primi il passato remoto continua a resistere all’espansione del ...
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La classe delle parole interrogative comprende aggettivi (tecnicamente, determinanti) e pronomi (tecnicamente, sostituti del nome) usati nelle interrogazioni dirette e indirette.
Le domande parziali o [...]
(5) che/quali libri ti piacciono?
Nei casi analizzati, in cui i due aggettivi sono effettivamente intercambiabili, l’unica differenza riguarda la frequenza d’uso: nelle interrogative dirette, e più in generale nella lingua parlata, che è più comune ...
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S’intende con trascrizione fonetica un sistema di rappresentazione grafica dei foni di una lingua (➔ fonetica) realizzata attraverso specifici alfabeti (➔ alfabeto fonetico), elaborati appositamente, solo [...] .
Per secoli, fino circa alla metà del Seicento, ‹v›, suono assente in latino, ha rappresentato sia /u/ che /w/ (la differenza nella grafia fra ‹v› e ‹u› si affermò infatti solo nella metà del Settecento), mentre ‹ti› seguito da vocale valeva [ʦi ...
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Rispetto ad altri ambiti grammaticali (➔ fonetica, ➔ morfologia, ecc.), quello della ➔ punteggiatura è caratterizzato da uno statuto normativo particolarmente debole (Serianni 2006a: 120). La norma, osservata [...] tratti di un ➔ sintagma nominale (2) (cfr. Castellani Pollidori 2004) sia che si tratti di una frase (3), a differenza di quanto accade negli esempi seguenti:
(2) l’insieme delle relazioni presenti tra più soggetti, consente di stabilire quanto segue ...
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Per rivolgersi alle persone per chiamarle, o per richiamare la loro attenzione nella conversazione, o per prendere il turno dopo che loro lo hanno tenuto, le lingue usano varie modalità: nomi ➔ appellativi, [...] tra i due pronomi dipende dalla maggiore o minore informalità del rapporto tra interlocutori e, in secondo luogo, dalla differenza di età. Il passaggio di allocuzione, là dove tra gli interlocutori sussiste un’iniziale dissimmetria, può essere ...
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differenza
differènza s. f. [dal lat. differentia, der. di diffĕrens -entis: v. differente]. – 1. a. L’esser differente; mancanza di identità, di somiglianza o di corrispondenza fra persone o cose che sono diverse tra loro per natura o per...
differente
differènte agg. [dal lat. diffĕrens -entis, part. pres. di differre «esser diverso»]. – Che ha natura o qualità dissimili da quelle di un altro oggetto o persona con cui è confrontato: il mio giudizio è d. dal tuo; due stoffe d....