slice
slice 〈slàis〉 [ALG] Termine ingl. "fetta, divisione" con cui si qualificano teoremi di quoziente (teoremi di s.): v. varietà differenziabili infinito-dimensionali: VI 493 e. ...
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Chow Wei-Liang
Chow 〈chóo〉 Wei-Liang [STF] (n. 1911) ◆ [ALG] Anello di C.: anello d'intersezione che nelle varietà differenziabili gioca un ruolo analogo all'anello di coomologia: v. varietà algebrica: [...] VI 476 c ...
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Questo termine fu adoperato fino dai tempi d'Ippocrate per designare una diarrea paragonabile a doccia violenta che sgorghi da un rubinetto; ma la parola copriva diverse infezioni intestinali, raggruppate [...] tav. batterio, VI, p. 384).
Paracolera. - Cosi chiamò il Castellani casi e epidemie in cui la malattia (clinicamente non differenziabile dal vero colera) è prodotta da vibrioni di specie diverse, come il Vibrio kegallensis vel paracholarae isolato da ...
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matematica Teoria della o. Capitolo della topologia algebrica che esamina in quali casi un’applicazione continua f: X→Y tra varietà differenziabili può essere estesa in un’applicazione f′: X’→Y, dove X′⊃X [...] e f′ coincide con f limitatamente a X. L’eventuale impossibilità di eseguire l’estensione (fenomeno dell’o.) è per solito segnalata dalla presenza di una certa classe di coomologia non nulla. La teoria ...
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In matematica, nella topologia differenziale, teoria del c. (ideata da R. Thom attorno al 1954): se si considera la totalità delle varietà differenziabili compatte, prive di frontiera e aventi una stessa [...] dimensione n, si può introdurre una relazione di equivalenza chiamando cobordanti due varietà M1, M2, quando la loro unione costituisce la frontiera di una varietà n+1-dimensionale. È anzi possibile operare ...
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PRURIGO (o Prurigine)
Mario Truffi
Voce latina rimasta a indicare un gruppo di affezioni a limiti non sempre netti e non ben differenziabili né per l'obiettività delle lesioni con cui si manifestano, [...] solito accentuato, e la presenza di una lesione papulosa circoscritta, scarsamente rilevata, di colorito vario, che talora si differenzia appena da quello della cute sana, centrata di solito da una sottile crosta ematica.
Si distinguono varie forme ...
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Matematico ungherese (Budapest 1923 - San Diego 2005). Dal 1959 è stato prof. alla Harvard University, è uno dei più insigni cultori di geometria delle varietà differenziabili. Il fondamentale teorema [...] di periodicità che porta il suo nome riguarda i gruppi unitario U e ortogonale O a infinite dimensioni; esso afferma che i gruppi di omotopia πm+2 (U) e πm (U) sono isomorfi per ogni valore di m e valgono ...
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Agraria
Entità comprese in una specie (dette anche spesso razze). Per la nomenclatura delle piante coltivate il Congresso internazionale di orticoltura del 1952 stabilì alcune norme e propose il termine [...] questo modo una sottovarietà può essere considerata come una v. immersa (o embedded). Il teorema di Whitney stabilisce che ogni v. differenziabile di dimensione n può essere immersa in R2n ed embedded in R2n+1 (per un’analisi del ruolo che hanno gli ...
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parametrizzazione
parametrizzazióne [Der. di parametrizzare "rappresentare mediante parametri"] [ALG] [ANM] L'operazione del rappresentare gli elementi di un insieme mediante un conveniente numero di [...] parametri. ◆ [ALG] P. locale: v. varietà differenziabili: VI 488 c. ...
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fibrato
fibrato [agg. e s.m. Der. di fibra] [ALG] Nella geometria differenziale, termine corrente (come s.m.) per spazio f., nozione che generalizza quella di varietà prodotto di due varietà differenziabili: [...] B e fibra F; nel caso particolare S=B╳F si parla di f. banale. Per sezione di un f. si intende una mappa differenziabile σ:B→S tale che la composizione πσ sia l'identità su B. Particolare importanza nella geometria differenziale e nella fisica hanno ...
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differenziabile
differenziàbile agg. [der. di differenziare]. – 1. Che si può differenziare, di cui è possibile riconoscere la o le differenze: oggetti, concetti, specie vegetali facilmente o difficilmente differenziabili. 2. In matematica,...
differenziamento
differenziaménto s. m. [der. di differenziare]. – L’atto, il fatto e il risultato del differenziare, o del differenziarsi: il progressivo d. di due caratteri simili, di due situazioni analoghe; d. didattico, la individualizzazione...