Vicino Oriente antico. Architettura
Stefania Mazzoni
Architettura
La presenza di habitat diversi, contigui e facilmente accessibili ha messo a disposizione dei gruppi umani nel Vicino Oriente antico [...] palazzo Nord di Tell Asmar. In età accadica la porta della cittadella di Tell Taya era coperta da una volta a Luce e aerazione erano sufficientemente assicurate dalle porte; la diffusione del modulo a corte centrale garantiva la presa d'aria e di luce ...
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COPIA
H.L. Kessler
La c. fu il principale mezzo a disposizione del Medioevo per portare nell'arte del momento elementi che erano molto lontani o che rischiavano di perdersi, oggetti distanti, opere [...] tali punti di vista godano di una rinnovata diffusione grazie all'interesse 'postmoderno' per l'appropriazione 169v-170r) riprende elementi dello stile del sec. 10° (modellato attento delle figure, paesaggi pervasi di luce) e addirittura corrisponde ...
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FARFA, Abbazia di
G. Curzi
Abbazia benedettina situata a km. 40 ca. a N di Roma, in Sabina, lungo la valle del fiume omonimo alle pendici del monte San Martino.Le vicende storiche riguardanti le origini [...] , forse individuabile in quel muro semicircolare venuto alla luce al di sotto del coro quadrato, a cui diffusione non solo a Roma e nel Lazio, ma anche nelle regioni settentrionali dell'Impero, in concomitanza del fenomeno delle traslazioni delle ...
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RATISBONA
L. Speciale
(lat. Castra Regina; ted. Regensburg; Ratispona, Radaspona, Radasbona nei docc. medievali)
Città della Germania meridionale, in Baviera, capoluogo dell'Oberpfalz, situata lungo [...] della popolazione mista romano-germanica dei Bavari (v.), citata per la prima volta nelle fonti scritte alla metà del sec. 6°; dal punto di vista archeologico gettano luce politica della borghesia favorirono nel sec. 13° una rapida diffusione dei ...
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SPOLETO
M.E. Savi
E. Lunghi
(lat. Spoletium)
Città dell'Umbria (prov. Perugia) posta sulle pendici del colle di Sant'Elia, prospiciente il Monteluco.
Già importante centro umbro (come attestano le [...] nell'area del teatro romano (i restauri hanno messo in luce una chiesa a navata unica con abside di epoca romanica, Bibl. Guarneriana, 1-2), riconduce S. all'area di diffusionedelle bibbie atlantiche umbro-romane; ma già Toesca (1929), che per ...
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POITIERS
M.T. Camus
(Civitas Pictava, Pictavis, Peytieus, Poyters, Poictiers nei docc. medievali)
Città della Francia occidentale, capoluogo del dip. della Vienne, nell'antica provincia del Poitou, [...] L'area di diffusione di questo stile comprende l'Angiò, il Maine, una parte del Poitou e della Turenna. La cattedrale torre-portico. Gli scavi archeologici hanno parzialmente riportato alla luce alcune strutture più antiche del lato orientale. I ...
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Alchimia
Mario Bussagli
R. Halleux
A. Bausani
Dall'arabo al-kīmiyā', disciplina che, sulla base del ragionamento analogico, ricava dall'esperienza della pratica metallurgica, fittile o tintoria i [...] propria età del Ferro che nasce con l'invenzione e la diffusione di fornaci adatte a fondere minerali ferrosi (ematite e magnetite ) l'aver messo in luce un gran numero di documenti e formulato una interpretazione psicologica dell'a. come simbolo del ...
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IDRAULICA
M. Barceló
L'Antichità costituì il periodo aureo dell'evoluzione tecnica dell'i., in particolare per quanto concerne la distribuzione di acqua potabile alle popolazioni del bacino del Mediterraneo [...] eretta nelle terme del castrum; inoltre, una vasca messa in luce nel corso di scavi a Colonia è ancora oggetto di controversia della tradizione contadina a mero fatto tecnologico; inoltre, la diffusionedelle tecniche agricole e il ruolo dell' ...
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Luciano Marchetti
L’Aquila
Tornare a volare
La ricostruzione dell’Aquila
di Luciano Marchetti
6 aprile
Oltre 25.000 persone prendono parte a quattro lunghi cortei con fiaccolata che attraversano le poche [...] delle prime tipografie d’Italia, assicurando una larga diffusione di opere preziose; L’Aquila era all’apogeo della Martino (seconda metà del sec. 13°), può gettar luce sul ruolo della cultura gotica, prima di marca sveva e successivamente angioina ...
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WILIGELMO
A.C. Quintavalle
Scultore attivo tra la fine del sec. 11° e il terzo decennio del 12° in Italia settentrionale.W. è documentato da una delle prime firme della storia della scultura occidentale, [...] lucedella programmazione dell'architettura e dell'immagine della riforma, dove evocazione del Paleocristiano, ripresa del corinzio e dell'Antico, utilizzo delle una cultura, di uno stile che trova diffusione in decine di codici (Zanichelli, 1991), ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive,...
diffusione
diffuṡióne s. f. [dal lat. diffusio -onis, der. di diffundĕre «diffondere», part. pass. diffusus]. – 1. Il diffondere, il diffondersi, l’esser diffuso, nelle varie accezioni del verbo: d. di notizie, di un avviso, di un appello...