PALESTINA
M. Piccirillo
(ebraico Pĕleshet; gr. Παλαιστίνη; lat. Palaestina; arabo Filasṭīn)
Regione storica del Vicino Oriente, che è delimitata a O dal Mediterraneo e a N dai contrafforti meridionali [...] , recentemente riportate alla luce da una spedizione australiana, sorsero ai margini dell'antico abitato.Fuori di testimonianze archeologiche consistono essenzialmente nella diffusione, nella regione palestinese, della ceramica invetriata detta di ...
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L'architettura: caratteri e modelli. Europa tra preistoria e protostoria
Paola Ucelli Gnesutta
Luca Bachechi
Alessandro Guidi
Isabella Damiani
Caratteri generali e tecniche costruttive
di Paola [...] 'ultimo tipo possono rientrare le testimonianze venute in luce a Pincevent (Francia), dove gli scavi iniziati dell'VIII sec. a.C. In Europa meridionale, nell'area di diffusionedelle terramare e delle palafitte, a partire dalla fase iniziale dell ...
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Restauro e conservazione. Il sito archeologico
Giovanni Carbonara - Donatella Fiorani
Francesco Tomasello
Nicholas Stanley-Price
Il restauro dei monumenti
di Giovanni Carbonara - Donatella Fiorani
Il [...] inventario, scavi, conservazione, restauro, diffusionedelle informazioni, immagazzinamento, esposizione dei reperti nei un piano di intervento per la conservazione dei reperti portati alla luce e forse anche per aprire il sito al pubblico. In altre ...
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L'Europa tardoantica e medievale. Il cristianesimo nelle regioni occidentali. Il gruppo episcopale
Gisella Cantino Wataghin
Chiara Lambert
La cattedrale
di Gisella Cantino Wataghin
Ecclesia cathedrae [...] hanno anche confermato la notevole diffusione nei gruppi episcopali paleocristiani dello schema a “basilica doppia”, , di 8-10 x 5,75 m, pavimentata in cocciopesto, rimessa in luce a est, dietro l’abside del battistero. Per quest’ultimo locale, di IV ...
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SCHEMATA (σχῆματα, gestus)
I. Jucker
Senofonte (Mem., 3, 10) ci presenta Socrate a colloquio con Parrasio e con lo scultore Kleiton (Policleto?) e, parlando dell'arte; egli dimostra loro che il carattere [...] il tipo al continente, dove trovò larghissima diffusione con i cosiddetti idoli a ???SIM-52??? dell'epoca micenea (E.A.A., iv, fig grande dea a braccia aperte emerge dalle profondità della terra verso la luce. L'arte classica e postclassica lo usa ...
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EPIGRAFE
P. Orsatti
Per e. o iscrizione, considerando qui i due termini come equivalenti, si intende un testo di natura commemorativa, enunciativa o designativa, di solito di non lunga estensione, inciso [...] questo quadro videro la luce i volumi relativi all' a.E./705) è rappresentato dall'iscrizione della pietra miliare del califfo 'Abd al-Malik b arco a sesto acuto sembra aver conosciuto la massima diffusione, a partire dall'Egitto e di lì nel resto ...
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Vedi STUCCO dell'anno: 1966 - 1997
STUCCO
N. Bonacasa
S. De Marinis
S. De Marinis
M. Spagnoli Mariottini
Definizione tecnica; 1. Ambiente egeo ed Egitto faraonico; 2. Grecia classica; 3. Egitto ellenistico [...] il suo impiego doveva servire semplicemente a creare degli effetti di luce. Di recente scoperta sono gli s. di Cales. Anch' , 1963.
8. India e Gandhara. - Nell'area di diffusionedell'arte del Gandhāra, cioè nella vasta zona che comprende le regioni ...
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INIZIALE
S. Maddalo
Elemento grafico, evidenziato attraverso una particolare definizione figurativa - sia essa il modulo, un colore contrastante rispetto alla linea di scrittura, un arricchimento esornativo [...] caratterizzano una nutrita serie di manoscritti liturgici: oltre alla diffusionedelle i. zoomorfe e figurate, per es. quelle di , per es., alla lucedelle conseguenze che derivarono allo svolgimento della Initialornamentik beneventana dall'arrivo a ...
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Vedi CARRO dell'anno: 1959 - 1994
CARRO
M. Zuffa
R. Peroni
1) Oriente antico. - Il c. nella sua forma a quattro ruote piene, trainato da una quadriglia di buoi prima, di equidi poi, ha origine nella [...] cavalli. A Duchova Mogila, presso Pastuča (Plovdiv) sono stati messi in luce 9 c., nel tumulo di Jambol 3, e così via. Mentre le bacino nelle regioni originarie della Civiltà dei Campi di Urne, la nuova foggia ebbe la sua diffusione nelle zone che ora ...
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Megalopoli
AAgostino Petrillo
di Agostino Petrillo
Megalopoli
sommario: 1. Introduzione. 2. Nascita del concetto. 3. Gli anni settanta-ottanta: discussione e crisi del modello. 4. Mega-città, città [...] capacità di riproduzione e di creazione-diffusione dei messaggi dominanti, la propagazione delle culture che si impongono a urbani della globalizzazione dei servizi e sui processi di omogeneizzazione planetaria delle culture, mettendo in luce al ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive,...
diffusione
diffuṡióne s. f. [dal lat. diffusio -onis, der. di diffundĕre «diffondere», part. pass. diffusus]. – 1. Il diffondere, il diffondersi, l’esser diffuso, nelle varie accezioni del verbo: d. di notizie, di un avviso, di un appello...