Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] greca, degli elementi formativi, sia la loro diffusione tramite il francese sette-ottocentesco (➔ Settecento, lingua base è regolarmente superiore a quella dei lessemi semplici; anzi le due percentuali si distanziano progressivamente secolo ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] [ʤ] tra vocali: [ˈsubːito, ˈvidːʒile];
(c) sempre fra vocali, la diffusione di [z] a scapito di [s]: [ˈnazo], [ˈkaza] accanto a [ˈnaso, in femmn «donna»); sporadicamente si segna un semplice apostrofo (cundent’ «contento»).
Alcuni dialetti mediani ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] al lessico tecnico (sopra guagi, finanza, finare), una sintassi semplice, ma non incerta. Nella catena di frasi coordinate (e Cavalcanti, e Dante si autocommenta nel Convivio, la cui diffusione fu però più tarda). Un esempio di prosa da commento ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] ambigua: l’assenza di accento grafico è all’origine della diffusione di forme quali mòllica e còncime; parimenti, il rapporto non sonora; per il raddoppiamento sintattico la soluzione più semplice è quella di non adottarlo (Lepschy 1978d: 106 ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] lo adottasse pienamente, l’italiano non avrebbe avuto la diffusione sociale che ha avuto e il suo uso non avrebbe contemporanea, Bologna, Zanichelli.
Testa, Enrico (1997), Lo stile semplice. Discorso e romanzo, Torino, Einaudi.
Trabalza, Ciro (1908 ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] Placito Capuano (960) (➔ origini, lingua delle), alla diffusione della ‹h› etimologica, alla resistenza di numerosi nessi, alla volgar lingua sono così numerose che non è semplice concentrarsi su un solo aspetto. Tuttavia, in ambito ortografico ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] a un dizionario dell’uso vivo fiorentino la diffusione, attraverso la scuola, di un modello linguistico unitario sensibile riduzione della polimorfia, «al fine di rendere più semplice e maneggevole il meccanismo della lingua e di farlo aderire ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] VSO
d. VOS
e. OVS
f. OSV
Prima di valutare la diffusione tra le lingue delle strutture in (5), è necessario premettere che i (➔ scisse, frasi) ha il medesimo contenuto di una frase semplice dalla struttura non marcata, ma scisso in due parti: un ...
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Comunicazione
Raffaele Simone e Lucio D'Amelia
Derivato dal latino communis, "comune a molti o a tutti", il termine comunicazione indica in generale l'attività del comunicare: esso si applica a ogni [...] strumento di comunicazione: la sua sola presenza è la fonte più semplice e diretta di messaggi dotati di senso e ricchi di sfumature comunicativo della corporeità, è dato dalla crescente diffusione delle tecniche di comportamento in pubblico, imposte ...
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Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] di altri media (Dardano 19972) tendono a favorire la diffusione di frasi fatte, stereotipi o plastismi (piuttosto che nel Prove per l’italiano “trasmesso” (e auspici di un parlato serio semplice), in Gli italiani trasmessi: la radio 1997, pp. 11-30 ...
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podcasting
s. m. inv. Modalità di diffusione attraverso la rete telematica di brani audio o video digitalizzati, utilizzando il protocollo di codifica dei dati Rss (Really simple syndication, Diffusione davvero semplice). ◆ Si è appena finito...
fare2
fare2 (ant. fàcere) v. tr. [lat. facĕre] (pres. fo 〈fò〉 [radd. sint.] o fàccio, fai [ant. faci], fa [radd. sint.; ant. e poet. face], facciamo, fate, fanno; imperf. facévo, ecc. [ant. e poet., nelle 3e pers., féa, féano], pass. rem....