DIMINUTIVI, SUFFISSI
I suffissi diminutivi sono ➔suffissi che indicano una diminuzione di tipo quantitativo o qualitativo.
Possono essere usati in combinazione con:
– nomi: casa ▶ casetta
– aggettivi: [...] -(u)olo, -iciattolo
La barca è nel porticciolo
Il film è pieno di mostriciattoli.
Usi
Tra i vari usi del diminutivo ci sono anche casi che hanno una particolare funzione comunicativa:
– attenuare un ordine, addolcire una richiesta (il cosiddetto ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] applicarsi consecutivamente: tant-in-ino, piccol-in-ino, ecc.
Anche dal punto di vista semantico -ino sembra dotato del valore diminutivo «più chiaro e più forte» (Tekavčić 1972: 183), come mostra il confronto col suo opposto, l’accrescitivo -one. Si ...
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In grammatica, derivazione morfologica di un nome (aggettivo, verbo) che serve a indicare una diminuzione quantitativa o ad attribuire un valore affettivo: si ottiene di regola per mezzo di suffissi diminutivi. ...
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INTERFISSO
L’interfisso (o antisuffisso) è un elemento che, nelle parole alterate e derivate, si pone tra la base e il ➔suffisso.
Gli interfissi -c-, -ic-, -icc- e -ol- si usano nella formazione dei [...] ➔radice e la ➔desinenza si usa in alcuni modi (indicativo e congiuntivo presente, imperativo) e in alcune persone (le tre persone singolari e la 3a plurale) dei verbi ➔incoativi
fin-isc-o, cap-isc-ono, obbed-isc-a.
VEDI ANCHE diminutivi, suffissi ...
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suffisso Elemento formativo di una parola, con funzioni di derivazione e di determinazione morfologica e semantica, costituito da uno o più fonemi o sillabe, posposti alla radice o al tema: i s. diminutivi [...] più comuni in italiano sono -ino, -etto, -ello. Il suffisso così definito è anche detto s. tematico, elemento di derivazione atto a fornire temi verbali (s. verbale) e temi nominali (s. nominale), per ...
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VEZZEGGIATIVI, SUFFISSI
I suffissi vezzeggiativi sono ➔suffissi che esprimono una connotazione affettiva.
Possono essere usati in combinazione con vari elementi:
– nomi
fratello ▶ fratellino
– aggettivi
piccolo [...] vezzeggiativo o peggiorativo
Che bel calduccio!
Un povero impiegatuccio.
Storia
Attraverso l’uso vezzeggiativo, alcuni diminutivi latini – perduto il valore affettivo – sono diventati aggettivi di grado positivo, come orecchia dal latino ...
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BOCCIOLO O BOCCIOLO?
La pronuncia corretta è bocciòlo.
La parola nasce infatti come diminutivo di boccio ‘fiore non ancora schiuso’: l’accentazione è dunque la stessa di bestiòla, figliòlo e di altri [...] vocaboli che in origine erano diminutivi come bracciòlo o tovagliòlo.
La forma bòcciolo, sconsigliabile, è dovuta a un’errata ➔ritrazione dell’accento, forse sul modello di parole con accentazione ➔sdrucciola come àngolo, càlcolo, pàrgolo.
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Gli accrescitivi sono una categoria di alterati (➔ alterazione) il cui elemento derivazionale «intensifica un tratto […] segnalando al tempo stesso un atteggiamento o positivo o negativo (più frequente) [...] esprime il grado più elevato, seguito da maxi- e da super- (Iacobini 2004: 149). Per altro, analogamente ai loro omologhi diminutivi come mini-, si prestano anche a usi predicativi come in questa gonna è proprio maxi / mini! (Grandi & Montermini ...
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I vezzeggiativi sono alterati (➔ alterazione) che hanno un significato attenuativo con forte componente affettiva. Attraverso il vezzeggiativo il parlante vuole in genere esprimere la propria vicinanza [...] lavoro e sto aspettando le 23 per andare dal mio maritino per farmi fare e fargli due coccoline
I diminutivi di questa frase non possono essere interpretati nel loro valore referenziale («di dimensione ridotta»), ma vogliono esprimere l’atteggiamento ...
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I suffissi sono ➔ affissi (tecnicamente, morfi legati), cioè elementi non liberi con funzione flessiva oppure derivazionale che nel formare una parola si aggiungono alla parte finale di una radice o di [...] per numero di parole, in uso, sia per la percentuale di ➔ neologismi, sia nella formazione di alterati (diminutivi, accrescitivi, vezzeggiativi e peggiorativi; ➔ alterazione; cfr. Iacobini & Thornton 1992; Peša Matracki 2006, per considerazioni ...
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diminutivo
agg. e s. m. [dal lat. tardo deminutivus]. – Propr., atto a diminuire, che vale a diminuire. In grammatica, forma d. (o più comunem. diminutivo s. m.), derivazione morfologica di un nome che serve a indicare una diminuzione quantitativa,...