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Oltre al testo poetico in sé, cioè l’oggetto mirabile, però Patrizi si sofferma anche sull’analisi dell’effetto psicologico (inteso come reazione dell’anima) che questo produce [...] crescere da semi immateriali tutto il mondo materiale. Infine, e questo è il passo decisivo, il poeta crea anche come Dio ha creato la realtà, cioè dal nulla. Egli infatti deve attenersi a dei limiti creativi imposti dalla necessità dei fonti topici ...
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Nel 1976 veniva pubblicato il saggio Storia sociale dei processi cognitivi di A. Lurija, sociologo e psicologo sovietico che negli anni ’30 era stato inviato in Asia centrale per condurre alcuni studi [...] idee platoniche, di mondi sovrasensibili e di essenze. Pretende e crede di poter vedere gli oggetti così come potrebbe farlo un dio: dall’alto, dall’esterno, in sé. Troviamo qui l’origine del concetto di obiettività che abita ancora oggi l’Occidente ...
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Due teorie per spiegare l’esistenza umana, ai confini della fisica e della filosofia
Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, in un orizzonte culturale che abbraccia insieme la fisica e la [...] biblica di Abramo, colui che riesce a superare quella che è definita la «malattia mortale» affidandosi totalmente a Dio.
I tre stadi dell’esistenza sono tra loro indipendenti, autonomi e svincolati, secondo l’interpretazione di Gianmarco Ieluzzi ...
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Artificem gnarum […] laudent per secula gentes.
Che le genti lodino nei secoli l'abile artefice!
(Iscrizione autocelebrativa di Nicholaus, lunetta del portale maggiore della cattedrale di Ferrara, 1135 [...] è evidente: è adesso che egli comincia a divenire artista, apprezzato per la sua bravura e perché – come Dio – è creatore; apprezzato soprattutto perché materializza le aspirazioni e i bisogni della committenza. Ma questa comincia già a essere ...
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Un'utopia neoplatonica
Vi sono molte espressioni, nel nostro parlato quotidiano, inerenti alla memoria e alla sua visibilità: quando si vuole, ad esempio, spingere qualcuno a ricordarsi qualcosa lo si [...] (quello delle attività umane), fino ad arrivare ai gradi ontologicamente più alti della realtà, fino alla mente di Dio. L’uomo che si libera della prigione corporea, trasfigurandosi in puro spirito, esemplifica il processo alchemico tramite cui ...
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Migdol Bavel. Così in ebraico viene chiamata la torre di Babele, simbolo, secondo la tradizione veterotestamentaria, della tremenda confusione linguistica imposta da Dio agli uomini ...
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La storia della metafisica occidentale, al di là di tutte le differenze specifiche proprie di autori, periodi e contesti culturali diversi, ha sempre avuto, dall’antichità all’epoca moderna, una caratteristica [...] questo senso, non può stupire che, al termine della sua analisi metafisica, Whitehead recuperi anche la nozione di ‘Dio’, inteso come garante della creatività delle entità attuali. In altre parole, la creatività delle entità attuali non produrrebbe ...
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dio1
dio1 agg. [dal lat. dius = divus], poet. – Divino, luminoso: ne la luce più dia Del minor cerchio (Dante); la dia bellezza nel sereno viso (Carducci).
dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...
Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati come superiori all’uomo, dotati di personalità...
divinità Essenza, natura divina. Nel cristianesimo è riconosciuta alle persone della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. In senso più ampio, essere divino, dio, con riferimento alle figure delle mitologie antiche e delle religioni politeiste.