È detto anche 'Αθηναῖος, come quegli che in Atene esplicò fervida attività di maestro in concorrenza con Frontone d'Emesa e in perfetta comunanza di spiriti con Filostrato II, l'autore delle Vite dei sofisti [...] Demostene ha naturalmente la parte del leone negli esempî addotti: da Dionigi d'Alicarnasso in poi egli ha un posto di assoluta preminenza fra gli oratori. Tutta mutilata, abbiamo di A. anche un'altra opera Περὶ τῶν ἐσχηματισμένων προβλημάτων: vi si ...
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Retore di Alabanda, città della Caria, come il suo omonimo Apollonio Molone, e al pari di lui allievo di Menecle, il più autorevole rappresentante dell'eloquenza asiana del tempo. La sua attività si svolse [...] , nel quale si segnalò appunto Menecle, in contrapposto all'altro genere che stava nella copia e rapidità concitata di eloquio; onde Dionigi d'Alicarnasso (Dein., 8; v. Plutarco, Orat. vitae, 849 d) attesta che dalla scuola rodia del sec. II l'ideale ...
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Sono così chiamati gli scrittori delle cronache ateniesi, che raggruppavano i fatti della storia d'Atene in ordine annalistico, secondo la successione degli arconti. Il più antico attidografo non è un [...] Tucidide V, 20, che allude, con biasimo, al sistema di Ellanico di calcolare il tempo con i magistrati annui. Il sistema di prendere come cardine cronologico l'anno della sacerdotessa (Dionigi d'Alicarnasso, I, 22) è adottato anche da Tucidide (II, 2 ...
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Fu, nel 524 a. C., duce dei Cumani, quando questi furono assaliti dagli Etruschi, che avevano qualche decennio prima sconfitto i Focesi e s'erano resi padroni dell'isola di Corsica (Cirno). Vinse e contribuì [...] una congiura alla quale avrebbe preso parte la moglie; ma non è possibile accertare quanto di vero ci sia in questa tradizione.
Fonti Dionigi d'Alicarnasso, VI, 21; VII, 2-12; 3-11; Livio, II, 21-22;34,4: Cicerone, Tusc., III, 12,27; Diodoro, VII, 10 ...
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Nome derivato da ab origine e significante "autoctoni", dato ai primi abitanti del Lazio, che, unitisi ai Troiani, derivarono poi dal re Latino il nome di Latini. Poiché la derivazione dall'eponimo re [...] il nome aberrigenes) è in Dionigi d'Alicarnasso, I, 9, che li fa Arcadi venuti in Italia con Enotro, detti Aborigeni per il loro abitare sui monti, e che riferisce da Varrone i nomi delle loro città nel territorio di Rieti da essi conquistato sugli ...
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Nato da famiglia servile ebraica, verso il 50 a. C., si chiamava in origine Arcàgato, e il nome romano lo ebbe certo da un Cecilio che lo liberò e lo portò a Roma. E a Roma fu scolaro del retore pergameno [...] Apollodoro, e amico diDionigi d'Alicarnasso; insegnò retorica. Quando e dove morì non sappiamo.
Delle sue opere ci restano molti titoli e scarsi frammenti. Furono, in maggior parte, a) di tecnica e teoria retorica; b) di storia e critica letteraria. ...
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MEZENZIO
Nicola Turchi
. Re degli Etruschi di Cere (Agylla, l'attuale Cerveteri), nella cui leggenda s'intrecciano elementi varî, di cui ci sono testimonî Catone (in Plinio il Vecchio), Varrone, Livio, [...] il voto, fece una sortita notturna riuscita vittoriosa, chiusasi con la morte di Lauso; allora M. domandò la resa e secondo Dionigi d'Alicarnasso (I, 56), strinse con i Latini un trattato di amicizia, mentre, secondo Servio (Ad Aen., I, 267), M. e ...
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Scultore e cesellatore ateniese. Lavorò negli ultimi decennî del sec. V a. C., perché era sua opera la lampada d'oro del tempio d'Atena Poliade all'Eretteo, terminata nel 406. Il serbatoio dell'olio bastava [...] avevano dato all'artista l'appellativo di κατατηξίτεχνος, cioè struggitore e consumatore dell'arte, per la minuzia del suo stile, in cui il virtuosismo dei particolari sopraffaceva la creazione plastica. Dionigi d'Alicarnasso (De Isocr., 3) ne vantò ...
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Ateniese del demo di Pergase. Appare in una proposta del 325-4 per l'occupazione di una regione sull'Adriatico, e precisamente in Dalmazia, da servire come base contro le piraterie degli Etruschi. Fu poi [...] e per intercessione di Focione gli fu concesso di rimanere nel Peloponneso. Dopo la morte di Antipatro e la , 5, 231 b (2ª edizione, II, 448); Iperide, I, 40, 4; Dionigi d'Alicarnasso, Din., 10, p. 654, 2; Plutarco, Phoc., 33, 38; Diogene Laerzio, ...
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. Antica città al confine del Lazio verso la Sabina, tra Fidene ed Eretum, tanto che da Plutarco (Rom. 17, 1) è annoverata fra le città sabine. Dionigi d'Alicarnasso (II, 36, 53) e la Origo gentis Romanae [...] dei Decemviri o alla secessione della plebe sul Monte Sacro.
Bibl.: F. Cluverio, Italia Antiqua, Leida 1624, p. 658; A. Nibby, Analisi dei Dintorni di Roma, Roma 1859, I, p. 524 sgg.; C. Hülsen, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, col. 1727 seg. ...
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