Ecclesiastico battista e uomo politico statunitense (Atlanta, Georgia, 1929 - Memphis, Tennessee, 1968). Una delle figure più carismatiche della lotta contro la segregazione razziale, premio Nobel per [...] per protestare contro la segregazione razziale; a lui molto si deve se nell'estate del 1964 fu approvata la legge sui diritticivili. Trasferitosi ad Atlanta dal 1960, compì numerosi viaggi all'estero. Nel 1966, durante una "marcia", fu ferito da un ...
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Forma di governo cittadino autonomo, apparsa nell’Europa occidentale dopo l’anno 1000, come risultato di un’associazione volontaria, temporanea e confermata da giuramento, fra cittadini o gruppi di essi.
Nell’ordinamento [...] (1183), l’imperatore Federico I riconobbe al c. il diritto alle regalie (amministrazione autonoma della giustizia, libero godimento dei i livelli essenziali delle prestazioni concernenti diritticivili e sociali.
L’evoluzione dell’ordinamento ...
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Movimento ideale, nato alla fine del 19° sec. come manifestazione di solidarietà tra la popolazione di origine africana trapiantata nel Nuovo Mondo, trasformatosi nel corso del 20° sec., con l’inizio del [...] dello statunitense W.E.B. Du Bois il teorico e l’ispiratore del p.; per l’immediata concessione dei diritticivili e politici agli afroamericani, egli fondò con altri intellettuali il Niagara Movement (1905), contribuendo in seguito alla nascita dell ...
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Statista inglese (Whittinghame 1848 - Woking 1930). Deputato conservatore dal 1874, fu primo ministro dal 1902 al 1905. Come ministro degli Esteri fu estensore del messaggio noto come dichiarazione Balfour [...] in Palestina di una sede nazionale per il popolo ebraico" senza "pregiudicare i diritticivili e religiosi delle comunità non ebraiche esistenti in Palestina, o i diritti e lo status politico goduti dagli Ebrei in qualunque altro paese".
Vita e ...
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Figlio (Riyād 1923 - ivi 2005) del re ibn Sa'ūd, fratellastro di Faiṣal e di Khāled, ministro degli Interni (1962-75), poi principe ereditario e vice primo ministro, nel 1982 divenne re e capo del governo. [...] ., se ne occupò fino alla sua morte, quando gli succedette al trono. Negli ultimi anni del suo regno, sul finire degli anni Novanta, F. aveva mostrato, dopo una iniziale chiusura, una timida disponibilità a concedere alcuni diritticivili alle donne. ...
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Movimento rivoluzionario (Black power) diffusosi tra gli Afroamericani tra il 1966 e i primi anni 1970. Alla guida del movimento si pose S. Carmichael, che nel 1967, insieme a C.V. Hamilton, pubblicò Black [...] . P. rifiutava i principi della non violenza e dell’integrazione nella società americana alla base del movimento per i diritticivili di cui fu principale animatore M.L. King, sostenendo però che il ricorso ai mezzi violenti dovesse essere limitato ...
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(pl. mawālī) Termine arabo che ha tra i suoi significati quello di «signore, padrone» e quello di «liberto, cliente».
I mawālī ebbero grande importanza nella storia politica e sociale dell’islam tra il [...] 1° e il 2° sec. dell’egira, quando i convertiti non arabi acquistarono la pienezza dei loro diritticivili affiliandosi come clienti a una delle tribù arabe conquistatrici.
Nel senso di «signore», unito al suffisso pronominale di prima persona ...
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Uomo politico statunitense (Providence 1805 - ivi 1854). Membro dell'assemblea di Rhode Island dal 1833 al 1837, propugnò l'estensione del suffragio, allora limitato ai soli proprietarî terrieri. Nell'apr. [...] e proprio tentativo di ribellione armata, fu repressa dalle truppe regolari il 26 maggio 1842. D. fuggì, ma al ritorno (1844) fu condannato alla prigione a vita per alto tradimento. Graziato e liberato nel 1845, riacquistò i diritticivili nel 1852. ...
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Metodo di lotta politica consistente nel rifiuto di ogni atto che porti a ledere fisicamente i rappresentanti e i sostenitori del potere cui ci si oppone, limitando l’azione a forme di non collaborazione, [...] per il successo del movimento indipendentistico indiano. All’esempio di Gandhi si sono richiamati esplicitamente M.L. King e diversi movimenti pacifisti, ecologisti o per i diritticivili, soprattutto a partire dagli anni 1960 del 20° secolo. ...
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Nell’età comunale, lo status politico-giuridico spettante ai comitatini (contadini), abitanti del territorio extraurbano soggetto alla città dominante. Ebbe origine da quel processo di trasformazione [...] meri rapporti di fatto in veri e propri rapporti di dipendenza. Il termine di c. designò dunque quel complesso di obblighi e privilegi, che differenziarono l’insieme dei diritticivili spettanti agli abitanti della città o del territorio extraurbano. ...
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civile
agg. [dal lat. civilis, der. di civis «cittadino»]. – 1. Di cittadino, dei cittadini, considerati come parte d’uno stato e con particolare riguardo alla loro convivenza in seno allo stato: diritto c., in senso ampio, il complesso delle...
diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito o dovrebbe essere sentito come giusto,...