La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] :
(4) gl[ɔ]ttologia / gl[o]ttologia
l[ɔ]gopedia / l[o]gopedia
L’italiano presenta un vasto campionario di dittonghi (➔ dittongo) ascendenti e discendenti (Muljačić 1972; Mioni 2001). Le caselle vuote nella tab. 1 hanno per lo più una spiegazione di ...
Leggi Tutto
Di Verona, vissuto dal 1772 al 1834; prima religioso somasco, e insegnante nel collegio di quell'ordine in Padova; quindi, soppresso l'ordine, insegnante ecclesiastico in Verona, in Como, e da ultimo in [...] moderati concetti la tradizione. Inoltre si occupò bene di grammatica italiana nel trattato Sopra la natura e l'uso dei dittonghi italiani (1ª ed., Padova 1813).
Bibl.: V. Fontana, Un letterato e poeta veronese amico di I. Pindemonte, I. Casarotti ...
Leggi Tutto
Il termine frangimento si è affermato nella tradizione dialettologica italiana nel corso del XX secolo per definire una tipica alterazione di timbro delle vocali accentate che si verifica in alcune varietà [...] sə] (a Canosa, Trani) (Avolio 1995: 61).
Esiti simili si ritrovano in lingue germaniche come il tedesco o l’inglese, dove sono classificati come dittonghi (sono ben noti i casi in cui si è avuto [ɑɪ]/[ae] per -ī-, come in ingl. rice e ted. Reis «riso ...
Leggi Tutto
L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...]
e /e/ /ε/
f /f/
g /ʤ/ /g/
h resto etimologico (in ho) o segno diacritico (in chiave)
i /i/ /j/ (semivocale nei dittonghi) e segno diacritico (in ciambella, giallo)
l /l/
m /m/
n /n/
o /o/ /ɔ/
p /p/
q /k/ (sempre seguito da ...
Leggi Tutto
GRECIA (A. T., 82-83)
Giotto DAINELLI
Mario SALFI
Fabrizio CORTESI
Giacomo DELITALA
Arthur HABERLANDT
Giotto DAINELLI
Pino FORTINI
Giotto DAINELLI
Luigi CHATRIAN
Margherita GUARDUCCI
Doro LEVI
Luigi [...] l'età medievale e moderna si dànno notizie a p. 908; in particolare si tenga presente quanto segue: le vocali ē (η), y (υ) e i dittonghi ei (ει), oi (οι) suonano come i di bile; ai (αι) si pronunzia come e di bene; ou (ου) si pronunzia come u di lupo ...
Leggi Tutto
I-J
Guido Calogero
- La decima lettera degli alfabeti fenicio e greco, la nona di quello latino. Negli alfabeti orientali derivati dal fenicio la sua forma primitiva, che si crede rappresenti l'ideogramma [...] p. es. j nel tedesco jagen): intermedia fra queste due è la semivocale i̯, cioè la vocale senza valore sillabico (p. es. nei dittonghi ai̯, oi̯).
Come vocale, la i appartiene alla serie palatina, ed è prossima nel timbro alla e, con cui si scambia in ...
Leggi Tutto
VOLSCI (lat. Volsci, gr. Οὐόλσχοι, Οὐολοῦσχοι)
Giacomo Devoto
Popolo dell'Italia antica, di stirpe osco-umbra, e, nonostante le sue sedi storiche, più prossimo agli Umbri che agli Oschi. Disceso attraverso [...] per quanto riguarda questo popolo. I dati linguistici ricavati dall'iscrizione citata sono principalmente i seguenti: 1. i dittonghi sono ormai scomparsi: deve di fronte ad osco deivai, lat. divae; 2. la consonante gutturale davanti a vocale ...
Leggi Tutto
Nella grammatica latina, si chiama elisione il fenomeno per cui, incontrandosi due vocali, una in fine l'altra in principio di parola, la prima di esse si dilegua o si attenua. L'elisione è dunque una [...] santo, bello, grande, ecc. Nell'uso antico, del '200 e '300 soprattutto, l'elisione era più estesa, specie per i dei dittonghi (po', fa', suo', mie' ecc. per poi, fai, suoi, miei) e avveniva di solito con la soppressione della vocale iniziale della ...
Leggi Tutto
Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] e neppure in tutti i casi: infatti, all’affricata alveolare sorda /ʦ/ non corrisponde una doppia lettera quando precede i dittonghi composti da i + a, e, o, benché la pronuncia sia rafforzata (emozione, insaziabile), mentre si ha lettera doppia negli ...
Leggi Tutto
OROS (῏Ωρος, Orus)
Giovanni CESELLI
Grammatico greco, nativo di Alessandria d'Egitto (secondo altri milesio), confuso spesso con Orione (v.); è da porsi non nell'età degli Antonini (Ritschl), ma verso [...] o ne provengano) il trattato messinese De iota (Rabbe, in Rhein. Mus., XLVII [1892], p. 404; L [1895], p. 148) e quello sui dittonghi ει e αι. Si occupò di prosodia Περί διχρόνων (an. Coisl., XII) e dei dialetti (an. Coisl., X, secondo Rabbe, Rh. Mus ...
Leggi Tutto
dittongare
v. tr. e intr. [der. di dittongo] (io dittòngo, tu dittònghi, ecc.; come intr., aus. avere). – Attuare o subire una dittongazione: nel passaggio dal latino all’italiano, la «ŏ» tonica ha dittongato (o si è dittongata) in «uo».