UMBRI (lat. Umbri, gr. 'Ομβρικοί)
Giacomo DEVOTO
Francesco RIBEZZO
Gli Umbri sono un popolo dell'Italia Centrale che occupa fino alla conquista romana la regione compresa fra il Tevere a ovest, il [...] ; 3. il passaggio di ū in ī nei monosillabi sīm per sūm "suem"; pir, gr. πῦδ; 4. la chiusura in e dei dittonghi di i (ai, ei, oi) e in o dei dittonghi di u (au, eu, ou) nell'umbro; 5. la conservazione di ă mediano, ridotto a i, e nel latino sotto l ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] sorvegliata come quella del novelliere, si trovano a convivere fenomeni conservativi del vocalismo, quali la conservazione del dittongo dopo cons. + r («presente nei modi tipici del fiorentino due-trecentesco»: Stussi 1995: 198) e moderate aperture ...
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BARZIZZA, Gasperino (Gasparinus Barzizius; G. Bergomensis o Pergamensis)
Guido Martellotti
Era figlio di un Pietrobono, notaio, oriundo di Barzizza, paesello della Val Seriana presso Bergamo, dove la [...] alfabetico di parole di dubbia grafia; la terza, che si trova solo in pochi manoscritti, un lessico di parole con dittongo iniziale o centrale (anche qui un notevole passo innanzi nella conoscenza della lingua latina); la quarta parte, ancora più ...
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FALCONE da Benevento
Errico Cuozzo-Edoardo D'Angelo
Nacque a Benevento verso la fine del sec. XI, se è da attribuire alla sua mano di notaio, sulla base di riscontri diplomatici e stilistici, un atto [...] ancora essenzialmente classiche (dal punto di vista ortografico, fenomeno di rilievo è soprattutto la scomparsa del dittongo ae all'interno di parola). Sono però presenti alcuni fenomeni morfologici (comunque quantitativamente ridotti) tipici di ...
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GIACOMELLI, Raffaele
Domenico Proietti
Nacque a Roma il 5 apr. 1878, da Francesco, di origine bolognese, primo astronomo presso il R. Osservatorio del Campidoglio, e Maria Marucchi, in una famiglia [...] e articolo, considerata quale sintomo della cosiddetta "lentezza" della pronuncia romana, pp. 179-181); l'ipercorrettismo del dittongo libero in sillaba chiusa (p. 173); le tendenze al decadimento del dialetto (pp. 169 s.) e all'introduzione ...
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Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] vibrante uvulare, [ʀ].
In italiano, le approssimanti sono brevi; ricorrono soltanto prima di vocale e concorrono alla formazione del dittongo; compaiono sia in sillaba tonica che in sillaba atona: fieno > [ˈfjɛːno], fienile > [fjeˈniːle].
Il ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] sulla penultima sillaba, se lunga o sulla terzultima se la penultima è breve; nella fonologia, la conservazione dei dittonghi e delle consonanti velari e labiovelari; nella morfologia, la conservazione, nella flessione nominale in fase arcaica, degli ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] fiorentino, ma non lascia neppure intravedere sviluppi uniformi, se non forse la tendenza alla chiusura della vocale nel ➔ dittongo /jɛ/, reso prevalentemente con /je/. Invece, nel caso della sibilante intervocalica è stata rilevata la tendenza a ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] come avviene tradizionalmente per le ➔ semivocali che, nei dittonghi discendenti (➔ dittongo), ricorrono dopo il nucleo della sillaba ([ˈsai̯] sai, , perché ricorrono prima del nucleo sillabico nei dittonghi ascendenti (per es. /ˈpjano/ piano, ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] dello buono stato (Anonimo Romano, Cronica, cap. 18, pp. 154-155)
Tra i fenomeni più notevoli, segnaliamo: il dittongamento metafonetico (➔ dittongo) di ĕ e ŏ per effetto di -ī e -ŭ finali in ciento, Campituoglio, puopolo, uomini, puoi; il mancato ...
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dittongo
dittòngo s. m. [dal lat. tardo diphthongus gr. δίϕϑογγος, comp. di δι- «due» e ϕϑόγγος «suono»] (pl. -ghi). – 1. Gruppo di due vocali che si seguono nella medesima sillaba, e delle quali una è vocale sillabica, mentre l’altra può...