uomo (uom; omo; om; uon; on)
Emilio Pasquini
Difficile individuare nella miriade di occorrenze poli di discriminazione semantica, come si è fatto per ‛ donna ' (vedi), che non siano revocabili a pochi [...] Rime. Circoscritti alla sola ‛ appendix ' gli esiti gallicizzanti, sia il morfema di compromesso fra la soluzione italiana (per il dittongo) e quella transalpina (per l'uscita in apicale), cioè ‛ uon ' (23 occorrenze nel Fiore, 3 nel Detto), sia lo ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] , come abbiamo veduto, l'-ŭ dell'accusativo ha esercitato sulla vocale tonica un influsso per cui in alcuni luoghi l'ê e l'ó??? si sono dittongati (ie, uo) e in altri si sono chiusi (é???, ọ???) e l'é??? e l'ọ si sono ridotti a i e u, salvo sviluppi ...
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L’aplologia (dal gr. haplôus «semplice» e lógos «discorso, parola») è un fenomeno di semplificazione fonica e grafica (in quest’ultimo caso si parla, più precisamente, di aplografia) che consiste nella [...] «fusione»), fenomeno fonosintattico (➔ fonetica sintattica) che produce la contrazione di una vocale o di un dittongo in fine parola con la vocale o il dittongo della parola successiva (in greco antico, per es., kaí ou > kou «e non»).
L ...
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Lingua comprendente in senso lato i dialetti della Provenza, della Linguadoca, della Guascogna, del Périgord, del Limosino e dell’Alvernia, oggi sopraffatti dalla diffusione del francese.
Linguistica
Come [...] , di contro al fr. tel); conservazione di a atona finale (porta dal latino porta, di contro al fr. porte); conservazione del dittongo au (aur «oro») e dei gruppi ca- e ga- (canson, di contro al fr. chanson); lenizione delle sorde intervocaliche p, c ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] :
(4) gl[ɔ]ttologia / gl[o]ttologia
l[ɔ]gopedia / l[o]gopedia
L’italiano presenta un vasto campionario di dittonghi (➔ dittongo) ascendenti e discendenti (Muljačić 1972; Mioni 2001). Le caselle vuote nella tab. 1 hanno per lo più una spiegazione di ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] a essere confusi con omografi (come dà verbo / da preposizione) e sui monosillabi che, per il fatto di contenere un dittongo o di presentare una i diacritica (come più, già, giù), senza accento grafico potrebbero essere letti come parole piane. A ...
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VENETI (XXXV, p. 46)
Giovan Battista PELLEGRINI
Lingua. - Buoni progressi nello studio della lingua delle iscrizioni venete preromane (venetiche o paleovenete) si sono conseguiti attraverso un più attento [...] o di sillaba e le consonanti finali di parola e di sillaba, ivi compreso .i. ed .u. secondo elemento di dittongo. Si è potuto individuare, inoltre, quali sono i nessi consonantici non soggetti a puntuazione, vale a dire i gruppi tautosillabici; essi ...
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U
- Diciannovesima lettera dell'alfabeto italiano. U, V, W, Y derivano dalla stessa lettera dell'alfabeto fenicio, e la U in special modo è solo una variante della V che si trova nelle iscrizioni latine [...] lettera in italiano, i Greci usarono il digramma oυ, e i Francesi l'imitarono, scrivendolo ou. In italiano la u dinnanzi alle altre vocali e dopo a ed e ha funzione di semivocale formando dittongo e assumendo il suono che in inglese è indicato da w. ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] in mani.
L’opera di ripulitura prosegue con la terza edizione, che elimina qualche residuo nui, un soi e un toi, sfuggiti al dittongo toscano; la forma pronominale si per ci in si veggian XIII, 16, si credemo VI, 37, volti a ci veggiàn «vediamo» e ci ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] di un semidittongo (specie in sillaba chiusa): ad es. [ˈpwɔːrto] per porto (➔ dittongo);
(e) pronuncia decisamente semiconsonantica della semivocale [w] (➔ semivocali) nei dittonghi ascendenti con [ɔ] o [o], da cui derivano casi come lo suocero, con ...
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dittongo
dittòngo s. m. [dal lat. tardo diphthongus gr. δίϕϑογγος, comp. di δι- «due» e ϕϑόγγος «suono»] (pl. -ghi). – 1. Gruppo di due vocali che si seguono nella medesima sillaba, e delle quali una è vocale sillabica, mentre l’altra può...