L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] di un semidittongo (specie in sillaba chiusa): ad es. [ˈpwɔːrto] per porto (➔ dittongo);
(e) pronuncia decisamente semiconsonantica della semivocale [w] (➔ semivocali) nei dittonghi ascendenti con [ɔ] o [o], da cui derivano casi come lo suocero, con ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] ], che è sia «frutto» che «attività del pescare». La /e/ in sillaba aperta, chiusa da consonante nasale, e nel dittongo /je/ tende a chiudersi: [ˈbene], [ˈteŋpo], [ˈpjede]. Tendono alla realizzazione aperta invece [trɛ], [mɛ]. Nel Veneto centrale ...
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I latinismi sono elementi linguistici attinti dal latino (parole e significati di parole, elementi grafici o fonetici, costrutti sintattici) e giunti in italiano in momenti diversi della sua storia. Occorre [...] anche parole ereditarie o patrimoniali. Così accade in numerosi latinismi nei quali risulta ben conservata la vocale tonica latina o il dittongo: per es. vitreo dal lat. vĭtreu(m), ma vetro dal lat. vĭtru(m); aureo dal lat. aurĕu(m), ma oro dal ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] tra toscano e altre varietà (meridionali o, più spesso, settentrionali). Molto varia è poi la realizzazione della vocale del ➔ dittongo anteriore: di norma si ha una [ɛ], con gradi di apertura anche superiori allo standard (piède, sièdi, Piètro, ecc ...
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Botanica
Giovane ramo o germoglio, in particolare quelli basali delle Poacee.
Economia
Fase conclusiva e fondamentale del processo di crescita economica e tecnologica dell’impresa avviato da invenzioni [...] di stile poiché si offre alla facoltà di scelta del parlante.
In latino, un esempio di i. fonetica è il mutamento del dittongo au in o: lat. class. auricula, lat. volg. oricula; di i. morfologica, la sostituzione del futuro del tipo amabo «amerò» con ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] contento, rosato con [ɔ], ma contenti, romeni, rovina con [o].
La tendenza alla iatizzazione (cioè alla trasformazione del ➔ dittongo in ➔ iato e il conseguente cambiamento della struttura sillabica; ➔ sillaba) si manifesta in tutta l’area sarda, per ...
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L’italiano di Milano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] (v. sotto; ➔ allofoni; ➔ quantità fonologica) e pertanto la e si trova in finale di sillaba come nei casi precedenti. Il dittongo [jɛ], anche secondario, si pronuncia chiuso [je]: [ˈpjeːde] piede, [ˈvjeːne] viene, [ˈmjeːle] miele, [saluˈmjeːre ...
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Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] e non anello, fango e non mota, figlio e non figliolo / figliuolo (si noti che la monottongazione del ➔ dittongo [wɔ] è un’innovazione del fiorentino, posteriore alla sua standardizzazione come base dell’italiano, non accolta dallo standard), guancia ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] fiorentino, ma non lascia neppure intravedere sviluppi uniformi, se non forse la tendenza alla chiusura della vocale nel ➔ dittongo /jɛ/, reso prevalentemente con /je/. Invece, nel caso della sibilante intervocalica è stata rilevata la tendenza a ...
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Con francesismi si intendono i prestiti dal francese (i francesismi veri e propri, per la fase più antica della lingua detti anche, raramente, oitanismi dall’uso di designare il francese antico come lingua [...] (fr. bleu → blo, ble; fr. chartreuse → certosa), oppure, come accade di regola in epoca recente, con /u/ (blu); il dittongo oi, pronunciato /wɛ/ fino alla Rivoluzione e poi /wa/, adattato dapprima con /oɛ/, /wɛ/ (fr. toilette → toeletta, tuelette) e ...
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dittongo
dittòngo s. m. [dal lat. tardo diphthongus gr. δίϕϑογγος, comp. di δι- «due» e ϕϑόγγος «suono»] (pl. -ghi). – 1. Gruppo di due vocali che si seguono nella medesima sillaba, e delle quali una è vocale sillabica, mentre l’altra può...