Rosenman, Leonard
Nicola Campogrande
Compositore statunitense, nato a New York il 7 settembre 1924. Attratto dai postulati artistici della seconda scuola viennese, ha sempre mantenuto fede ai dettami [...] di The cobweb (La tela del ragno) di Vincente Minnelli, in cui per la prima volta negli Stati Uniti la tecnica dodecafonica entrava nella musica da film; e quella di Rebel without a cause (1955; Gioventù bruciata), il cui commento musicale unisce all ...
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MUSICA (XXIV, p. 124; App. II, 11, p. 372)
Alberto PIRONTI
Il fenomeno musicale più rilevante degli anni seguìti alla fine della seconda guerra mondiale è il sempre crescente affermarsi ed estendersi [...] 1947, e Introduction à la musique des douze sons, ivi 1949), e l'inglese Humphrey Searle. Ma la diffusione della dodecafonia, che per vario tempo era stata considerata come un fenomeno circoscritto e legato a un particolare momento storico, ha avuto ...
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Musicista tedesco (Monaco 1905 - ivi 1963). Cominciò ad affermarsi come compositore nel 1935, ma, osteggiato dal regime nazista, emerse soprattutto dopo la fine della guerra, ponendosi fra i più noti musicisti [...] generazione. Pur adottando spesso forme classiche, egli si valse di un linguaggio fortemente influenzato dall'atonalità della dodecafonia. Fra i suoi lavori figurano l'opera teatrale Des Simplicius Simplicissimus Jugend (comp. 1934, rappr. Colonia ...
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Musicista austriaco (Vienna 1900 - Palm Springs 1991). Studiò a Vienna con F. Schreker, entrando poi in relazione con la scuola schönberghiana e con le altre correnti più avanzate della musica contemporanea. [...] di compositore affiancò anche quelle di direttore d'orchestra, pianista e musicologo, quest'ultima soprattutto in favore della dodecafonia. Nel 1937 si trasferì negli USA, di cui acquisì la cittadinanza nel 1945, e insegnò in varie università ...
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Fisica
Aberrazione di un sistema ottico dovuta alla dispersione della luce nei mezzi rifrangenti del sistema.
Musica
Procedimento compositivo consistente nell’alterare uno o più suoni di una scala. Già [...] poetico cantato, e poi nella musica strumentale settecentesca fino ad ascendere all’apogeo con R. Wagner. Nell’atonalità e la dodecafonia, basate sul totale cromatico, ovvero equiparando tutte le note, scompare il senso originale del cromatismo. ...
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Musicista italiano (Milano 1914 - ivi 2003). Figlio del violoncellista Riccardo (n. 1886 - m. 1975) fratello di Gian Francesco, si diplomò in pianoforte (1932) e in composizione (1937) seguendo per qualche [...] 84) il liceo musicale di Varese. Saggista e critico musicale, scrisse i volumi Debussy (1948), Bach (1948), Guida alla dodecafonia (1961). Per il teatro compose Minnie la candida (1942); La donna è mobile (1957); l'opera televisiva Battono alla porta ...
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HARTMANN, Karl Amadeus
Leonardo Pinzauti
Compositore tedesco, nato a Monaco di Baviera il 2 agosto 1905, morto ivi il 5 dicembre 1963. Allievo di J. Haas, H. Scherchen e A. Webern, ostacolato dal nazismo, [...] culturale. Nelle sue opere appaiono evidenti i legami con le matrici dell'espressionismo tedesco, anche se l'adozione della dodecafonia non gli ha impedito, specie nelle sue ultime composizioni, di accogliere le suggestioni timbriche di Bartók e di ...
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Musicologo (Milano 1913 - ivi 1986). Laureato in filosofia, studiò musica con A. Casella. Si dedicò inizialmente all'attività cinematografica, fondando nel 1935 la Cineteca italiana. Partecipò alla nascita [...] all'univ. di Palermo (1957-70) e al DAMS di Bologna (1971-83), ha scritto saggi fondamentali quali: Espressionismo e dodecafonia (1954; 2a ed. ampliata con il titolo La scuola musicale di Vienna, 1966), Fenomenologia della musica radicale (1966; 2a ...
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Compositore, direttore d'orchestra e saggista francese, nato a Montbrison, Loira, il 26 marzo 1925. Avviato dapprima agli studi scientifici, dopo aver per breve tempo frequentato il Politecnico, s'iscrisse [...] un primo premio in armonia. Fra il 1945 e il 1946 fu allievo di R. Leibowitz, l'apostolo francese della dodecafonia, e successivamente collaborò con P. Schaeffer alle sperimentazioni di musica "concreta"; ma intanto, nel 1946, per interessamento di A ...
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tonalità Nella musica colta occidentale, l’insieme di relazioni gerarchiche che intercorrono tra le varie note, ovvero l’attrazione e la gravitazione di tutti i gradi della scala verso un solo suono, la [...] di t. diverse), la modalità (cioè l’uso di modi ricavati dalla musica antica o dalle civiltà extraeuropee, soprattutto orientali), la dodecafonia (cioè l’impiego di serie di 12 suoni non in relazione tra loro).
Si dicono t. (o toni) relative una t ...
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dodecafonia
dodecafonìa s. f. [comp. di dodeca- e -fonia]. – Sistema di composizione musicale, introdotto nei primi decennî del sec. 20°, in cui i dodici suoni della scala cromatica temperata (quelli, per es., producibili con i 12 tasti bianchi...