allegoria
Jean Pépin
Per valutare correttamente il posto occupato dall'a. nell'opera sia di D. che di qualunque altro, bisogna intendersi anzitutto sul significato del termine.
La nozione di A. - Le [...] richiamo al paganesimo dovrebbe rifarsi alla risposta data a Bonagiunta, in Pg XXIV 52-54, dove vedrebbe il D. del dolcestilnovo comportarsi da scriba ispirato che scrive sotto dettatura d'Amore (v. P. Renucci, Dante, cit., p. 146). Dal,momento che ...
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canzone
Ignazio Baldelli
Raffaello Monterosso
La teorizzazione dantesca della c. nel De vulg. Eloq. appare essere la sublimazione teorica della fase lirica che va dall'ideale retorico di fusione linguistica [...] giunta a noi; ora " l'Ars Nova appartiene alla tradizione musicale scritta, mentre la musica sulla quale i poeti del dolcestilnovo furono cantati è da gran tempo scomparsa, inghiottita dall'oblio che alla lunga accoglie tutto ciò che non è scritto ...
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Francesca da Rimini
Antonio Enzo Quaglio
Matilde Luberti
Figlia di Guido da Polenta il Vecchio, signore di Ravenna, F. (o Franceschina) andò sposa, intorno al 1275-1282, a Gianni Ciotto (" zoppo, sciancato [...] morte del poeta, Padova 1922, 49-60; E. Romagnoli, Lo scempio di F., Bologna 1925; D. Vittorini, F. da R. and the DolceStilNovo, in " Romanic Review " XXI (1930) 116-127 (poi in High Points in the History of Italian Literature, New York 1958); G ...
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Vita Nuova
Mario Pazzaglia
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Mario Pazzaglia
Opera giovanile di D., composta di 31 liriche (23 sonetti, 2 sonetti doppi, 1 ballata, 1 stanza di canzone, 1 doppia stanza di canzone, 3 canzoni), scelte [...] e del sec. XIII, Bologna 1902 (cfr. E.G. Parodi, L'arte del periodo, ecc. [1902], ora in Lingua 301-328; ID., Il " dolcestilnovo ", rist. in Poesia e storia nella D.C., ibid. 1965, 135-146; ID., recensioni ai commenti del Melodia e del Cesareo, in ...
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ARCHITETTURA - Secoli 13°-14°
D. Kimpel
A. Cadei
L'importanza per l'Occidente del sistema architettonico gotico sta in sintesi nel fatto che tale sistema fu l'unico - prima dei tempi moderni - a sviluppare [...] , 2 voll., Graz-Köln 1956-1957; A.M. Romanini, L'Architettura gotica in Lombardia, 2 voll., Milano 1964; id., Il ''dolcestilnovo'' di Arnolfo di Cambio, Palladio 15, 1965, pp. 35-66; R. Branner, St. Louis and the Court Style in Gothic Architecture ...
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Beatrice
Aldo Vallone
Il tema generale. - Il rilievo che D. dà a B., in sé presa e accanto alle altre figure (guide, personaggi, ecc.), il posto che le viene assegnato nell'opera, la cura con cui viene [...] derivano i loro temi dalla canzone precedente e ne sviluppano taluni particolari in un acquisto sempre più proprio di ogni elemento del dolcestilnovo. B. è donna ancora, quanto de ben pò far natura (Donne ch'avete 49); ma già par che sia una cosa ...
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Rime
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Vincenzo Pernicone
Tradizione del testo. - La qualità della trasmissione del testo delle R., così come si è andata effettuando nel corso dei secoli, e proprio per la circostanza di partenza [...] questa sua renovatio in più ampia prospettiva di storia letteraria come emblema di quel dolcestilnovo che, movendo dal Guinizzelli e dal Cavalcanti, nella matera nuova e nello stilo de la loda di D. aveva trovato la caratterizzazione più decisa per ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Vita Nuova - Introduzione
Domenico De Robertis
È tra i caratteri certo più significativi dell'opera dantesca, ed elemento costitutivo di essa, la prepotente forza di autoaffermazione [...] ), pp. 27-44 (in particolare pp. 31- 4), e «Guido, i' vorrei che tu e Lippo ed io» (sul canone del DolceStilNovo), ivi, XXXVI (I978), pp. 21-37: il secondo anche nel senso di aver stimolato mie ulteriori ipotesi sulle relazioni Dante-Cavalcanti e ...
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CAVALCANTI, Guido
Mario Marti
Nacque a Firenze, come risulta dalle attestazioni dantesche nel De Vulgari Eloquentia (“Guidonis de Florentia”, II, xii, 3; e cfr. anche I, xiii, 3); ma si ignora in quale [...] new, London 1934, pp. 343-407 (trad. ital. Saggi letter., Milano 1957, pp. 181-249); E. Rho, La relig. della bellezza nel Dolcestilnovo e la poesia di G. C., in Primitivi e romantici, Firenze 1937, pp. 15-42; C. Salinari, Poetica e poesia di G. C ...
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oc (oco)
Pier Vincenzo Mengaldo.
È in D. che si trovano le prime attestazioni compatte, non solo italiane, di ‛ lingua d'oc ' e simili (oc deriva da hoc è vale in prov. antico " sì ") nel senso di " [...] " 13-14 (1965) 27 ss.; L. Peirone, Lingua e stile nella poesia di D., Genova 1967, 35-113 (qui i giudizi l'influsso provenzale in Italia, si vedano almeno: C. De Lollis, ‛ Dolcestilnovo ' e ‛ noel dig de nova maestria ' (1904), ora in Scrittori ...
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stil novo
stil nòvo (o stilnòvo; anche dólce stil nòvo) locuz. usata come s. m. – Denominazione (data dalla critica moderna sulla base di un passo del Purgatorio dantesco, «O frate, issa vegg’io» diss’elli, «il nodo Che ’l Notaro e Guittone...
stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli antichi per scrivere sulle tavolette cerate...