Erudito (Firenze 1690 - ivi 1788). Direttore della biblioteca Strozzi di Firenze, innamorato della lingua toscana trecentesca, scrisse molte opere di varia mole su argomenti di erudizione e di filologia italiana, tra cui le Lezioni di lingua toscana (1737), l'Istoria del Decamerone (1742) e Le veglie piacevoli, ovvero notizie de' più bizzarri e giocondi uomini toscani (2 voll., 1757-58). Ai suoi interessi ...
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CORBINELLI, Iacopo
Gino Benzoni
Nacque a Firenze, il 12 dic. 1535, da Raffaello (di Pandolfò di Tommaso, forse quel "conte Raffaello Corbinelli" che spedisce, il 3 genn. 1537, da Pisa una lettera al [...] Salviati per l'omissione non solo di "parole" ma anche di "righe e ragionamenti" e addirittura rampognata, nel '700. da DomenicoMariaManni - che imputa al C. sia il testo "guasto" e lacunoso sia "l'ortografia" né abbastanza "antica" né decisamente ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] lessicale (anche nelle discipline scientifiche). Su coordinate simili, si collocano le trattazioni grammaticali di DomenicoMariaManni e Giuseppe Corticelli. Su posizioni più strettamente tradizionaliste si attestava, infine, il letterato veronese ...
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Prosatori Minori del Trecento, Scrittori di religione – Introduzione
Don Giuseppe De Luca
I. La letteratura in volgare italiano del secolo decimoquarto è letteratura di estate colma, non solamente nelle [...] 'ultimo 1500, al 1600 e al 1700 i migliori editori che se ne siano avuti: da un Leonardo Salviati a un DomenicoMariaManni e a un Giovanni Bottari, tutti, seppure non raggiunsero che di rado l'acribia di un Vincenzo Borghini, fecero opera durevole ...
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BRACCI, Rinaldo Maria
Giancarlo Savino
Nato a Firenze il 25 apr. 1710 da Iacopo e da Maria Lucrezia Lenzi, compì gli studi nella sua città applicandosi a diverse discipline: le lettere, sotto la guida [...] intensa attività erudita (sulle rime di Alessandro Allegri, sulle novelle del Sacchetti, sulla Storia del Decamerone di DomenicoMariaManni, sull'opera del Magnifico e del Poliziano) gli valsero l'associazione all'Accademia degli Apatisti, dove nel ...
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Motti e Facezie del Piovano Arlotto: Prefazione
Gianfranco Folena
Le cose che a fanciulli e ad ignoranti
vanno per man, soglion perder sua forma
e mutar spesse volte soi sembianti.
Vien poi chi per [...] 'esposizione della materia aneddotica, sono ancora quelli di Domenico M. Manni, Notizie di Arlotto Maillardi in «Le veglie piacevoli Capitolo di S. Lorenzo e dai dati dell'archivio di S. Maria Nuova. Nella unione della Pieve al Capitolo di S. Lorenzo, ...
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BANDINI, Angelo MariaMario Rosa
Nacque a Firenze il 25 sett. 1726 da Anton Francesco e da Dianora Maddalena Carboni. Studiò le discipline letterarie sotto la guida del latinista gesuita Girolamo Lagomarsini. [...] primum in lucem eruit Ang. Mar. Bandinius...,Pisis, Pizzorno, 1771 Strozziano 33, già appartenuto al cardinale Domenico Capranica (cfr. Biblioth. Leopold. Laur rivolgersi al B. ufficialmente tramite il Mann, ministro britannico in Toscana. Non erano ...
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BOTTARI, Giovanni Gaetano
Armando Petrucci
Giuseppe Pignatelli
Nato a Firenze il 15 genn. 1689 da Antonio e da Anna Morelli, iniziò a dieci anni lo studio dell'eloquenza e della lingua latina sotto [...] specchio di croce del p. Domenico Cavalca...; videro quindi la luce B. Intieri, L. Mehus, L. Mingarelli, il Muratori, D. M. Manni, A. Politi, A. M. Querini, G. B. Rodella, C. giugno 1775 e fu sepolto in S. Maria in Trastevere.
Tra le altre opere del ...
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DATI, Leonardo
Renzo Ristori
Nacque a Firenze, probabilmente nel 1408 (nell'autunno del 1407, se si accettano i dati forniti dal suo epitaffio), terzo figlio di Piero di Giorgio e di Zenobia Soderini.
I [...] costruita nel chiostro di S. Maria sopra Minerva) si dice che , pp. 600 s., 900; D. M. Manni, Le veglie piacevoli, Firenze 1815, pp. 44 coronario, ibid., p.575; G. Belloni Peressutti, Domenico di Giovanni detto il Burchiello (1404-1449), ibid ...
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L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] i poeti non toscani (Giusto de’ Conti, ➔ Matteo Maria Boiardo, Cariteo, Jacopo Sannazaro), la cui produzione lirica 1970, pp. 169-192).
De Robertis, Domenico (1997), Memoriale petrarchesco, Roma, Bulzoni.
Manni, Paola (2003), Il Trecento toscano. La ...
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