LEONE X, papa
Marco Pellegrini
Giovanni de' Medici nacque a Firenze l'11 dic. 1475, secondogenito di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini.
Oltre agli insegnamenti del precettore Gregorio da Spoleto, [...] 17); dichiarò erronea la dottrina di Pietro Pomponazzi, che negava l'immortalità dell'anima e affermava il criterio della doppiaverità, incaricando Agostino Nifo di scriverne la confutazione. Condannò la magia e la divinazione, protesse gli ebrei, i ...
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Buddhismo
Giuseppe Tucci
di Giuseppe Tucci
Buddhismo
sommario: 1. Il Buddha e la sua dottrina. 2. Il buddhismo e la nuova situazione politica in Asia. 3. Il buddhismo in Asia: a) Sri Lanka (Ceylon); [...] biblioteca e riproduzioni o calchi di alcuni dei monumenti o delle antiche sculture buddhiste dell'India, e riafferma il principio della doppiaverità: una verità secondo la Legge, al di là del comune intelletto, intuibile ma non esprimibile, ed una ...
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Scienza indiana. Il pensiero indiano
Raffaele Torella
Il pensiero indiano
Una 'filosofia' indiana?
I diversi modi in cui nel tempo si è articolata questa domanda e le risposte date a essa sono da inquadrare, [...] si interroga anche sui criteri da seguire nell'interpretazione, enunciando il primo germe di quella dottrina della doppiaverità che troverà grande seguito nelle scuole del buddhismo mahāyāna, secondo cui le contraddizioni rinvenibili tra l'uno ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Agostinismo e aristotelismo
Daniel A. Di Liscia
Agostinismo e aristotelismo
In Occidente, durante il Medioevo, scienza e filosofia furono [...] De aeternitate mundi, opera particolarmente importante perché in essa si distinguevano due tipi di verità (la cosiddetta 'dottrina della doppiaverità', menzionata nel prologo della condanna del 1277).
Nel 1267 Bonaventura, generale dei francescani ...
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CARAMUEL LOBKOWICZ, Juan (Giovanni)
Augusto De Ferrari
Nacque a Madrid il 23 maggio 1606 da Lorenzo e da Caterina Frisse Lobkowicz, discendente da una famiglia imparentata con la casa reale danese e [...] delle idee, nonché con Aristotele e con Averroè; di quest'ultimo sembra accettare anche la teoria della doppiaverità, soprattutto per salvaguardare la libertà di esprimere opinioni probabili, anche a carattere scientifico. Riguardo alla teoria ...
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GRASSETTO, Niccolò
Franco Bacchelli
Nato a Padova nel 1449 o nel 1450, appartenne probabilmente alla stessa famiglia di Piove di Sacco, inurbatasi in città nella prima metà del secolo, da cui proveniva [...] un editto le discussioni "de unitate intellectus", ma guardava ormai con diffidenza anche a quel principio metodologico della "doppiaverità", proprio non solo dell'averroismo ma anche di tutto l'aristotelismo, che aveva bene o male protetto secoli ...
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Stato dell’Africa nord-orientale, che si estende anche in territorio tradizionalmente considerato asiatico, a E dell’istmo di Suez (penisola del Sinai). Il nome deriva da quello dell’antica città di Menfi, [...] 245 seggi, di cui 118 con il sistema maggioritario a doppio turno; si è attestata come seconda formazione quella dei salafiti morale, che pose in primo piano il concetto di Maat, verità e giustizia. Poco dopo un nuovo dio assunse, per ragioni ...
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Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge. In altre accezioni, il potere [...] come un fatto della ragione, ossia è innata, come l’idea di verità, di bene e di bellezza. Il contesto di realizzazione della g. è generale, e si qualifica pertanto come sistema a ‘doppia giurisdizione’. La stessa Carta costituzionale ha elevato la ...
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Filosofo e teologo (sec. 9º) di origine irlandese (donde i soprannomi Scotus e Eriugena che sono sinonimi). Già noto alla corte di Carlo il Calvo, nell'850-51 fu sollecitato a intervenire nella controversia [...] , in cui S. E., combattendo la dottrina della doppia predestinazione e quella, più tradizionale, della condanna dei reprobi Padri, con la religio. Ricerca e contemplazione della verità, nella misura possibile alle creature, filosofia e religione ...
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Filosofo e teologo (Pallet, in Bretagna, 1079 - monastero di Saint-Marcel-sur-Saône 1142). Considerato, con Anselmo d'Aosta, come uno degli iniziatori del "metodo scolastico", la sua opera teologica lo [...] te ipsum (o Ethica, anteriore al 1138, in doppia redazione), che accentua originalmente, di fronte all'oggettività della dei dati rivelati - oggetto di fede - è quella stessa verità che fonda il lavoro razionale-filosofico: di qui la continuità tra ...
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verita
verità s. f. [lat. vērĭtas -atis, der. di verus «vero»]. – 1. Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva: dubitare della v. di una notizia; non credere alla v. delle parole di qualcuno;...
doppio
dóppio agg. [lat. dŭplus, dal tema di duo «due»]. – 1. a. Che è due volte tanto, che è due volte la grandezza o la quantità considerata come base o come normale: ricevere d. paga; fare d. fatica; avere d. razione; prendere d. dose;...