I. Vita e opere. - Da Giovanni Bruno, gentiluomo soldato, e da Flaulisa Savolino nacque in Nola, sull'inizio del 1548, Filippo, che poi prese il nome di Giordano quando a Napoli - ove nel 1562 passò a [...] fra la dottrina monistica e la mutevole pluralità delle cose, ricorrendo alla concezione atomistica della materia tutta penetrata dall'anima universale; e il terzo in quanto sviluppa ed elabora la confutazione della cosmologia aristotelica e la ...
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METODO (dal gr. μέϑοδος; lat. methŏdus)
Angiolo Gambaro
Etimologicamente (da μετὰ e ὁδός) significa "via, direzione a un termine, a una meta". Ma presso gli antichi il vocabolo μέϑοδος o suona per lo [...] alla quale la conoscenza si deve adeguare; laddove la dottrina del metodo vuole essere piuttosto un'arte della ricerca della loro del tutto il contenuto della nuova assunzione ideale. Aristotele l'esprime con la perifrasi ὁ τρόπος τῆς μεϑόδου " ...
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SCIENZA (fr. science; sp. ciencia; ted. Wissenschaft; ingl. science)
Ugo SPIRITO
Rodolfo MONDOLFO
In senso lato, scienza si identifica con conoscenza, in un unico concetto di sapere, la cui analisi [...] al suo significato più materialistico e quantitativo nella dottrina del positivismo. Secondo Spencer, ad esempio, vi lo stesso fondamento e la stessa validità. Una è la logica aristotelica e l'istanza empiristica che in lui si fa strada non trova ...
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Il problema della c., nei suoi fondamenti teorici, è venuto assumendo nuova importanza, in rapporto sia alla crisi del tradizionale concetto di Stato, sia ai processi di globalizzazione. Come notava Z. [...] è inseparabile dal recupero più o meno esplicito dell'etica aristotelica. E tale recupero avviene tanto a livello di critica (armonicistico) e patriottismo secondo MacIntyre, sono la dottrina e la virtù necessarie all'inclusione dello Stato nel ...
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MARXISMO
Lucio Colletti
. La conclusione della seconda guerra mondiale apre un capitolo nuovo nella storia del marxismo. L'area della sua influenza ideologica e culturale si dilata improvvisamente, [...] una diffusione mai conosciuta prima d'allora.
La dottrina trae visibilmente vantaggio dai successi politici e militari storici in termini di scienza o di una logica che adoperi Aristotele contro Hegel è come recarle offesa. Di più, proprio in ...
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SCOTO ERIUGENA, Giovanni
Giuseppe Saitta
Giovanni, chiamato ora Scottus (Scottigena), ora Eriugena, ora Jerugena, nacque in Irlanda, molto probabilmente verso l'810. Onde il soprannome Eriugena pare [...] pari a Dio.
È stato detto che con questa sua dottrina della deificazione l'Eriugena è sul solco dei Padri greci, Ireneo uno e l'altro sono intimamente uniti. La vecchia definizione aristotelica: l'uomo è un animale razionale, riceve uno sviluppo ...
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Il latino habĭtus si riconnette ad habere "avere, essere fornito", sicché habitus viene a significare "modo (di essere) che si ha" (cfr. il greco ἕξις "attitudine", da ἔχω "ho") o modo che si è finito [...] di un riascendere della natura allo spirito. Tale dottrina ha avuto sviluppi congeniali in Renouvier (1859), in sentiti propositi, per nuova intelligente volontà, per nuova espansione e riforma.
Bibl.: Aristotele, Eth. Nic., II, 3, 5 e V, 2; X, 9 ...
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GALENO Claudio (Κλαύδιος Γαληνός)
Arturo Castiglioni
Nato a Pergamo nel 129 d. C., figlio dell'architetto Nicone che diresse i suoi studî, frequentò le scuole dei filosofi greci e s'approfondì ben presto [...] Padri della Chiesa, ciò che spiega come la dottrina galenica rimanga immutabile e inattaccabile fino al Rinascimento e G. assuma nel campo della medicina il medesimo posto che Aristotele tenne nel campo della filosofia.
Anatomico, fisiologo dotato ...
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Filosofo greco, nato a Soli (o, secondo una versione meno attendibile, a Tarso) in Cilicia tra il 281 e il 277 a. C., e morto ad Atene tra il 208 e il 204. Fu successore di Cleante nello scolarcato della [...] , la vivacissima dialettica. Contribuì con dottrine originali allo sviluppo dello stoicismo soprattutto nel campo della logica, ampliando, nel senso di un complicato formalismo, le teorie della sillogistica aristotelica. Ma il suo merito maggiore è ...
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ZABARELLA, Giacomo
Delio Cantimori
Nato a Padova il 5 settembre 1533, morto ivi il 15 ottobre 1589, fu il maggiore rappresentante della scuola aristotelica patavina del Cinquecento.
Fra i contemporanei [...] escludente un primo motore, e in quella analoga dell'anima come forma informante, indipendente e autonoma. Accanto a queste dottrine e ad altre risoluzioni e trattazioni di questioni fisiche particolari, lo Z. riprende, nei suoi De rebus naturalibus ...
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dottrina
s. f. [dal lat. doctrina, der. di docere «istruire»]. – 1. a. ant. Insegnamento o apprendimento di nozioni relative al sapere in genere o a una determinata disciplina: quinci nasce che mai a dottrina non vegnono (Dante); senza avere...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...