Biologia
Variazione ereditaria della struttura del materiale genetico, spontanea o indotta da agenti mutageni fisici o chimici. Il termine fu usato da H. De Vries (1901), l’ideatore della teoria delle [...] . In quest’ultimo caso la frequenza delle m. utili può poi aumentare nella popolazione a causa della selezione naturale. In Drosophila melanogaster una m. che determina l’atrofia delle ali, di per sé deleteria, non risulta tuttavia dannosa per la ...
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Genetista e cronobiologo statunitense (n. Kansas City 1944). Ha studiato presso il California Institute of Technology, il Massachusetts Institute of Technology e l'università di Edimburgo in Scozia, è [...] e gli esseri umani si adattano per essere sincronizzati con il giorno solare, soprattutto attraverso l’osservazione dell’insetto Drosophila melanogaster. Nel 2017 è stato insignito del Premio Nobel per la medicina o fisiologia, con J.C. Hall e ...
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STERN, Curt
Biologo, nato ad Amburgo il 30 agosto 1902. Si laureò in scienze a Berlino nel 1923. Lavorò per un certo tempo al Kaiser Wilhelm Institut di Berlino. Nel 1933 si trasferì negli S. U. A. e [...] a diversi problemi. Nel 1929 egli pubblicò una analisi della costituzione del cromosoma Y in Drosophila. Nel 1931, con esperimenti molto ben congegnati eseguiti su Drosophila, diede la prova del fatto che la base dello scambio genetico (crossing over ...
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Biologo americano, nato a Wahoo, Nebraska, il 22 ottobre 1903. Laureato in genetica presso la Cornell University nel 1931, assistente di genetica alla Harvard University dal 1936 al 1937, professore di [...] of Technology di Pasadena. Gli è stato attribuito (con E. L. Tatum) il premio Nobel per la medicina nel 1958, per ricerche di chimica genetica sulla Drosophila e sulla muffa Neurospora, ricerche in parte eseguite in collaborazione con E. L. Tatum. ...
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Genetista americano, nato a Pillar Point, N. Y., il 5 maggio 1873, morto a Ithaca, N. Y., l'8 dicembre 1947. Fu professore alla Cornell University di Ithaca. Il suo nome è legato soprattutto alla genetica [...] che fu oggetto di studio, per un quarantennio, di lui e del folto gruppo di ricercatori da lui costituito. Grazie a questa ricerca la genetica e la citogenetica nel granoturco sono oggi conosciute quasi altrettanto bene che nella Drosophila. ...
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mosaico genetico
Presenza, in un organismo pluricellulare, di due linee genetiche differenti derivate da uno zigote. Talvolta, il mosaicismo può derivare da una mutazione che si è verificata in una cellula [...] e nella femmina. Tali differenze sono sotto il controllo dei geni che regolano la determinazione del sesso. In Drosophila, a differenza dei Vertebrati, la determinazione del sesso non è controllata da ormoni, quali testosterone, estrogeni ecc., ma ...
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gene selettore
Saverio Forestiero
Qualsiasi gene omeotico dello sviluppo che, dopo essere stato attivato nei territori appropriati, seleziona (codificando le proteine cellulari necessarie ai processi [...] l’esistenza di una gerarchia di funzionamento dei geni deputati al controllo dei processi morfogenetici. I geni selettori di Drosophila (il complesso Bithorax che codifica per la segmentazione del torace, e Antennapedia che controlla la formazioni di ...
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Selezione
JJohn M. Thoday
di John M. Thoday
SOMMARIO: 1. Introduzione. □ 2. Tipi di selezione. □ 3. Selezione naturale e artificiale e idoneità biologica. □ 4. Selezione in un singolo locus genico. [...] 'uomo, o la statura, sempre nell'uomo, il numero di setole in una zona particolare della superficie esterna, in Drosophila, la quantità nei raccolti, la fertilità nelle piante o negli animali, sono caratteri che possono essere influenzati da molti ...
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Teoria secondo la quale le cellule embrionali si differenziano in successivi stadi di sviluppo. Il termine risale al 17° sec., all’epoca della disputa tra i preformisti, secondo i quali lo sviluppo di [...] rispetto ai maschi, anche se i maschi hanno un cromosoma X in meno, le strategie nelle varie specie sono diverse. In Drosophila, i prodotti dei geni legati al cromosoma X nel maschio sono espressi in quantità doppia. Nei Mammiferi (topo, uomo) si è ...
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POLIMORFISMO (XXVII, p. 653)
Giovanni Trippa
In biologia, una specie di differenze a carattere discontinuo che permettono d'individuare categorie subspecifiche ben definite. Fra i vari tipi di p. non [...] neanche approssimativa di quale fosse il numero di geni polimorfici in popolazioni naturali di organismi anche ben conosciuti come la Drosophila, il topo e l'Uomo. Questa situazione era dovuta essenzialmente a due ordini di motivi: in primo luogo non ...
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drosofila
droṡòfila s. f. [lat. scient. Drosophila, comp. di droso- e -philus «-filo»]. – Genere di piccoli insetti ditteri acalitteri, comprendente il moscerino del vino e delle frutta (Drosophila melanogaster), di colore ferrugineo, con...
gerontogene
s. m. Gene responsabile dell’invecchiamento. ◆ Il primo gerontogene a venire isolato è stato Age One. (Repubblica, 5 febbraio 2002, p. 28, Cronaca) • I pionieri dell’approccio genetico all’invecchiamento hanno iniziato i loro studi...