La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Relazioni culturali fra Est e Ovest
Juan Vernet Ginés
Julio Samsó
Charles S.F. Burnett
Pietro B. Rossi
Tzvi Langermann
Relazioni [...] ven-ti chilometri da Tarazona ‒ nacque e operò Abrāhām ibn ῾Ezrā, dotto ebreo del XII secolo (v. par. 1). Dai suoi scritti in ebraico e dalle testimonianze di altri studiosi ebrei si evince che costui nacque a Tudela tra il 1089 e il 1092 e qui visse ...
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SRAFFA, Piero. –
Giancarlo De Vivo
Nerio Naldi
Nacque a Torino il 5 agosto 1898, unico figlio di Angiolo Gabriele (detto Angelo; v. la voce in questo Dizionario) e di Arduina Tivoli (detta Irma; 1873-1949), [...] entrambi di origine ebraica.
Angelo proveniva da una famiglia della piccola borghesia, che da diverse generazioni esercitava il commercio a Livorno e Pisa; docente universitario di diritto commerciale, era uno dei principali giuristi italiani. Irma ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carolina Belli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
A partire dagli ultimi decenni del Cinquecento si fa strada in molte realtà europee la [...] che aprono loro nuovo spazi d’intervento. Cosa poi che ha una grandissima importanza dal punto di vista della storia ebraica e del suo radicamento nei territori in cui si sono reinsediati, il denaro viene prestato in cambio della protezione militare ...
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Wittgenstein
Wittgenstein Ludwig (Vienna 1889 - Cambridge, Cambridgeshire, 1951) logico e filosofo austriaco, naturalizzato inglese dal 1938. Ha dato contributi importanti ai fondamenti della matematica, [...] alla logica e alla filosofia del linguaggio. Nato in una ricca famiglia viennese di origine ebraica, venne educato in casa fino ai 14 anni; nel 1906 intraprese gli studi di ingegneria meccanica prima al Politecnico di Berlino e poi a Manchester in ...
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Secondo la tradizione giudaica e cristiana spirito del male, nemico di Dio e degli uomini, che tenta per indurli a peccare. Nella letteratura apocalittica e nel Nuovo Testamento il d., o Satana, è il [...] , in origine termine dal significato generico di di «avversario», «oppositore»). Lo sviluppo della demonologia ebraica si ha soprattutto nella letteratura apocalittica del giudaismo palestinese ed ellenistico.
Negli scritti neotestamentari Satana è ...
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Busi, Giulio. – Filologo italiano (n. Bologna 1960). Laureatosi in Lingue orientali (ebraico) presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha conseguito il dottorato di ricerca in Ebraistica presso l’Università [...] ’Università di Venezia. Dal 1999 dirige l’Istituto di Giudaistica della Freie Universität Berlin. B. è esperto di misticismo ebraico, di cui ha analizzato sia lo sviluppo storico che i valori letterari e le implicazioni estetiche e visuali. È inoltre ...
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MARGULIESI, Samuel Hirsch
Umberto Cassuto
Ebraicista, nato a Brzezany (Polonia) il 9 ottobre 1858, laureato a Lipsia nel 1883, fu dal 1890 fino alla morte, avvenuta il 12 marzo 1922, rabbino maggiore [...] Egli rinnovò a Firenze il Collegio rabbinico italiano. Diresse la Rivista Israelitica (1904-1915), periodico di scienza ebraica; fondò anche un settimanale, la Settimana Israelitica. Scrisse ancora: Dichter und Patriot (Treviri 1896), Discorsi sacri ...
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Prima che il sionismo si presentasse come un movimento politico lo storico ebreo-tedesco Heinrich Graetz (1817-1891) e il filosofo Moses Hess (1812-1875) posero le basi teoriche del nazionalismo ebraico. [...] si conclude con i grandi scontri del 1929. Dopo questi e la grande rivolta araba del 1936-39, il conflitto arabo-ebraico in Palestina assume una forma esclusiva e sfocia, alla fine del mandato britannico, nella prima guerra arabo-israeliana (1948-49 ...
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Ebraista ed esegeta (Brody, Leopoli, 1881 - Roma 1956). Mutò il cognome Zoller in Zolli nel 1934 e assunse il nome Eugenio all'atto della sua conversione al cattolicesimo nel 1945. Nel 1922 aveva assunto [...] la cittadinanza italiana. Rabbino capo a Trieste, poi a Roma, fu prof. incaricato di lingua e letteratura ebraica all'univ. di Padova (1926-38), poi di ebraico e lingue semitiche nell'univ. di Roma (1945-51); inoltre, dal 1946 al 1955, insegnò lingua ...
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Scrittrice e giornalista italiana (n. Pisa 1931). Di origini ebraiche, da bambina ha subito le discriminazioni e persecuzioni razziali, ha fondato e diretto per anni il mensile ebraico Shalom e nel 2012 [...] le è stato conferito il Premio Pardès per la Letteratura Ebraica. Autrice di romanzi per adulti e per ragazzi, molto apprezzati da pubblico e critica, tra le sue pubblicazioni si ricordano: Una bambina e basta (1994, Premio Elsa Morante Opera Prima ...
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ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.
ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...