Cultura ebraica
Piero Morpurgo
Una valutazione della cultura ebraica e del suo rapporto con la produzione federiciana non può prescindere dalla profonda influenza che il mondo ebraico ebbe nel contesto [...] .
G. Cremascoli, La 'Summa' di Rolando da Cremona, "Studi Medievali", 16, 1975, pp. 825-876.
G. Sermoneta, Federico II e il pensiero ebraico del suo tempo, in Federico II e l'arte del Duecento italiano, a cura di A.M. Romanini, Galatina 1980, pp ...
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Filosofo (Amsterdam 1632 - L'Aia 1677), di famiglia ebraica emigrata dal Portogallo. Per le sue opinioni apertamente professate e sostenute, contrarie all'ortodossia religiosa, fu scomunicato dalla comunità [...] di S. non è documentabile; certo il Tractatus theologico-politicus e, più indirettamente, le altre opere attestano una cultura ebraica, com'è certo che S. assunse lo schema e i termini delle questioni da opere scolastiche cinque e seicentesche. È ...
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Filosofo politico (Kirchhain, Assia, 1899 - Annapolis 1973). Di famiglia ebraica, studiò in Germania, dove divenne ricercatore della Akademie für die Wissenschaft des Judentums di Berlino. Emigrato in [...] Francia e in Gran Bretagna, nel 1938 passò poi negli USA, dove insegnò dapprima alla New school for social research di New York (1938-48), quindi all'univ. di Chicago (1948-68). Avverso allo storicismo, ...
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Filosofo e docente israeliano (Subotica 1934 – Gerusalemme 2012). Di origine ebraica, è sopravvissuto a un campo di concentramento nazista in Jugoslavia e nel 1948 si è trasferito con la famiglia in Israele. [...] Dopo aver conseguito il dottorato alla Brandeis University del Massachusetts (1968) e aver approfondito lo studio di discipline quali Matematica, Fisica e Storia della scienza, si è dedicato all’investigazione ...
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Filosofo (Barcellona 1340 circa - Saragozza 1412). Ricoprì alte cariche nella comunità ebraica di Barcellona e di Saragozza. Nella sua opera principale, Ōr Ădōnāy ("La luce del Signore", 1556), egli sostiene [...] su Spinoza e Newton. Scrisse inoltre un trattato polemico contro i dogmi cristiani (in spagnolo, ma ne resta solo una traduzione ebraica) e una lettera che narra le persecuzioni degli Ebrei in spagna nel 1391 durante le quali morì il suo unico figlio ...
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Filosofo e storico delle religioni tedesco (Mönchengladbach 1903 - New York 1993). Allievo di R. Bultmann, con cui si laureò, di E. Husserl e di M. Heidegger, lasciò la Germania nel 1933 in seguito alle [...] ), per trasferirsi dapprima in Gran Bretagna, e quindi in Palestina dove insegnò all'Università Ebraica di Gerusalemme. Fu poi professore a Montreal e Ottawa, e, dal 1955, alla New school for social research in New York. Come sociologo e storico ...
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Filosofo, saggista e critico letterario tedesco di famiglia ebraica, nato a Berlino il 15 luglio 1892, morto suicida a Port Bou (Catalogna) il 26 settembre 1940. Studiò nelle università di Friburgo, Berlino, [...] dell'ebraismo G. Scholem, al quale fu legato da profonda amicizia, si avvicinò alla teologia e alla mistica ebraiche, che avrebbero rivestito un ruolo di rilievo nella sua riflessione filosofica. Nel 1925 sottopose all'università di Francoforte un ...
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Filosofo e storico delle idee inglese, di famiglia ebraica di origine lettone, nato a Riga il 6 giugno 1909, morto a Oxford il 5 novembre 1997. Con la famiglia, all'indomani della rivoluzione d'ottobre, [...] si trasferì a Londra, laureandosi in filosofia a Oxford. Nel 1932 iniziò la carriera universitaria al New College di Oxford, di cui nel 1938 divenne fellow. Durante la Seconda guerra mondiale lavorò nelle ...
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Filosofo ebreo (Varsavia 1907 - New York 1972). Dal 1945 fu professore di etica e mistica ebraica nel Jewish Theological Sem inary di New York. Nel suo pensiero gli elementi della tradizione religiosa [...] ebraica sono elaborati per dare risposte alle problematiche esistenziali dell'uomo moderno. ...
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LAKATOS, Imre
Pietro Corsi
(pseud. di Lipschitz, Imre)
Filosofo della scienza ungherese, di ascendenza ebraica, nato a Budapest il 5 novembre 1922, morto a Londra il 2 febbraio 1974. Durante l'occupazione [...] nazista, contro cui combatté valorosamente, assunse per ragioni di sicurezza il cognome Molnar, per prendere poi, nel primo dopoguerra, quello di Lakatos. A una rapida carriera nel Partito comunista ungherese ...
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ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.
ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...