. Vocabolo arabo significante Dio (inteso come il Dio unico, il Dio del monoteismo) e, con l'islamismo, penetrato presso tutti i popoli musulmani; esso è parimenti usato da cristiani ed ebrei di lingua [...] è l'inviato di Dio".
Ilāh corrisponde all'ebraico 'ĕlōāh \ebraico\, all'aramaico biblico 'ĕlāh \aramaico\, al siriaco maltese Attalla), o Hibat Allāh, o come il pretto turco antico Taghrī-birdī.
Come primo componente ricorre nel nome petsiano di ...
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Sorse presso le sorgenti del Meandro, ai piedi della più antica Celene (v.), per opera di Antioco I Sotere, che le diede il nome da quello di sua madre Apama. Fu soprannominata Ciboto, secondo i libri [...] tratti di un mito indigeno che si è fuso poi col racconto ebraico. La località era una stazione importante già nell'età persiana, e più tardi fu assegnata alla Pisidia e poi alla Licaonia. L'antico nome di Celene ritornò in uso per Apamea nel sec. II ...
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PARABOLA (gr. παραβολή "collocazione di una cosa accanto a un'altra", quindi "comparazione", "similitudine")
Nicola Turchi
Per essa un argomento per sé difficile e astruso viene chiarificato ravvicinandolo [...] 'insegnamento rabbinico posteriore (Talmūd). Esso è pertanto un genere didascalico tipicamente ebraico (con qualche precedente, forse, nella letteratura sapienziale dell'antico Oriente), il quale nelle parabole evangeliche ha trovato la sua forma più ...
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GIACOBBE di Edessa
Giuseppe Furlani
Scrittore siriaco giacobitico, di educazione e ispirazione bizantine, nato nel 640 circa nel distretto di Antiochia e morto nel convento di Tell‛addā nel 708. Fu [...] giacobitico maggiormente dotato di spirito scientifico e conoscitore dell'ebraico e del greco. Fu educato nel chiostro di si ha di lui una revisione del testo siriaco dell'Antico Testamento, fatta nel 705, combinando insieme la versione siriaca ...
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Denominazione convenzionale di un gruppo di genti e di dinastie semitiche, che intorno al 2000 a. C. si affermano in Mesopotamia, Siria e Palestina. La convenzionalità della denominazione (sumerico mar. [...] tu, accadico amurrū, egiziano imr[y], ebraico ĕmorī ma con diverso significato, su cui cfr. oltre) deriva dal fatto che essa compare ‛Amārnah, Amurrū designa uno stato siriano; nell'Antico Testamento, l'etnico ĕmōrī indica gli abitanti preisraelitici ...
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Nome di una diecina di personaggi della Bibbia; di cui nell'Antico Testamento i principali sono i seguenti:
1. Uno dei tre compagni di Daniele, cui fu imposto il nome babilonese di Sidrach (Daniele, 1, [...] 6 segg.); in ebraico Ḥănanjāh.
2. Sotto il nome di Azaria figlio di A. il grande si presentò l'angelo Raffaele a Tobia offrendosi per suo compagno di viaggio (Tobia, V, 13 [18]). Ambedue i nomi infatti hanno un significato etimologico, che si ...
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. Titolo dei re dell'antico Egitto. Reso in latino pharao, pharaon, in greco ϕαραώ (I Settanta), ϕαραών (Ios. Flav., Ant. Jud., 8, 6, 2), ebraico phar'ō, assiro pir'ŭ, in copto saidico (p)ĕró', esso corrisponde [...] all'egiziano per-‛ó' (prj-‛'j.j) "casa elevata". Con tale espressione nel regno antico s'indicava la reggia, la quale anche di fatto emergeva dagli edifici circostanti. Nella XVIII dinastia la parola si mutò in un'espressione rispettosa designante la ...
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Polemista e teologo luterano, nato in Augusta il 7 agosto 1488, di buona famiglia. Studiò nella città natale e in Ulma; viaggiò in Svizzera e in Italia: in Roma, conobbe Erasmo. Nel 1510 è all'università [...] dei figli di Franz von Sickingen ad Ebernburg; quindi insegnò ebraico a Vittenberga, e Lutero ricorse a lui per aiuto nella incontra, alla dieta di Augusta, il vescovo suo antico avversario. Nella controversia antinomistica, le sue simpatie sono ...
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Ebraista e bibliografo, nato a Castelnuovo d'Ivrea (oggi Castelnuovo Nigra in provincia di Aosta) il 25 ottobre 1742, morto a Parma il 23 marzo 1831. Laureatosi in teologia a Torino, professò dal 1769 [...] opere (Parma 1802), che fu tradotto anche in tedesco (Lipsia 1839), e contribui alla critica del testo ebraico dell'Antico Testamento con la grandiosa raccolta di varianti, fondamentale per il suo tempo, Variae Lectiones Veteris Testamenti... (voll ...
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Nacque a Napoli il 4 settembre 1810, ed entrato fra i gesuiti nel 1826, fu professore di ebraico e S. Scrittura, e in seguito applicato alla predicazione. Cominciò la sua carriera di scrittore con l'opera [...] a Careggi, presso Firenze, il 9 giugno 1891.
Tra le opere di sacra eloquenza ricordiamo: Il paganesimo antico e moderno (1862), Il cristianesimo antico e moderno (1862), La natura e la grazia (1865), Il connubio cristiano (1869), Lezioni sopra i due ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...