Umanista e teologo (Étaples 1455 circa - Nérac 1536).
Considerato talora fautore del luteranesimo, talora rivalutato nei suoi intenti di riformatore cattolico, è uno dei più caratteristici esponenti di [...] e M. Ficino e maturò il proprio amore per il mondo antico. Tornato in Francia, insegnò nel collegio del card. Lemoine: qui testo biblico rivedendo (ma senza controllo sul testo ebraico) la Vulgata geronimiana; passò ai commenti scritturali: ...
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sapienza Saggezza nel giudicare e nell’operare, sia su un piano etico, sia sul piano della vita pratica.
Nella religione cristiana, uno dei sette doni dello Spirito Santo e uno degli attributi di Dio, [...] del Figlio. Libro della S. Libro deuterocanonico dell’Antico Testamento, appartenente al genere didattico-poetico. Scritto loro aberrazioni, in confronto con la purezza del monoteismo ebraico, paragone tra Israeliti ed Egiziani e ricordo dell’uscita ...
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(o Hurriti, Orrei) Nome, derivato dall’ebraico Ḥōrīm, di una popolazione dell’antico Oriente, chiamata in accadico Khurru. Presenti in Mesopotamia già verso il 2300 a.C., come documenta un’iscrizione [...] in cui si parla di Tisadal, re di Urkish, solo intorno al 1500 a.C. gli U. crearono un saldo organismo politico, il Mitanni (➔), con capitale Washshukkani (situata probabilmente sull’alto Khābūr), governato ...
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Dottore ebreo (n. nel distretto di el-Fayyūm 882 d.C. - m. Sūrā, Babilonia, 942). Fu il maggiore dei gĕōnīm e il fondatore della filosofia ebraica medievale. A lui si deve da un lato l'affermazione dell'ebraismo [...] linguistici: sono tra questi ultimi i Kutub al-lugha ("Libri della lingua"), un lessico-rimario dell'ebraico e una monografia sugli hapax legomena dell'Antico Testamento. Infine, S. è autore di una traduzione in arabo della Bibbia accompagnata da un ...
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Autore, tecnico e trattatista teatrale (Mantova 1527 - ivi 1592), attivo membro della comunità ebraica di Mantova. La sua prima commedia, Ṣaḥūt bĕdīḥūtā' dĕ-qiddūshīn ("Un'eloquente farsa matrimoniale", [...] nel 1930, pubbl. nel 1946 e rappresentata per la prima volta in Israele nel 1963), può considerarsi il più antico testo teatrale ebraico a noi noto. La sua produzione successiva, in italiano, raccolta in 16 volumi manoscritti, è andata in gran parte ...
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Filosofo e astrologo fiammingo (n. Malines 1246 - m. dopo il 1310). Studiò, tra il 1260 e il 1270, a Parigi, dove si addottorò in arti (1266) e forse, più tardi, in teologia; partecipò al concilio di Lione [...] e cantore del capitolo di Saint Lambert di Liegi. Traduttore, dall'ebraico e dall'arabo, di varie opere di astronomia e astrologia e autore scritta tra il 1281 e il 1303 e dedicata al suo antico allievo. Quest'opera, che ha come motivo conduttore il ...
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Teologo e biblista italiano (Asti 1927 - ivi 2016). Di origini ebraiche, docente di Giudaismo presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale di Milano e di Antico Testamento agli Istituti di scienze [...] , curatore di prestigiose collane editoriali, è stato esponente di primo piano della cultura ebraica in Italia e protagonista del dialogo ebraico-cristiano. Strenuo sostenitore del diritto della coesistenza tra fedi e culture diverse, ha inoltre ...
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Lingua ebraica postbiblica i cui inizi coincidono con quelli dell’era cristiana e il cui sviluppo si estende fino ai nostri giorni. In origine lingua d’uso, andò progressivamente restringendosi all’ambito [...] lingua ufficiale. Nella fase recente si nota un influsso dell’ebraico biblico, concretizzato, per es., nel ritorno di norma alla maschile; per il resto, tuttavia, i caratteri del più antico n. appaiono conservati, pur se integrati da nuovi vocaboli ...
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Nella trattatistica sulle streghe dei sec. 15°-17°, riunione di donne che, avendo stabilito un patto con il demonio per averne favori e poteri, sarebbero state trasportate di notte in luoghi determinati [...] i demoni. L’origine del termine (che deriva dal fr. antico sabbat «sabato» e si diffonde dalla fine del 15° sec.) relazione con l’antisemitismo medievale, che vedeva nei riti del sabato ebraico un insieme di atti perversi.
Il tema ebbe largo sviluppo ...
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Esegeta biblico e orientalista (Bastida de' Dossi 1875 - Roma 1965), dal 1892 nella Compagnia di Gesù; si diede agli studî biblici e orientalistici nell'univ. di S. Giuseppe a Beirut e nel Pontificio istituto [...] studî di esegesi biblica e versioni dei libri dell'Antico Testamento. Tra le sue opere: Un commento a (in collab. con altri, 1943); I Salmi tradotti dall'ebraico (1945); Institutiones Biblicae scholis accommodatae (1951); Scritti di erudizione ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...