Per secoli l'ostilità antiebraica non ebbe bisogno di etichette. In una società come quella cristiana, in cui le minoranze ebraiche vivevano nettamente separate dalla maggioranza e in cui le formulazioni [...] .
Il confine tra antisemitismo e antigiudaismo nel Medioevo e nella prima età moderna
Com'è noto, è soltanto tra il 6° e il 7° battaglia sul caso Dreyfus, anche molta parte del mondo ebraico. Poco o nulla lasciava presagire quali ne sarebbero stati ...
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Nacque a Napoli il 4 settembre 1810, ed entrato fra i gesuiti nel 1826, fu professore di ebraico e S. Scrittura, e in seguito applicato alla predicazione. Cominciò la sua carriera di scrittore con l'opera [...] e ad essa fece seguito (1849) Una divinazione sopra le tre ultime opere dello stesso Gioberti (i Prolegomeni, il Gesuita moderno e l'Apologia). Fu in origine difensore ardente del potere temporale del papa, e scrisse La demagogia italiana ed il papa ...
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Presso i Greci la parola έκκλησία "assemblea" significava l'adunanza generale del popolo nella pubblica piazza allo scopo di prendere deliberazioni politiche (così anche in Atti, XIX, 32,39 segg.); quindi [...] essa contrastante, non era l'origine nazionale e neppure la lingua ebraica, che generalmente non era più parlata e intesa, ma un vincolo il tratto saliente della storia della Chiesa nell'età moderna.
Invero si diffonde e diviene in questo periodo ...
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(A. T., 24-25-26).
Sommario: Geografia, p. 326; Storia: L'età antica, p. 329; L'alto Medioevo, p. 330; Il comune bolognese, p. 331; Lo Studio di Bologna, p. 331; Le signorie locali e il dominio pontificio, [...] in idioma bolognese (1827-1839). Fra la produzione del periodo moderno si dovranno ricordare in primo luogo le commedie di Alfredo Testoni ; nel 1455 una di greco; nel 1464 una di ebraico; nel 1520 un'altra di caldaico: riflessi cospicui del ...
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Il termine famiglia deriva dal latino familia, che dal significato originario di "convivenza di servì sotto uno stesso tetto" (cfr. famulus) passò a designare tutti quelli che vivevano sotto l'autorità [...] dell'America Centrale e i Peruviani dell'America del Sud; fra i moderni, i Camiti e i Sudanesi in Africa, i Polinesiani in Oceania.
varî popoli il termine per indicare la seconda moglie (ebraico ṣārāh) significa "nemica, rivale". Sembra che il ...
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ISLAMISMO.
Carlo Alfonso NALLINO
Bruno DUCATI
Ernst KUHNEL
Sommario. - 1. Generalità (p. 603); 2. Distribuzione geografica e statistica dei musulmani (p. 604). - Sistema religioso: 3. Considerazioni [...] la corruttela o la falsa interpretazione dei libri sacri ebraici e cristiani; se esiste manifesta discrepanza tra i ormai fuori dell'islamismo.
Esistono oggi anche gradazioni differenti di modernismo musulmano, che in India ha la sua forma più ...
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SCUOLA
Giovanni CALO'
Carlo ROCCATELLI
Alberto BALDINI
Agenore BERTOCCHI
Ugo FISCHETTI
Giulio COSTANZI
Michele VOCINO
. Secondo l'etimologia (gr. σχολή), significa libero e piacevole uso delle [...] influsso della cultura ellenica che si diffondeva sempre più nel mondo ebraico. Il propagarsi, nel sec. II a. C., della imperiis (tale il titolo del testo dello Sleidanus), qualche lingua moderna, fisica e scienze naturali, appaiono fin dal sec. XVII ...
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JAZZ.
Claudio Sessa
– Le novità strutturali degli anni Ottanta. Gli anni Novanta fra camerismo e opera aperta. Logiche e scenari del nuovo millennio. Le tendenze internazionali. Bibliografia
È possibile [...] come Zorn abbia promosso l’attenzione per le musiche ebraiche; questa tendenza ha poi informato, sia pure con Paese.
Bibliografia: T. Gioia, The imperfect art. Reflections on jazz and modern culture, New York 1988 (trad. it. Milano 2007); T. Gioia, ...
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Storia. - La storia dei popoli arabi nell'ultimo ventennio si svolge nel consolidamento degli stati nazionali formatisi dopo la prima Guerra mondiale, nella lotta per l'effettiva indipendenza, e nei primi [...] i loro eserciti collegati operazioni di guerra contro lo Stato ebraico di Israele (v. palestina, in questa Apppendice).
Bibl , Correnti e figure della letteratura araba contemporanea, in Oriente Moderno, XIX (1939), pp. 110-121; Zain al-‛Abidīn ...
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SINGER, Isaac Bashevis
Elèna Mortara Di Veroli
(App. IV, III, p. 335)
Narratore e saggista statunitense di lingua yiddish, morto a Miami Beach (Florida) il 24 luglio 1991. La produzione letteraria di [...] spegnersi di una delle ultime voci provenienti da quel mondo ebraico dell'Europa orientale che fu spazzato via dalla furia nazista. anche nel descrivere i turbamenti spirituali dell'uomo moderno, rimane testimonianza della capacità di sopravvivenza di ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
kibbuz
kibbùz (o kibbùtz) s. m. – Adattamento grafico del sost. ebr. qibbūṣ, che significa propr. «raccolta, adunanza» e indica, nell’ebraico moderno, le comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina in seguito alla colonizzazione,...